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Oltre ogni aspettativa, anche del “valentiniano” più convinto. Oltre pure le aspettative dello stesso Valentino Rossi, perfettamente consapevole che si tratta solamente di un turno di prove libere, ma anche conscio di non aver perso lo smalto di un tempo. E, forse, adesso Lorenzo e Pedrosa fanno un po’ meno paura. Anche perché l’analisi del cronologico dice un paio di cose interessanti: la prima è che il più costante è stato proprio Valentino, più dello stesso Lorenzo, la seconda è che Rossi al quarto giro ha fatto 1’57”256, un tempo che Lorenzo ha impiegato 10 passaggi per migliorare. Nemmeno in passato il campione di Tavullia era stato così efficace a inizio turno: un altro dato da tenere in considerazione.
«Molto, molto contento: non si poteva iniziare meglio. Intanto ho avuto la conferma dei miglioramenti fatti a Jerez: anche su questo tracciato, l’assetto trovato negli ultimi test si è rivelato efficace. Questo mi ha permesso di concentrarmi fin dai primi giri solo sulla guida, sulle linee da percorrere, sulla frenata,
Dopo due anni così difficili, per me è un po’ una sorpresa essere così davanti, così vicino a Lorenzo
sull’ingresso in curva. Dopo due anni così difficili, per me è un po’ una sorpresa essere così davanti, così vicino a Lorenzo, non solo nel singolo giro, ma, soprattutto, nel passo. Con questa moto ho un grande feeling, possiamo lavorare solo sui dettagli e sappiamo cosa fare per migliorarla. Sicuramente è un ottimo inizio: riesco a guidare bene, sono terzo, molto vicino a Jorge, e, soprattutto sono molto costante: si può lottare per un buon risultato».
«Lorenzo va molto forte, usa questa moto al 100%, ma è importante essere lì vicino. La pista nei prossimi giorni migliorerà di sicuro, arriveranno anche le Honda: dovremo essere pronti a fare i dovuti aggiustamenti per tenere il ritmo. Alla fine del turno, anche Crutchlow, dopo Lorenzo, è riuscito a superarmi, ma Cal ha fatto un solo giro veloce (vero, confermato dal cronologico, NDA), mentre io e Jorge siamo stati molto costanti. Bisognerà vedere gara dopo gara, ma per il momento mi godo questo momento. E’ bello perché entro in pista, provo a modificare le traiettorie, ci riesco e sono più veloce. Io sono cresciuto con questa moto, ho degli automatismi naturali, essendo stato sulla M1 per 7 anni nell’età in cui impari di più».
«Mi godo la situazione, anche se è solo il primo turno; per me, che ho sempre lottato per vincere, è tutta un’altra motivazione. Mi sono preparato al meglio per essere in forma da subito; adesso c’è la seconda parte del lavoro, intervenire di fino per migliorare tutto quanto. Negli ultimi anni dicevo: mi piacerebbe tornare sulla Yamaha in forma, perché nel 2010 non stavo bene, non riuscivo a guidare. Adesso invece sono al 100% e riesco a sfruttarla al meglio. Ma non bisogna cantare vittoria, perché anche nel 2012 Pedrosa era stato in difficoltà per tutte le prove, poi in gara era andato fortissimo. Sinceramente, sono andato oltre alle mie aspettative: se riesco a giocarmela con Jorge, che è in grande forma, nel migliore momento della sua carriera, vuol dire che ho fatto un buon lavoro».