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E’ una delle piste più congeniali per Andrea Dovizioso: non a caso, Motegi è l’unico circuito dove Andrea ha conquistato tre pole in MotoGP (2010, 2014 e 2018). Non deve quindi sorprendere il suo quarto tempo, ma il distacco (0”650) è un po’ troppo elevato. Ma è solo venerdì…
“Qui siamo più competitivi rispetto agli ultimi GP. E’ vero che anche ad Aragon (leggi tutti gli articoli) eravamo riusciti a fare una gara esagerata, ma credo che molto fosse dipeso dalle condizioni che avevamo trovato, dalla costanza tenuta la domenica e dalla scelta di gomme fatta dai piloti Yamaha. Ecco, qui siamo partiti con più velocità, anche se, alla fine, abbiamo preso sei decimi: c’è ancora da lavorare”.
In effetti, le Yamaha sembrano velocissime.
“Lo sono, soprattutto nel giro secco con le gomme nuove: hanno una gran percorrenza e sfruttano al meglio l’extra grip dato nei primi giri dagli pneumatici. Hanno anche un buon passo, ma diciamo che sono più efficaci nel time attack”.
Cosa non ha funzionato nelle FP2, quando sei rientrato subito ai box?
“Mi sono fermato perché la gomma dura posteriore, che è la media dell’anno scorso, quella che avevo poi usato in gara, non funzionava. La temperatura era troppo bassa e anche altri piloti che l’hanno provata (Marquez, per esempio, NDA) hanno effettuato pochissimi giri con quella mescola”.