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Phillip Island - Ha in mano il mondiale: Pecco Bagnaia completa il suo incredibile recupero portandosi da -91 a +14 su Fabio Quartararo, finito a terra all’11esimo giro, mentre stava provando una furibonda rimonta dopo un dritto al quarto giro. Rientrato 19esimo, Fabio era risalito fino alla 15esima posizione, con un ritmo impressionate: per come è poi andata la gara, poteva arrivare molto avanti.
Ma il campione del mondo ha sbagliato, scivolando alla due e mettendo forse fine al sogno di conquistare nuovamente il titolo. Lo svantaggio di punti recuperato da Bagnaia è il più grande della storia: il titolo, naturalmente, non è ancora vinto, ma Pecco sa di avere in mano il mondiale. Anche per questo motivo, non ha fatto il matto a fine gara: la vittoria era alla sua portata, ma in questo momento il terzo posto è più importante.
“Ho avuto qualche difficoltà a sganciare il congegno della ruota anteriore. Sono comunque partito abbastanza bene, quando ho visto Quartararo fuori ho pensato che la vittoria sarebbe stata una bella cosa, ma che ci si poteva anche accontentare. Sono molto contento” conferma Pecco nella sua analisi a caldo. Il pilota della Ducati ha spinto, ci ha provato, è stato a lungo al comando, ma alla fine, probabilmente, ha naturalmente pensato al campionato, per un terzo posto che vale davvero oro.
Così la vittoria se la sono giocata all’ultimo giro Alex Rins e Marc Marquez: Rins ha passato Bagnaia tra la uno e la due, Marquez in uscita dalla due. A quel punto, Alex davanti ha dato tutto, non ha lasciato nessuno spiraglio al rivale, tagliando il traguardo con 0.186 di vantaggio, per un altro successo in volata: per lui è il quarto trionfo.
Ed è anche il trionfo di una squadra che non si è mai arresa, nonostante a maggio sia stata comunicata la decisione che il 2022 sarebbe stata l’ultima stagione in MotoGP. Alle 9, 30 italiane il team manager Livio Suppo sarà l’ospite della diretta di moto.it per commentare questo straordinario GP d’Australia.
“Grazie a tutti quelli che sono venuti qui: ho la pelle d’oca, è la prima vittoria della Suzuki su questa pista. Bello finire così”, dice commosso Alex, che nel 2023 proverà a essere competitivo con la Honda, che nelle mani di Marquez è tornata una moto più che competitiva.
Fino a qualche gara fa, la RC213V sembrava un “cancello”, adesso sembra nuovamente al livello delle avversarie. La differenza, ovviamente, la Marc, su una pista dove il pilota può esaltarsi particolarmente: il suo secondo posto è davvero significativo, conferma il grande ritorno del pilota spagnolo. Viene naturale pensare, che nel 2023 sarà di nuovo uno dei candidati principali al titolo mondiale.
“Abbiamo fatto la scelta giusta con la posteriore soffice, mi sono sentito bene, ho gestito la gara all’inizio, poi però ho faticato con il grip anteriore. Ho provato a vincere, ho dato tutto quello che avevo, ma Rins è stato più veloce, Mi sono divertito tanto, ho fatto tanti sorpassi, stiamo crescendo” sono le parole di Marquez.
Se Bagnaia può diventare campione del mondo in Malesia, c’è un pilota che il suo campionato l’ha già vinto: è Marco Bezzecchi, che con un grandissimo quarto posto - è stato anche secondo - è matematicamente il “rookie”, il debuttante dell’anno.
Bravissimo Bez e bravo anche Enea Bastianini, risalito dalla 15esima posizione iniziale al quinto posto finale: se le sue qualifiche non fossero state rovinate da Oliveira, avrebbe potuto giocarsi il podio. Ancora una volta per certi versi deludente la prestazione di Jorge Martin, partito dalla pole: è stato a lungo davanti, poi è calato fino al settimo posto, con Luca Marini sesto.
Sabato sera, in Aprilia c’era grande fiducia, ma la gara è andata ben diversamente: Aleix Espargaro ha provato a rimanere attaccato in tutti i modi al gruppo di testa, ma non aveva il passo e ha chiuso al nono posto.
Molto deludente la prestazione di Maverick Vinales: è vero che partiva 12esimo, ma aveva un gran passo: è sprofondato in 17esima posizione. Gara super sfortunata per Jack Miller, centrato da Alex Marquez, che ha sbagliato completamente la frenata alla curva 4, che, ironia della sorte, da ieri è stata intitolata proprio al pilota della Ducati.