SBK 2016. Test positivi per Melandri a Misano

SBK 2016. Test positivi per Melandri a Misano
Carlo Baldi
Melandri parte con il piede giusto nei test di Misano. 70 giri per lui ieri, il migliore dei quali in 1’35”5. Oltre 50 giri per Giugliano con un best lap di 1’34”9. Una contrattura alla schiena blocca Davies
24 agosto 2016

Debutto più che positivo per Melandri al Misano World Circuit, sulla Panigale del team Aruba.it - Ducati. Il ravennate lunedì era salito per la prima volta sulla moto con la quale disputerà il prossimo campionato mondiale Superbike, girando subito su tempi interessanti, considerando che non aveva mai cercato il tempo sul giro e soprattutto che doveva ancora adattare la bicilindrica di Borgo Panigale non tanto al suo stile di guida (per quello ci vorrà più tempo) ma alla sua stazza fisica, ben diversa da quella di Davies e Giugliano. Ieri, nella seconda giornata di test, il ravennate ha percorso 70 giri sul passo del 1’36”5, ma nei minuti finali è rientrato in pista per provare a forzare il suo ritmo ed il tempo è sceso di un secondo : 1’35”5. Un’ottima prestazione, accolta con grandi sorrisi da parte dello staff tecnico Ducati. Marco ha instaurato un buon rapporto con i ragazzi del test team, che lo stanno seguendo in questi suoi primi passi nel team Aruba Ducati. In seguito passerà alla squadra che ora lavora con Giugliano ed avrà come capo tecnico Aligi Deganello. Davide da parte sua ha percorso 50 giri, con un best lap di 1’34”9, mentre Chaz Davies non ha potuto entrare in pista a causa di una contrattura alla schiena. Il gallese domani proverà a salire sulla sua moto, ma se il dolore non sarà passato tornerà a casa per prepararsi per il prossimo round all’EuroSpeedway di Lausitzring, in Germania. Giugliano ha invece concluso i test.


Al di là dei riferimenti cronometrici (ricordiamo che il giro record della pista appartiene a Rea – 2015 - con 1’34”720 mentre il best lap è di Sykes – 2016 - con 1’34”037) riteniamo che il rientro in Superbike di Melandri, dopo quasi un anno nel quale non ha mai corso in pista, sia da considerarsi molto positivo, innanzitutto per la velocità con la quale l’ex campione del mondo 250 sta dimostrando di sapersi adattare alla Panigale, ma anche perché Marco si sente circondato da quell’affetto e da quella fiducia per lui indispensabili per poter esprimere le sue indubbie qualità.

 

 

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