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“E’ stata una gara molto intensa. Al di là di Oliveira, anzi dei primi tre, dal quarto in poi siamo arrivati tutti molto vicino, tutti con un ritmo molto simile. Tante battaglie: mi sono divertito in gara, è stata una sfida continua dall’inizio alla fine. Purtroppo sono partito molto indietro, ci ho messo tanto ad adattarmi al circuito e dopo tanto tempo avevo perso un po’ di feeling. Ma oggi abbiamo fatto dei buoni giri e sono stato costante fino alla fine. Chiaramente il risultato non è fantastico, ma è stata una gara migliore rispetto a Valencia. In questo circuito è complicato superare, ma un po’ li abbiamo fatti”.
Cosa perderai passando da un box Yamaha all’altro?
“Tecnicamente la situazione non cambierà molto, ma dento al box Yamaha ufficiale ho passato 15 anni della mia carriera e della mia vita: lì ho tanti amici, un’ottima relazione con tutti. Mi mancheranno i rapporti umani: oggi è stato un momento emozionante quando è finita la gara, anche perché non era solo la mia ultima gara con loro, ma ci sono ragazzi come Brent, Alex che non saranno più in MotoGP. Quello è stato un momento emozionante”.
Cosa dovrai fare quest’inverno?
“Lavorare molto su me stesso per migliorare in qualifica e dobbiamo spingere sulla Yamaha per fare un buon lavoro e rendere la moto più competitiva. Abbiamo iniziato bene, ma poi abbiamo sofferto rispetto ai rivali. Il 2021 sarà una sfida dura, bisogna arrivare pronti”.
Tu e Morbidelli siete due amici, mentre Vinales e Quartararo sembrano due galli nel pollaio; per te potrebbe essere un vantaggio andare in una squadra satellite, con meno pressione?
“Il team ufficiale ha dei vantaggi, c’è più gente che lavora sulla moto, ma ci sono anche degli svantaggi perché ci sono tante cose da fare per la moto, è il team ufficiale che fa lo sviluppo, mentre nella squadra satellite ci si concentra solo sulla prestazione di quello che hai. E abbiamo visto che ultimamente sembrano andare più forte i team satelliti: ieri la prima moto ufficiale in qualifica era settima… Per quanto riguarda i due galli nel pollaio, è chiaro che tra di loro ci sarà una grande lotta per capire chi è il “maschio alfa”, chi è il vero gallo del pollaio. Questa cosa potrebbe essere un po’ difficile da gestire, ma anche un vantaggio, è anche una motivazione per andare più forte. Negli ultimi anni con la Yamaha ho dato l’anima per cercare di migliorare la moto, da tanto tempo parliamo degli stessi problemi. Ma non è cambiato tanto: sarà la Yamaha a dover fare la differenza, più dei piloti”.