Marc Marquez. Da zero a dieci

Marc Marquez. Da zero a dieci
Da zero a dieci, edizione speciale, tutto dedicato a Marc Marquez, Campione del Mondo MotoGP
22 ottobre 2018

SEMPRE AL TRAGUARDO

15 volte al traguardo su 15 gare disputate: anche questo è uno dei tanti primati di Marc Marquez, che in soli due GP non ha fatto punti: in Argentina (quinto al traguardo ma poi penalizzato e retrocesso al 18esimo posto) e al Mugello (16esimo).

ZERO, COME I GP NON CONCLUSI

 

18 IN TOTALE, MA QUASI TUTTE IN PROVA

In Giappone, Marquez è scivolato nelle FP4: è stata la caduta numero 18 dall’inizio dell’anno. Delle 18 scivolate, 17 sono avvenute tra libere, qualifiche e warm up, con Marc caduto in gara solo una volta, al quinto giro al Mugello mentre era secondo. Un errore che non gli ha permesso di conquistare punti, ma che non gli ha impedito di tagliare il traguardo.

UNO, COME LE CADUTE IN GARA

 

GIA’ MEGLIO DEL 2017

Nella passata stagione, dei quattro GP disputati in Spagna, Marquez ne aveva vinto uno solo – ad Aragon – mentre quest’anno è già salito due volte sul podio in terra iberica: a Jerez e ad Aragon. Se Marquez dovesse trionfare a Valencia, eguaglierebbe il numero di vittorie del 2014 ottenute in Spagna in MotoGP.

DUE, COME LE VITTORIE IN SPAGNA

 

MENO EFFICACE NEL GIRO SECCO

Fino adesso, Marquez ha conquistato cinque pole (contando anche quella di Austin, poi tolta per una penalizzazione): non tantissime rispetto alla sua media. «La Honda 2018 è meno efficace sul singolo giro» ripete dall’inizio dell’anno. Marc ha vinto tre volte – Olanda, Germania e Thailandia – scattando dalla pole.

TRE, COME LE VITTORIE PARTENDO DALLA POLE

 

SEMPRE NELLE PRIME POSIZIONI

Un altro dato piuttosto significativo: in soli 4 GP – Argentina, Italia, Repubblica Ceca e San Marino – Marquez non ha effettuato almeno un giro al comando. Curiosamente, è accaduto nel 50% dei casi in Italia.

QUATTRO, COME I GP SENZA MAI ESSERE STATO AL COMANDO

 

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COME MICK DOOHAN

Su Moto.it trovate la statistica nel dettaglio: Marc Marquez è il secondo pilota ad aver conquistato cinque titoli con la Honda in 500/MotoGP. La differenza – enorme – è nell’età: Marquez ci è riuscito a 25 anni, Doohan a 33…

CINQUE, COME I TITOLI CONQUISTATI CON LA HONDA

 

PROPRIO COME L’ANNO SCORSO

In sei gare, Marquez ha ottenuto lo stesso risultato del 2017: secondo in Qatar; primo in Texas; secondo in Catalunya; primo in Germania; secondo in Austria; primo ad Aragon.

SEI, COME I GP FINITI COME NEL 2017

 

SETTIMO LIVELLO

Settimo titolo mondiale in otto anni, quinto in MotoGP in sei: i numeri sono impressionanti. Con sette titoli, Marquez raggiunge al sesto posto John Surtees e Phil Read nella classifica dei mondiali vinti. Davanti a lui solo Giacomo Agostini (15), Angel Nieto (13), Carlo Ubbiali, Mike Hailwood e Valentino Rossi (9).

SETTE, COME I TITOLI MONDIALI

 

SOLO NEL 2014 AVEVA VINTO DI PIU’

In Giappone, Marquez è salito sul gradino più alto del podio per l’ottava volta: potenzialmente, può arrivare a 11 successi. Nel 2013 aveva ottenuto sei vittorie complessive; nel 2014 13 (10 consecutive); nel 2015 5; nel 2016 5; nel 2017 6.

OTTO, COME LE VITTORIE STAGIONALI

 

UNA SQUADRA PERFETTA

Marquez fa una differenza abissale, ma ci riesce anche grazie al lavoro di una squadra fantastica, in perfetta sintonia con il suo pilota. L’esempio migliore è quanto accaduto a Misano, quando Marquez scivolò in qualifica, tornò ai box per tornare in sella a poco più di due minuti dalla scivolata con la seconda moto. Marc e Santi Hernandez, il capo tecnico, si capiscono al volo, senza bisogno di parlarsi. Veramente bravi.

VOTO NOVE, ALLA SQUADRA (IL 10 ERA GIA’ OCCUPATO)

 

UN FENOMENO ASSOLUTO

Controllo della moto, capacità di adattarsi alle diverse situazioni, sfruttamento della pista, spostamento del limite sempre più in alto, studio degli avversari e delle loro mosse: in questo momento sembra imbattibile, destinato a battere primati su primati.

VOTO DIECI, A MARC MARQUEZ