Marinelli: “Giugliano non è in crisi. A Sepang Biaggi avvantaggiato”

Marinelli: “Giugliano non è in crisi. A Sepang Biaggi avvantaggiato”
Carlo Baldi
"E’ stato un grande successo per Davies, ma anche per tutta la Ducati che investe molto in SBK. A Sepang Biaggi e l’Aprilia partono avvantaggiati. Confermeremo i nostri due piloti, ma Lowes ci interessa". Parola di Ernesto Marinelli, responsabile Ducati Superbike
22 luglio 2015

Nemmeno il tempo di scendere dall’aereo che lo ha riportato in Italia, che Ernesto Marinelli si è rituffato nel suo lavoro, con la testa già rivolta alla prossima trasferta di Sepang. Il responsabile del progetto Ducati Superbike è uno dei principali protagonisti e fautori dell’ottimo momento della casa di Borgo Panigale nel mondiale delle derivate dalla serie. La Panigale prosegue nella marcia di avvicinamento alle Ninja Kawasaki e quindi non è certo il momento di rilassarsi sugli allori, ma al contrario bisogna spingere forte sull’acceleratore per concludere al meglio questa stagione 2015. Magari con la prima vittoria di Giugliano in SBK. E per il 2016 cosa bolle in pentola? Ecco cosa ci ha detto Marinelli.

Negli U.S.A. grande vittoria per Davies ma anche per tutta l’azienda Ducati
«Le due vittorie di Chaz a Laguna Seca sono senza dubbio frutto della sua grande abilità di guida e del fatto che quella californiana, assieme al tracciato di Aragon, è la sua pista preferita. Però partono da lontano. Dall’impegno della Ducati, che sta investendo molto sulla Superbike e dal lavoro di tutti i nostri tecnici, che a Borgo Panigale e negli autodromi non si risparmiano mai. Ed è anche la conseguenza dei tanti test che abbiamo fatto in questi mesi e che hanno contribuito all’ottimo sviluppo della Panigale».

Dopo Misano avete provato con Checa al Mugello. Test che hanno avuto un peso nel successo di Laguna?
«Tutti i test sono importanti, perché proseguono lo sviluppo della nostra moto. In quelli del Mugello in particolare, abbiamo lavorato soprattutto sul comportamento della Panigale alle alte temperature e quindi mi aspetto che quanto abbiamo testato ci porti dei vantaggi a Sepang. Comunque, ad eccezione dei nuovi scarichi che abbiamo introdotto a Portimao, non ci sono stati sconvolgimenti o soluzioni particolari nello sviluppo della nostra moto. Abbiamo apportato, e continueremo a farlo, tante piccole migliorie su di un mezzo che ha raggiunto un ottimo livello».

Hai citato Sepang. Pista da sempre favorevole all’Aprilia, che potrà contare anche su Biaggi.
«Quella di Sepang è una pista particolare, dove noi abbiamo sempre fatto molta fatica. Quest’anno soffriamo di meno sui lunghi rettilinei, ma i due di Sepang non ci aiutano di certo. Però andremo in Malesia con il morale alto e quindi sono certo che faremo bene. Nonostante i nuovi regolamenti, ritengo che l’Aprilia resti la favorita sul tracciato malese. Biaggi sta facendo dei test che permetteranno alla casa di Noale di acquisire dati importanti e quindi le RSV4 partiranno in vantaggio. Mi aspetto un Biaggi più competitivo rispetto a quello visto a Misano. Inoltre non dimentichiamoci che, essendo lui una wild card, non dovrà fare i conti con i motori contingentati e questo può avere un grande peso in una pista dove la potenza del propulsore ha un’importanza determinante».

La caduta di Giugliano è stata l’unica nota stonata del vostro weekend di Laguna
«E’ stato un vero peccato, perché Davide in gara due avrebbe potuto fare molto bene. Nella curva 6, quella dove è caduto il nostro pilota, c’è una compressione importante. Dopo quanto si era visto nella prima manche, Giugliano non voleva farsi scappare i primi e si stava preparando per arrivare forte alla staccata del cavatappi. I dati non hanno rilevato nulla di diverso rispetto ai giri precedenti, ma purtroppo la compressione è stata molto violenta e lo ha fatto cadere. Per fortuna solo molto spavento e qualche livido e quindi mi aspetto che Davide arrivi in Malesia in piena forma».

Pensi che possa pesare sul suo rendimento questa vittoria in SBK che tarda ad arrivare?
«La vittoria aiuta molto dal punto di vista del morale. Ti da la consapevolezza della tua forza e delle tue possibilità e quindi nello stesso tempo ti rilassa. Sinceramente non ho visto un Giugliano in crisi dopo la caduta di Laguna. Ovviamente era un poco mogio per l’occasione persa e per lo spavento derivante da una brutta caduta, ma l’ho visto anche molto determinato ed ansioso di rifarsi al più presto. Sono certo che questa sua prima vittoria non tarderà ad arrivare. Per lui questa è una stagione molto difficile. L’incidente di Phillip Island non solo ha compromesso la prima parte del suo campionato, ma lo ha tenuto fermo per vari mesi, nei quali i suoi avversari hanno potuto invece correre, lavorare e prendere confidenza con le rispettive moto».

Forse se lo confermaste per il prossimo anno sarebbe più rilassato...
«E’ nostra intenzione riconfermare entrambi i nostri piloti. Abbiamo lavorato tanto e bene con loro ed abbiamo raggiunto ottimi risultati sia in pista che in termini di sviluppo della nostra moto. Avrebbe poco senso cambiare e quindi preferiamo proseguire sulla strada intrapresa. Se anche loro saranno d’accordo, penso che la nostra squadra 2016 resterà invariata».

Però siete interessati ad Alex Lowes
«Riteniamo che Alex Lowes sia uno dei giovani più talentuosi e promettenti nel panorama della Superbike e di certo non ci dispiacerebbe vederlo alla guida di una Ducati. Questo non vuol dire che sostituirà i nostri piloti ufficiali, ma potrebbe correre in un team Ducati privato, come ad esempio quello Althea. Quella con il team di Bevilacqua è una collaborazione che dura da anni e con loro abbiamo condiviso successi importanti. Non sarà facile, ma ci piacerebbe avere un pilota forte come lui nell’orbita Ducati e potremmo quindi dare una mano al team che deciderà di ingaggiarlo per la prossima stagione».

E Pirro? Dopo quanto ha fatto vedere a Misano non pensate a lui per una delle vostre Superbike 2016?
«Michele sta facendo grandi cose. A Misano nonostante sia salito sulla nostra moto solo il sabato mattina, ha fatto due gare eccezionali e ti garantisco che l’ottavo posto finale non ha reso merito al suo impegno, visto che ha girato spesso con gli stessi tempi dei primi. E’ senza dubbio molto bravo, ma se corresse in pianta stabile in Superbike probabilmente acquisiremmo un ottimo pilota, ma perderemmo un tester preziosissimo soprattutto in ambito GP. Comunque non abbiamo ancora deciso nulla di definitivo e sono cose che dobbiamo ancora valutare nei dettagli».

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