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SEPANG – Si torna in pista a Sepang per il GP della Malesia, ultima trasferta del trittico asiatico-australiano, penultima gara del campionato. Quali sono i temi principali? Eccoli
Nessuno lo può dire con certezza, nemmeno Iannone stesso: soltanto dopo aver provato nelle FP1, scoprirà le sue reali condizioni fisiche (a parte, trovate l’intervista). Apparentemente, Andrea sta abbastanza bene («per la vita di tutti i giorni sono a posto») ed è moderatamente ottimista: la sensazione è che ce la possa fare. Speriamo davvero sia così: in bocca al lupo.
E, soprattutto, il campione del mondo proverà a vincere a tutti i costi, come ha fatto in Australia, o tornerà a essere il Marquez 2.0 di tutta la stagione, quindi più attento a non commettere errori?
Marquez: «Dopo che hai conquistato il titolo, prendi una maggiore confidenza: a Phillip Island ne avevo sinceramente troppa, in un’altra situazione sarei stato più attento. L’aspetto che mi deve far riflettere è che ho fatto lo stesso errore del 2014: bisogna stare attenti».
Questo è il punto: la sensazione è che Marc proverà in tutti i modi a vincere, ma stando più misurato in eventuali frangenti critici.
Questo GP sarà molto interessante per valutare il livello della M1, che qui, nei test invernali, rifilava di passo un secondo al giro alla Honda di Marquez e poco meno alla Ducati. Teoricamente, quindi, è la moto da battere, ma la crescita di Honda e Suzuki, la buona competitività della Ducati fanno pensare che sarà molto differente rispetto a febbraio. L’ingegnere Giulio Bernardelle ha detto, a #DOPOGP, che qui la Yamaha è favorita: e noi, ovviamente, gli crediamo
Io dico di sì: qui Lorenzo andrà – anzi: dovrà, è quasi un imperativo – forte come lui sa fare. A febbraio aveva dominato, ma adesso le gomme sono differenti: ma qui, il grip c’è, non ci sono scuse.
Lorenzo: «In Giappone, in prova, sono caduto mentre ero primo e anche in gara non stavo facendo così male. Poi è arrivata l’Australia, dove, effettivamente, io e la Yamaha eravamo in difficoltà: io credo di essere sempre a un buon livello, al di là degli episodi. Ma la gente ha la memoria corta, non ricorda il passato: qui si può pensare anche a vincere. Molto dipenderà dalle gomme, anche qui molto dure» sottolinea Lorenzo, evidenziando quella che è una vera e propria ossessione. Jorge è “intimorito” dagli pneumatici duri della Michelin, ma ha ragione quando dice che a Motegi, prima di cadere, era stato molto veloce. Qui ha tutte le possibilità per fare bene, perlomeno sulla carta.
Il pilota del team di Lucio Cecchinello sta andando fortissimo, è quello che ha totalizzato più punti nelle ultime sei gare: non ci sono motivi particolari per i quali non possa essere competitivo anche qui.
Nelle ultime gare, la sfida tra Suzuki e Ducati è diventata molto interessante: a Motegi ha prevalso la DesmosediciGP con Dovizioso, a Phillip Island la GSX-RR con Vinales. Qui ci sono due lunghi rettilinei che favoriranno senz’altro la moto italiana, ma ci si aspetta che la rivale giapponese sia efficace anche qui. Insomma, una bella sfida che, alla vigilia, sembra piuttosto equilibrata: ancora una volta, sarà il pilota a fare la differenza, a far pendere la bilancia a favore di una o dell’altra Casa.