Da zero a dieci. Il GP del Qatar

Da zero a dieci. Il GP del Qatar
Giovanni Zamagni
Numeri, statistiche e voti sul GP del Qatar, un modo per ripercorrere quanto accaduto a Losail, non solo in pista e non solo in MotoGP.
29 marzo 2017

MENO SCIVOLATE IN MOTO3

La Moto3 è la categoria dove, solitamente, si cade di più. In Qatar, però, i piloti della categoria inferiore sono stati più attenti e le scivolate sono state, in totale, 17, le stesse registrate in Moto2, contro le 14 della MotoGP. In ben due turni, nelle FP3 e nel warm up, nessun pilota della Moto3 è finito a terra.

ZERO, COME LE CADUTE IN MOTO3 NELLE FP3 E NEL WU

TUTTI PER LA PRIMA VOLTA IN POLE

L’annullamento della giornata di qualifiche, causa pista impraticabile, ha fatto sì che la griglia di partenza fosse determinata dalla combinata dei tempi delle prove libere, con Jorge Martin, Franco Morbidelli e Maverick Viñales in pole, rispettivamente in Moto3, Moto2 e MotoGP. Per tutti e tre è stata la prima pole conquistata nelle rispettive classi (e in carriera, per Martín e Morbidelli), con Viñales in pole per la 12esima volta nel motomondiale.

UNO, COME LE POLE DI MARTIN, MORBIDELLI E VIÑALES (IN MOTOGP)

UN AVVERSARIO TOSTO PER I PILOTI ITALIANI

Joan Mir
Joan Mir

I piloti italiani in Moto3 sono tanti e molto forti, tanto che Romano Fenati, Niccolò Antonelli, Nicolò Bulega, Andrea Migno, Fabio Di Giannantonio ed Enea Bastianini venivano indicati, alla vigilia, come tra i principali candidati alla singola vittoria e, più in generale, al titolo. Il GP del Qatar ha confermato che gli italiani possono essere (più o meno) competitivi, ma Joan Mir, al suo secondo successo iridato, ha dimostrato di essere molto forte: 19 anni, di Palma di Maiorca, alla sua seconda stagione completa, Mir può essere uno dei pretendenti a succedere a Brad Binder.

DUE, COME LE VITTORIE IN CARRIERA DI MIR

ANCORA UNA VOLTA BATTUTO DA UNA YAMAHA

Andrea Dovizioso ha un rapporto particolare con la pista del Qatar: per il terzo anno consecutivo, infatti, ha conquistato il secondo gradino del podio, battuto, curiosamente, ancora una volta da un pilota Yamaha. Nel 2015 ci era riuscito Valentino Rossi per 0”174; nel 2016 Jorge Lorenzo per 2”019, nel 2017 Maverick Viñales per 0”461. Un incubo? «No, solo la realtà della competitività della Yamaha» ha commentato il Dovi.

TRE, COME I SECONDI POSTI A LOSAIL DI DOVIZIOSO

I PROBLEMI VENGONO RISOLTI, MAI PREVENUTI

L’annullamento della giornata di sabato è stata una conseguenza ovvia di una mancanza di lungimiranza da parte della Dorna: se un circuito è sprovvisto di un sistema di drenaggio, è ovvio che ci saranno dei problemi in caso di pioggia. Si può dire: nel deserto non piove mai, se accade è qualcosa di non prevedibile. Non è vero, visti i precedenti: nel 2009 la MotoGP era stata spostata il lunedì proprio a causa di un acquazzone; nel 2016 si era perso un giorno di test per la pioggia; nel 2017, i test di Moto3 e Moto2 sono stati tempestati (è il caso di dirlo) dall’acqua. Quanto accaduto nel 2009 doveva far sì che la Dorna imponesse al circuito di intervenire per il drenaggio dell’acqua, specie considerando che in Qatar non hanno problemi di soldi. Ecco, questo è l’aspetto da criticare: si interviene sempre dopo, difficilmente vengono previsti i possibili problemi. Poi sabato, naturalmente, non c’era più tempo per fare niente e si è agito anche bene. Ma ormai era tardi.

VOTO QUATTRO: ALLA DORNA

MIR, MCPHEE, MARTIN, MIGNO E GUEVARA AL COMANDO

Come spesso accade in Moto3, anche in Qatar più piloti sono riusciti a stare davanti a tutti almeno per un giro. Per l’esattezza, cinque: Joan Mir per 13 giri, Martín per due, Juanfran Guevara, John McPhee e Andrea Migno per un giro ciascuno.

CINQUE, COME I PILOTI IN TESTA NELLA MOTO3

COSTANTE, NON SOLO VELOCE

Franco Morbidelli non è solo velocissimo, ma anche molto costante: vincendo (alla grande) il GP del Qatar, Franco ha conquistato il suo sesto podio consecutivo, confermandosi come pilota di grande valore. Tanto per fare un paragone, il campione del mondo in carica, Johann Zarco, ha ottenuto solo tre podi nelle ultime sei gare disputate in Moto2.

SEI, COME I PODI CONSECUTIVI DI MORBIDELLI

BRAVO A GESTIRE UNA SITUAZIONE DIFFICILISSIMA

Non è stato certo un debutto facile quello di Loris Capirossi come membro della “Race Direction”: Loris, non per colpa sua ma per le mancanze altrui (vedi il punto 4…), si è trovato in una situazione molto complicata. Capirossi però se l’è cavata bene, gestendo al meglio un sabato davvero difficilissimo. Sabato sera, poi, è stato anche mandato dalla Dorna in conferenza stampa per spiegare la situazione: anche in questo caso, ne è uscito bene.

VOTO SETTE: A LORIS CAPIROSSI

IN MOTO2 PER MERITI, NON PER RACCOMANDAZIONE

Ottima gara di Luca Marini, che con il sesto posto ha eguagliato il suo miglior risultato nel mondiale. Ma quello di Losail è stato senza dubbio il GP più convincente di Luca, che ha così dimostrato di essere nel campionato del mondo per meriti, e non perché fratello di Valentino Rossi. Del resto, se si ha la fortuna di vederlo girare al “Ranch”, si capisce che Marini è uno che va forte per davvero in sella a una moto. Bravo.

VOTO OTTO: A LUCA MARINI

LA CATEGORIA PIU’ EQUILIBRATA

Come è normale che sia, la Moto3 è la categoria più equilibrata: le gare si risolvono spesso in volata, con tanti piloti vicinissimi al traguardo. In Qatar, ben otto piloti sono arrivati in meno di nove decimi (0”878) e nove in meno di due secondi (1”693)

NOVE, COME I PILOTI AL TRAGUARDO IN MOTO3 IN MENO DI 2”.

GRANDE, GRANDE, GRANDISSIMO

Fantastico Franco Morbidelli, che dopo aver conquistato a “tavolino” (ma più che meritatamente), la sua prima pole, si è ripetuto in gara ottenendo il suo primo successo nel motomondiale: e lo ha fatto rimanendo al comando per 19 dei 20 giri effettuati. Da metà della scorsa stagione, Morbidelli è, a mio modo di vedere, il pilota più forte della categoria intermedia per talento, velocità, intelligenza, costanza di rendimento: questo successo gli rende finalmente merito.

VOTO 10: A FRANCO MORBIDELLI