MotoGP 2018. Le pagelle del GP di Germania

MotoGP 2018. Le pagelle del GP di Germania
Dieci e lode a Márquez, devastante; 9 a Rossi, sempre competitivo; 8 a Viñales e a Petrucci. Insufficienti Lorenzo, Dovizioso e Pedrosa
16 luglio 2018

MARC MARQUEZ VOTO 10 E LODE

La superiorità messa in mostra su questa pista è stata perfino imbarazzante: dalle FP1 fino alla gara, passando per le qualifiche, ha fatto quello che ha voluto. Nove vittorie consecutive sullo stesso tracciato sono deprimenti per gli avversari, che possono solo sperare che nel 2019 si cambi circuito. Devastante.

 

VALENTINO ROSSI 9

Prova in tutti i modi a essere veloce, studia dati, traiettorie, avversari. Pensa giorno e notte a come fare per essere competitivo, “rompendo anche i coglioni” per dirla con le sue parole, tutti i minuti agli ingegneri della Yamaha. Un esempio per tutti, soprattutto per chi si monta la testa dopo un podio. Mai appagato.

 

MAVERICK VINALES 8

Non si capisce bene perché a inizio gara fatichi così tanto, mentre il suo compagno di squadra riesce a essere molto più efficace. Nel finale è sempre super veloce, ma per battere Marquez (e Rossi…) bisogna fare di più. Comunque in crescita.

 

DANILO PETRUCCI 8

Sembrava che con la sua guida dovesse essere quello messo peggio per il consumo delle gomme, invece è stato il primo pilota Ducati al traguardo. Peccato per quel contatto con Lorenzo: il podio sarebbe stato comunque difficile da conquistare, ma ci sarebbe stata qualche possibilità in più. Tenace.

 

ALVARO BAUTISTA 8,5

E’ stato velocissimo da venerdì a domenica, facendo vedere che sa ancora guidare una MotoGP. Siamo sicuri che Quartararo sia meglio di lui per la Yamaha satellite? Da applausi.


 

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JORGE LORENZO 5

E’ stato in testa per 12 giri, ha tenuto botta fino al 25esimo, poi ha avuto il suo “tradizionale” calo, ma questa volta non “drammatico” come in altre occasioni. Uno come lui, però, non può arrivare dietro a Petrucci e Bautista. Opaco

 

ANDREA DOVIZIOSO 4

Per continuare il discorso fatto per Lorenzo, uno come lui non può arrivare dietro a Petrucci, Bautista e allo stesso Lorenzo. Si pensava che gli altri “ducatisti” sarebbero calati e lui avrebbe fatto la differenza, invece è stato lui ad andare in crisi. Brutta gara.

 

DANI PEDROSA 4

Non ha più le motivazioni: correre così è difficilissimo, se non impossibile. Scusato.

 

JOHANN ZARCO 4

Sta attraversando un momento personale difficile, la moto non c’entra niente. In calo.

 

BRADELY SMITH 7

Una gara al di sopra del suo standard.

 

ANDREA IANNONE 5

Si è ritrovato senza colpe fuori pista al primo giro, ma non ha mai entusiasmato da venerdì, se non in un paio di giri singoli nelle FP.

 

CAL CRUTCHLOW 4

Una gara buona, poi una caduta. Un’altra gara buona e un altro errore. Non cambia mai.

 

POL ESPARGARO 4

Ha commesso un grave errore al primo giro, rovinando anche la gara di Rins (voto 5 per le prove).

 

HONDA RC213V VOTO 8,5

Su questa pista, Marquez, ancora una volta, ha fatto la differenza più della moto: è lui il principale artefice dei successi della Honda.


 

YAMAHA M1 VOTO 8,5

Complessivamente, ha ottenuto il miglior risultato di squadra. Difetta in accelerazione, l’elettronica non è al livello delle rivali, ma la M1, come dice l’ingegnere Giulio Bernardelle, è di base una buona moto.

 

DUCATI DESMOSEDICIGP VOTO 8

Il risultato delle prove aveva un po’ illuso, ma in gara sono emersi i limiti della Ducati anche in versione 2018.

 

SUZUKI GSX-RR VOTO 7

Personalmente pensavo che su questa pista sarebbe stata più efficace.

 

APRILIA RS-GP VOTO 5

Difficilissima da giudicare, ma si fatica a vedere dei progressi consistenti.

 

KTM RC16 VOTO 6

Qualche buon giro in prova, a dimostrazione che il potenziale c’è, e una gara non malissimo: sufficienza di incoraggiamento.

 

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