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SEPANG – L’ha sparata grossa Carlo Pernat, manager di Andrea Iannone. «Prima Pedrosa ha provato a buttare a terra Andrea alla curva 14, poi Marquez l’ha centrato: non vorrei che fosse una conseguenza di quanto accaduto a Phillip Island» ha inveito Pernat, in diretta, ai microfoni di Sky. In Australia, ricordiamolo, Iannone aveva sbagliato una frenata («non mi è entrata la prima marcia» si era giustificato) centrando Pedrosa, poi costretto al ritiro: un errore evidente, punito con un punto di penalizzazione sulla patente di Iannone, con Dani piuttosto duro contro Andrea nelle dichiarazioni del dopogara. Da qui l’accusa di Pernat, pesante e fuori luogo, anche se, effettivamente, il “suo” pilota oggi è finito a terra dopo un contatto con Marquez.
«Ho superato Pedrosa alla curva numero 14 (la penultima, NDA) e Iannone era lontanissimo. Quando sono arrivato alla staccata successiva, mi sono trovato Andrea davanti: pensavo che andasse piano, che sarebbe rimasto fuori traiettoria, invece ha chiuso. Io ormai ero all’interno: sul bagnato mi si è chiuso lo sterzo, ho dovuto mollare i freni e ho colpito Andrea. Mi spiace davvero, sono subito andato a chiedergli scusa» ha spiegato il campione della Honda, successivamente chiamato in direzione gara per chiarimenti. Ma non essendoci immagini, se non quelle prese da lontanissimo e quindi inutilizzabili del circuito chiuso, Marquez non ha subito nessuna penalizzazione. Una procedura comunque discutibile quella della direzione gara – e in questo caso Pernat ha perfettamente ragione -, perché, quanto meno avrebbero dovuto convocare anche Iannone, per sentire la sua versione. Non farlo, può alimentare la polemica, come effettivamente è accaduto.
Per quanto riguarda l’eventuale precedente scorrettezza di Pedrosa, le immagini hanno tolto ogni dubbio: Dani ha passato in maniera aggressiva all’interno Andrea, senza sfiorarlo, tanto che lo stesso Iannone non ha avuto nulla da ridire. Il risultato finale, purtroppo, è un grosso ematoma sul gomito sinistro di Iannone, già tutt’altro che al meglio della forma fisica per la brutta botta all’anca sinistra subita in Australia. «Ho male dappertutto, ma domani sarò in sella» dice con la solita grinta il pilota della Ducati, undicesimo nelle FP1, ottavo nelle FP2.
Al termine della giornata, il più veloce è stato Pedrosa («questa pista mi piace decisamente di più di Phillip Island e lì avevo anche avuto dei problemi nelle FP1 e nelle FP3»), ma il più efficace in ogni condizione è stato Jorge Lorenzo. Ovviamente molto soddisfatto.
«E’ stata una giornata molto positiva, addirittura sorprendete per il ritmo che sono riuscito a tenere con l’acqua: alla fine Marquez e Pedrosa si sono avvicinati, ma il mio passo era migliore. Anche nelle FP1 sono stato competitivo: ho finito a pochi millesimi da Pedrosa (0”037, NDA) e anche sull’asciutto la Yamaha mi è sembrata più competitiva dell’anno scorso. In più io mi sento forte mentalmente e fisicamente: tutto questo influisce sulla prestazione». Gli avversari sono avvertiti.