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Nato a Cattolica il 20 gennaio del 1987 e residente a pochi passi dalla pista di Misano Adriatico con la fidanzata di sempre, Kate, Marco Simoncelli iniziato la sua carriera agonistica in sella alle minimoto, laureandosi Campione Italiano nel 1999 e vicecampione europeo nel 2000.
A 14 anni la sua avventura agonistica subisce un'evoluzione con il debutto nelle moto grazie al trofeo Honda NSR e poi nell'italiano 125 GP: trampolini di lancio che lo portano a laurearsi Campione Europeo nella classe 125 nel 2002, anno in cui debutta nel motomondiale con l'Aprilia 125 del team CWF - Matteoni Racing: 3 i punti conquistati quell'anno, 33esima la posizione in classifica, con un tredicesimo posto in Portogallo come miglior risultato.
Risultati ambiziosi per un ragazzo di 16 anni, che alla seconda stagione completa di Motomondiale 125 (questa volta con il team Rauch Bravo) centra una fantastica vittoria ad Jerez sotto la pioggia. Una caratteristica, la capacità di andare forte sul bagnato, che conferma anche a Brno dove guadagna la pole position in condizioni meteo tutt'altro che ottimali.
Il 2004, nonostante i due exploit, è però una stagione poco redditizia in termini di risultati: la posizione in classifica generale, infatti, lo vede solamente all'11esimo posto con appena 79 punti.
La sensazione, però, è quella che marco "ci sia" e nel 2005 il team Nocable.it Race decide di ingaggiarlo affiancandolo su una Aprilia a Joan Olivé. Arriva una vittoria a Jerez e sei podi, di cui un secondo posto a Barcellona e quattro terzi posti: Germania, Repubblica Ceca, Qatar e Australia.
L'anno successivo - 2007 - le politiche sportive del Gruppo Piaggio prevedono che marco corra sì nel team Gilera ufficiale, ma con moto privata. La RSW 250 LE, di fatto una Aprilia, non è sufficientemente potente per le dimensioni di marco e nonostante le cure di Aligi Deganello il miglior risultato sono due sesti posti e 97 punti in classifica.
Una stagione speciale, che diventa magnifica proprio a Sepang, dove grazie ad un terzo posto si aggiudica il primo titolo nel Motomondiale.
Nel 2009, da Campione del Mondo, cerca il salto in MotoGP ma intelligentemente preferisce attendere un pacchetto tecnico più competitivo rispetto a quelli che gli erano stati offerti. Prosegue, dunque, la collaborazione con Gilera che gli offre sin dall'inizio il miglior trattamento tecnico possibile.
La stagione non è delle più fortunate, almeno all'inizio, per via di un infortunio che lo costringe a saltare il primo appuntamento in Qatar ed a correre non al 100% le prime corse della stagione: torna il Simoncelli che tutti conosciamo al Mugello, dove ingaggia una lotta incredibile con Pasini, e poi al Saschsenring dove conquista la sua decima vittoria nel motomondiale.
SIC vince anche a Brno, ad Indianapolis, in Portogallo ed in Australia, ma il differenziale di punti accusato anche per via della cadute di Misano e per l'infelice corsa di Sepang, dove solo il giro più veloce è in grado di attribuire la seconda posizione a Barberà a fronte di un photofinish per il secondo posto non sufficiente a decretare il vincitore.
Nell'ultima corsa di Valencia l'italiano le prova tutte, ma i 21 punti da recuperare su Aoyama sono tanti e lo portano all'errore, che gli costa anche il secondo posto in classifica generale in favore di Barberà.
Con il cuore in pista e la testa alla MotoGP, dove lo attende una RC212V Factory Spec al Team Gresini, Marco affronta anche una gara in Superbike in sella alla Aprilia RSV4 ufficiale lasciata libera dall'infortunato Nakano: in qualifica Marco dimostra subito un certo feeling con le quattro tempi, ottenendo un ottavo posto in griglia, mentre in corsa arriva ad ottenere un terzo posto eccezionale superando di prepotenza il più esperto compagno di squadra Max Biaggi.
Il massimo potenziale di Marco, però, viene fuori nella stagione 2011: al secondo anno in sella alla Honda dimostra un maggior affiatamento con la moto, che lo portano in Pole Position al GP di Francia e d'Olanda. Dopo i due quinti posti di inizio stagione arriva anche il primo podio in carriera nella massima classe,con un terzo posto al GP della Repubblica Ceca che vale moltissimo. Finisce quarto anche a Misano e secondo in Australia, ultima corsa in cui ha tagliato la bandiera a scacchi.
Il GP di Sepang, infatti, è l'ultima corsa in carriera. A causa di circostanze ancora da accertare, Marco ha perso il controllo della moto finendo tragicamente investito da Colin Edwards e dal grande amico Valentino Rossi. Inutili i soccorsi: Marco arriva al centro medico del circuito in arresto cardiaco. Alle 11:03, ora italiana, viene comunicato ufficialmente il decesso: Marco lascia papà, mamma ed una sorella più giovane oltre che la fidanzata Kate, con la quale era andato recentemente a convivere.
Lascia un grande vuoto anche tra gli appassionati di motociclismo e non solo: come Valentino Rossi, infatti, il "capellone" romagnolo aveva la capacità di bucare gli schermi ed entrare con una grande carica di simpatia nelle case di tutto il mondo.
Ci mancherà.
Emiliano Perucca Orfei