Ebbene, fra tutte quelle possedute (due Harley, una bmw r80r, una honda Crosstourer 1200 ed altro), la Chieftain è decisamente quella più facile. Ha un moderno telaio in alluminio ed un motore appeso messo veramente in basso. Ne deriva un baricentro molto favorevole che non ti mette mai in difficoltà. Il motore, inoltre, anche se è un bestione da 1820 cc, è molto compatto in quanto, a differenza della Harley, ha il cambio in blocco unico con il motore come in tutte le moto moderne e si guida con estrema dolcezza. La frizione è morbida e progressiva ed il comando del cambio è preciso e veloce. I freni a disco sono tutti flottanti compreso quello posteriore che non ho mai visto in nessuna altra moto.
La sella, ricoperta in vera pelle, è comoda e consente anche a me di toccare agevolmente i piedi a terra (1,70 x 69 kg). La sola accortezza, come con tutte le moto di una certa stazza, è di parcheggiare con l’anteriore sempre rivolto verso la ripartenza , così da non dover spingere la moto in marcia indietro in presenza di parcheggi non perfettamente in piano. Anche la presenza del passeggero è del tutto indifferente anche perché la sospensione posteriore ha la regolazione pneumatica del precarico e l’assetto resta sempre ben bilanciato. Considera che sullo stesso identico telaio e sulle medesime sospensioni la Indian Roadmaster monta persino un bauletto gigantesco con annessa poltrona, altoparlanti posteriori ed amplificatore aggiuntivo per ulteriori 20/25 chilogrammi.