MotoGP, Sepang 2015. Rossi: "Ha vinto Marquez: mi ha fatto perdere il Mondiale"

MotoGP, Sepang 2015. Rossi: "Ha vinto Marquez: mi ha fatto perdere il Mondiale"
Giovanni Zamagni
Valentino la vede così: "Mi ha rallentato apposta, il suo progetto è andato a buon fine: speravo sarebbe stato più attento, invece…". Sull’incidente: "Non gli ho dato un calcio, si vede chiaramente dall’elicottero: è caduto perché ha toccato con il manubrio la mia coscia sinistra". Su Valencia: "Non so se ci andrò…"
25 ottobre 2015

SEPANG – Valentino Rossi trova il modo di ironizzare: «Di cosa volete parlare?». Poi, le sue valutazioni.

«Peccato, sono molto, molto dispiaciuto di essere arrivato a questo punto, non avrei mai pensato che sarebbe finita così, volevo giocarmi le mie possibilità con Lorenzo, provare a batterlo, ma così non me la aspettavo. Marquez ha confermato quello che avevo detto giovedì: speravo che le mie parole l’avrebbero fatto stare più attento, invece hanno avuto l’effetto contrario. Per quanto riguarda l’incidente, non volevo farlo cadere e non gli ho dato un calcio, anche se dalla telecamera in pista sembrerebbe così. Ma se si vede al rallentatore l’immagine dall’elicottero, si vede distintamente che quando perdo il piede dalla pedana, lui era già caduto. Io volevo dargli fastidio, mandarlo fuori traiettoria, l’ho guardato per dirgli: «Ma che cazzo stai facendo», ho rallentato tanto, il suo manubrio ha toccato la mia coscia sinistra: per questo è caduto. Non gli ho quindi dato nessun calcio, anche perché avrei potuto darglielo 30-40 metri prima e, soprattutto, una MotoGP è così pensante che non cadi per un calcio. Ecco perché credo che la sanzione sia sbagliata, che, di fatto è una punizione quasi definitiva: alla fine ha vinto Marquez, il suo progetto è andato a buon fine. Peccato, davvero un brutto episodio: non avevo mai visto una cosa simile nel motorsport. Adesso il campionato è falsato: è difficile dire chi avrebbe vinto tra me e Lorenzo, ma Marquez ha deciso il campionato».

 

Ogni azione deve avere un movente: qual è quello di Marquez? E’ d’accordo con Lorenzo?

«Non so se Lorenzo e Marquez sono d’accordo, penso di no, anche se la reazione di Jorge farebbe pensare di sì: magari si sono incontrati prima della triplice trasferta. Sicuramente Marquez ce l’ha con me perché crede che l’ho fatto cadere apposta in Argentina e, soprattutto, per quanto accaduto in Olanda, dove io però non avevo alcuna colpa. E me l’ha confermato anche Alzamora (il manager di Marquez, NDA), che mi ha detto che ad Assen ho fatto perdere il mondiale a Marc…».

 

Mike Webb, direttore corsa, dice che hanno valutato che Marquez abbia avuto una condotta sospetta, ma che, effettivamente non ha fatto nessuna irregolarità…

«Si, Webb ha detto a Marquez che non crede che non mi abbia rallentato: direi che è abbastanza evidente. Io però non volevo che cadesse, ma dargli solo fastidio: ripeto è una sanzione troppo pesante, quasi definitiva».

 

Giovedì, attaccando Marquez, ti aspettavi qualcosa del genere?

«Bisognerebbe pensare a tutto, può essere che abbia inciso quello che ho detto giovedì, ma se non l’avessi detto l’avrebbe fatto uguale. Magari è stato un errore, ma non è giusto prenderlo nel culo e stare zitti».

 

Hai parlato con Marquez?

«Sì, gli ho detto quello che penso di lui».

 

Cosa?

«Cose mie».

 

A Valencia dovrai partire dall’ultima posizione, come la vedi?

«Intanto bisognerà vedere se andrò a Valencia: boh, ancora non lo so. E Marquez farà passare Lorenzo negli ultimi giri, se dovesse servire».

 

Come ti senti in questo momento?

«Mi spiace, ho dato tutto per questo campionato: perderlo in pista è un conto, perderlo in questo modo brucia molto di più. Io sono sempre stato un avversario duro ma leale, ho sempre accettato il verdetto della pista: così è difficile».

 

Cosa pensi della reazione di Lorenzo?

«Non l’ho capita bene, boh…».

 

Anche il giro prima, al sesto, avevi fatto un segno a Marquez.

«L’avrò guardato 5-6 volte e in altrettante occasioni gli ho detto: che cazzo stai facendo».

 

Hai ancora rispetto di Marquez?

«Secondo te?».

 

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