Batterie: quattro modi per fare scorta di energia

Batterie: quattro modi per fare scorta di energia
Massimo Clarke
  • di Massimo Clarke
In un recente incontro organizzato dalla RMS, azienda leader nella distribuzione di prodotti di elevato livello per i mezzi a due ruote, è stato chiaramente illustrato lo stato dell’arte della tecnologia delle batterie | M. Clarke
  • Massimo Clarke
  • di Massimo Clarke
3 aprile 2013

 

Nel nostro settore la scena è tuttora dominata dalle tradizionali batterie al piombo-acido, che ultimamente hanno subito notevoli perfezionamenti. Importante anche sotto questo aspetto è stato l’apporto della BS, i cui stabilimenti in oriente forniscono una gamma di batterie ampia e moderna, con impiego di diverse tecnologie, alcune delle quali prevedono soluzioni innovative, appositamente sviluppate. Grazie alla validità del prodotto, questo marchio è già largamente presente in Italia nel settore del ricambio, e si sta affermando anche in quello del primo equipaggiamento.


Le batterie al piombo-acido possono essere suddivise in quattro categorie. A quelle di tipo convenzionale (flooded) si aggiungono infatti quelle senza manutenzione, tanto non ermetiche quanto ermetiche, e quelle al gel.
L’energia elettrica viene immagazzinata e successivamente restituita, inviandola al circuito e quindi ai vari utilizzatori, grazie a reazioni chimiche che hanno luogo al suo interno, nei due sensi. Una tipica batteria è costituita da un involucro nel quale è alloggiata una serie di elementi contenenti liquido elettrolitico nel quale sono immerse le piastre (positive e negative), tra le quali sono collocati dei separatori.


Le caratteristiche fondamentali di una batteria, oltre naturalmente alla tensione (legata al numero degli elementi che la costituiscono), sono la capacità e la potenza allo spunto. Quest’ultima, conosciuta anche come potenza di avviamento a freddo, aumenta al crescere della superficie delle piastre e al diminuire della resistenza interna. È pertanto vantaggioso impiegare piastre più sottili e più vicine tra loro. La capacità della batteria, che come noto si esprime in ampere-ora (Ah), è legata alla quantità di materia attiva.
Di qualunque tipo siano, le batterie sono soggette ad autoscarica. In altre parole, se non vengono utilizzate (come accade quando la moto rimane ferma in garage) si scaricano gradualmente. Ogni giorno perdono una piccola quantità della energia elettrica in esse immagazzinata. L’entità della autoscarica dipense in larga misura dalla temperatura, oltre che dalle condizioni (ovvero dall’età) della batteria.

 


Batterie tradizionali con manutenzione


Le batterie di tipo tradizionale sono le meno sofisticate, ma hanno raggiunto un livello di sviluppo molto elevato. Molto convenienti sotto l’aspetto economico, sono dotate di un sistema di sfiato e richiedono attenzioni periodiche (controllo del livello del liquido elettrolitico e rabbocchi con acqua demineralizzata). Possono essere installate solo in posizione verticale. La loro durata è fortemente influenzata dalle condizioni climatiche e di lavoro, oltre che dalla manutenzione. La loro tecnologia è consolidata e ottimamente gestibile. Nella gamma BS sono contraddistinte dalla sigla BB.  
Batteria BS non ermetica senza manutenzione
Batteria BS non ermetica senza manutenzione


Batterie non ermetiche senza manutenzione


Come le batterie tradizionali, anche quelle senza manutenzione non ermetiche vengono fornite dal costruttore, e sono quindi immagazzinate, senza liquido elettrolitico all’interno; l’immissione di quest’ultimo avviene solo all’atto della messa in funzione. Non sono dotate di uno sfiato, ma di una speciale valvola e di un sistema di ricircolo dei gas (ossigeno e idrogeno), che si ricombinano per formare acqua. Ciò consente di evitare ogni necessità di rabbocchi periodici. Queste batterie, che la BS contraddistingue con la sigla BTX, vanno montate comunque in posizione verticale.

 

Batteria BS ermetica senza manutenzione BTZ 
Batteria BS ermetica senza manutenzione BTZ 

Batterie VRLA


Sviluppate egualmente con la tecnologia VRLA (Valve Regulated Lead Acid), che evita il rischio di sovrapressione interna, le batterie senza manutenzione ermetiche sono dotate anch’esse di una struttura AGM (Absorptive Glass Mat), che prevede l’impiego di “filtri” di microfibra di vetro al posto dei separatori di tipo convenzionale. Tali filtri agiscono come delle vere e proprie spugne, assorbendo l’elettrolita, che viene così trattenuto e non può fuoriuscire. Inoltre, contribuiscono a immobilizzare le piastre. Queste batterie sono “factory activated” e vengono fornite dal costruttore pronte all’uso. Possono essere disposte in qualunque posizione, non richiedono alcuna manutenzione e hanno una vita utile molto elevata.
Le batterie ermetiche (o sigillate che dir si voglia) contengono una maggiore quantità di elettrolito e presentano dei vantaggi in termini di potenza allo spunto. Nella gamma BS queste batterie sono contraddistinte dalla sigla BTZ.

 

Batterie gel l’elettrolita

Nelle batterie gel l’elettrolita non è presente in forma liquida ma sotto forma di vera e propria “pasta” a base di silice. Si tratta di una tecnologia sviluppata fondamentalmente per ampliare la gamma offrendo un prodotto che si differenzia dalle altre batterie senza manutenzione. Non sono dunque estranei motivi commerciali e di marketing.
Pure in questo caso c’è una totale libertà per quanto riguarda il posizionamento sulla moto. Queste batterie vengono fornite dal produttore pronte per l’impiego. La BS le contraddistingue con la sigla BGX.


Le batterie BS, distribuite in Italia dalla RMS, sono realizzate facendo ricorso a varie soluzioni costruttive e tecnologiche appositamente sviluppate e coperte da brevetto. Il processo di produzione è automatizzato e garantisce un livello qualitativo elevato e costante. Particolare attenzione è stata dedicata all’ottenimento della massima tenuta e alla ottimizzazione delle zone di contatto, onde disporre di una eccellente conduttività.