Motocross: numeri da circo!

Motocross: numeri da circo!
Agli Internazionali d'Italia hanno vinto i campioni (Philippaerts e Paulin), ma complice il fango e le difficoltà anche gli altri piloti hanno dato spettacolo. Ecco le sequenze in esclusiva dei "numeri" più incredibili
16 febbraio 2010


Internazionali d'Italia. Motocross, che passione


C'è chi lo fa per allenarsi, e si fa male (vedi il caso diplomatico di Jorge Lorenzo, infortunatosi al polso proprio con la moto da cross).
E c'è poi chi corre con ambizioni di alta classifica e fa dei bei capitomboli, senza nemmeno farsi un graffio (fortunatamente).
Ai secondi sono dedicate le foto-sequenze del nostro bravo Massimo Zanzani, l'uomo giusto al posto giusto.

A Montevarchi Massimo è infatti riuscito a catturare le incredibili evoluzioni di Tomas Paul (Yamaha YZ-F 250, numero di gara 15) e di Luca Ercoletti (Suzuki RM-Z 450, numero di gara 187).
Il primo è stato autore della classica - e sempre temuta dai crossisti di ogni livello - capottata in avanti. Persa la presa delle pedane prima di toccare terra con la ruota anteriore, Tomas non è più riuscito a bilanciarsi correttamente e a riportare il peso verso il posteriore della moto.
Quando la mentoniera del casco ha superato il manubrio, lo sfortunato (o imbranato?) pilota ceco ha capito che il patatrack era inevitabile... e si è gettato tra i morbidi fanghi della pista italiana. Danni? Nessuno, se si esclude l'orgoglio.

Un omaggio al rodeo di Randy Mamola

Chissà se invece il giovane Luca (Suzuki numero 187), durante il suo personale rodeo, avrà pensato a quello assai più celebre di Randy Mamola.
Il pilota della Suzuki, all'atterraggio dello stesso salto di Paul, ha perso il controllo della moto. Con le gambe a penzoloni, ha preso il toro per le corna e si gettato a capofitto verso la rampa del salto successivo!
Roba da pazzi, in quanti avrebbero avuto il coraggio di saltare in quelle condizioni? A Luca è andata di lusso e, una volta atterrato, ha ripreso le redini della sua Suzuki.
Palpitazioni a mille, danni zero. Bravo.



Foto di Massimo Zanzani



A.P.
 

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