Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su [email protected]
Strepitoso successo per Valentino Rossi, davanti a Jorge Lorenzo e Bradley Smith. Scivola Marc Marquez a 10 giri dalla fine, mentre era al comando con un bel margine da amministrare, cade Cal Crutchlow nell’ultimo giro mentre era secondo, ritirato Dani Pedrosa. Quarto Andrea Dovizioso, un’altra caduta per Andrea Iannone.
Phillip Island non perdona: qui, più che in ogni altra pista, basta una minima sbavatura per finire a terra: questione di conformazione della pista e della temperatura, che rende il lavoro delle gomme particolarmente delicato. Insomma, per vincere in Australia, non basta la velocità, ci vogliono altre qualità, quelle che Valentino Rossi possiede in quantità industriale. Solo se sei un fuoriclasse, solo se sei una leggenda, solo se sei un pilota straordinario continui a vincere a 18 anni di distanza, in un campionato di livello mostruoso.
Partito benino dalla terza fila, Valentino inizia la sua rimonta, sorpasso su sorpasso e al terzo giro è terzo a un secondo dal compagno di squadra, mentre Marquez al comando prova già a prendere un po’ di vantaggio. Al quinto giro, il campione della Honda ha già un margine di un secondo, pochi passaggi più avanti Rossi è in scia a Lorenzo, con Crutchlow, toccatosi con Iannone alla prima curva, in grande rimonta, fino a risalire al quarto posto. A 18 giri dal termine, ecco il primo attacco di Rossi, che passa Lorenzo, che replica al giro successivo. I due si scambiano la posizione parecchie volte nei giri successivi, con il sorpasso finale di Valentino alla curva numero quattro al 17esimo giro, dopo un lungo di Jorge per provare a resistere in staccata.
Marquez, al comando, ha un vantaggio di 4”1, ma al giro successivo sbaglia e cade alla curva dieci, alla staccata del torantino in discesa. Rossi è al comando, alle sue spalle, Lorenzo è in difficoltà e cede il secondo posto anche a Crutchlow, che però scivola nell’ultimo giro alla curva numero quattro, dando così la possibilità a Bradley Smith di conquistare il suo primo podio in MotoGP, davanti ad Andrea Dovizioso.
Per Rossi l’82esimo successo di Rossi in MotoGP, l’ennesima dimostrazione di forza di un pilota fuori dal comune, adesso secondo in classifica con un vantaggio di 8 punti su Lorenzo. Gongola il suo capo tecnico Silvano Galbusera: «E’ una conferma dopo Misano: il ragazzo c’è, è concentrato, abbiamo lavorato bene. Marquez era in forma, ma ha spinto un po’ troppo…».
Quando Valentino arriva al parco chiuso, scoppia il delirio: i tifosi australiani lo omaggiano come e più di un “loro” pilota.
«Era importante stare davanti per il campionato: è una grande lotta con Lorenzo, ci siamo passati un po’ di volte. Poi lui è arrivato leggermente lungo, io ho preso un po’ di margine: vedevo Marquez, ma era un po’ troppo lontano. Lui è scivolato e io ho vinto a Phillip Island dopo 10 anni (ultimo successo qui nel 2005,NDA): meraviglioso!».
Per Rossi e la Yamaha un successo per certi versi inaspettato, perché anche se in prova Valentino aveva dimostrato di avere un buon passo, non era facile ipotizzare un successo partendo dalla terza fila, mentre la Casa giapponese piazza tre moti ai primi tre posti, come quest’anno non è ancora riuscito alla Honda, che pure, si dice, è la miglior moto della categoria.
Per Lorenzo un secondo posto perfino generoso: colpa, secondo il pilota spagnolo, della Bridgestone.
«Abbiamo lavorato bene per tutto il fine settimana, trovando un buon assetto, ma la gomma anteriore era difettosa e non mi ha permesso di sfruttare il potenziale della mia moto» si rammarica Jorge, piuttosto indispettito al traguardo. Ma ancora peggio è andata a Marquez, che ha commesso un errore quasi inspiegabile per un campione come lui: senza più nessuna pressione, Marquez è tornato fenomenale e il GP era totalmente in mano sua, prima della caduta al tornantino in discesa. Un brutto errore: nelle ultime quattro gare, Marc è finito a terra tre volte. E’ invece stato costretto al ritiro Dani Pedrosa, dopo essere stato centrato sulla gomma posteriore da Andrea Iannone, finito a terra con una gran botta a un’anca. Dani, comunque, era indietro e in difficoltà.
Dopo Rossi, il grande protagonista è stato Cal Crutchlow, scattato dalla seconda posizione. Ma un contatto alla prima curva lo ha fatto retrocedere in nona posizione: la sua gara sembrava compromessa. Invece Cal ha iniziato una rimonta da applausi, coronata con il sorpasso su Lorenzo a 5 giri dalla fine, per un secondo posto da sogno, purtroppo svanito a pochi chilometri dal traguardo. Peccato, ma la sua grande prestazione rimane. Così, ancora una volta, il miglior pilota Ducati al traguardo è stato Andrea Dovizioso, quarto: questa volta, però, il Dovi non ha entusiasmato.
Pos. | Punti | Num. | Pilota | Nazione | Team | Moto | Km/h | Data e ora/Distanza |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1 | 25 | 46 | Valentino ROSSI | ITA | Movistar Yamaha MotoGP | Yamaha | 176.7 | 40'46.405 |
2 | 20 | 99 | Jorge LORENZO | SPA | Movistar Yamaha MotoGP | Yamaha | 175.9 | +10.836 |
3 | 16 | 38 | Bradley SMITH | GBR | Monster Yamaha Tech 3 | Yamaha | 175.8 | +12.294 |
4 | 13 | 4 | Andrea DOVIZIOSO | ITA | Ducati Team | Ducati | 175.6 | +14.893 |
5 | 11 | 8 | Hector BARBERA | SPA | Avintia Racing | Ducati | 174.5 | +30.089 |
6 | 10 | 19 | Alvaro BAUTISTA | SPA | GO&FUN Honda Gresini | Honda | 174.5 | +30.154 |
7 | 9 | 45 | Scott REDDING | GBR | GO&FUN Honda Gresini | Honda | 174.5 | +30.158 |
8 | 8 | 7 | Hiroshi AOYAMA | JPN | Drive M7 Aspar | Honda | 174.3 | +33.166 |
9 | 7 | 15 | Alex DE ANGELIS | RSM | NGM Forward Racing | Forward Yamaha | 174.3 | +33.577 |
10 | 6 | 69 | Nicky HAYDEN | USA | Drive M7 Aspar | Honda | 174.2 | +34.144 |
11 | 5 | 68 | Yonny HERNANDEZ | COL | Energy T.I. Pramac Racing | Ducati | 173.9 | +39.468 |
12 | 4 | 9 | Danilo PETRUCCI | ITA | Octo IodaRacing Team | ART | 172.7 | +56.684 |
13 | 3 | 70 | Michael LAVERTY | GBR | Paul Bird Motorsport | PBM | 171.6 | +1'12.813 |
14 | 2 | 63 | Mike DI MEGLIO | FRA | Avintia Racing | Avintia | 170.5 | +1'28.050 |
Non classificato | ||||||||
35 | Cal CRUTCHLOW | GBR | Ducati Team | Ducati | 176.4 | 1 Giro | ||
44 | Pol ESPARGARO | SPA | Monster Yamaha Tech 3 | Yamaha | 175.9 | 3 Giri | ||
41 | Aleix ESPARGARO | SPA | NGM Forward Racing | Forward Yamaha | 175.7 | 7 Giri | ||
6 | Stefan BRADL | GER | LCR Honda MotoGP | Honda | 175.7 | 8 Giri | ||
93 | Marc MARQUEZ | SPA | Repsol Honda Team | Honda | 177.4 | 10 Giri | ||
23 | Broc PARKES | AUS | Paul Bird Motorsport | PBM | 170.2 | 14 Giri | ||
26 | Dani PEDROSA | SPA | Repsol Honda Team | Honda | 171.5 | 21 Giri | ||
29 | Andrea IANNONE | ITA | Pramac Racing | Ducati | 173.9 | 22 Giri | ||
17 | Karel ABRAHAM | CZE | Cardion AB Motoracing | Honda | 170.6 | 23 Giri |