Non è mia abitudine parlare di quello che non ho provato e toccato con mano.
Tra l'altro una prima serie ce l'aveva un mio compagno di squadra: nei primi 5000 km è stata più in officina che in strada. Sicuramente l'esemplare sfortunato che capita a tutti (a me con le giapponesi mai successo, sono sicuramente fortunato).

Al primo approccio: fascette che corrono sul portapacchi, forcellone scrostato (10K km) e cavalletto centrale che non funziona bene, oltre alla presa USB che balla in sede. Difetti comuni, mi dice. Un paio di questi risolti nelle serie successive (e ci mancherebbe).
Alla guida: un paracarro. Una serie di curve tutte in seconda, motore che in autostrada a 130 km/h sta a 7000 e più giri, un rumore di barattolo dallo scarico. Pesante, goffa, piena di plastica ed inutilmente gonfia di sovrastrutture (immagino il piacere di un viaggio in due carichi con quella meccanica.. piuttosto prendo il treno).
Il telaio sembra costruito e saldato negli anni 70. Anzi molti telai giapponesi di quell'epoca, famosi per essere pessimi, sembrano quasi decenti.
Non è il fatto che sia una moto poco prestazionale, quello ci sta tutto e non mi interessa. E' che è proprio inefficiente, insensata.

Ribadisco: non sono per i paragoni diacronici, non servono, ma guida una TDM e rispetto a sta roba è ingegneria di prim'ordine. Ma anche una SV650. Una Hornet non ne parliamo proprio. Ed erano le nostre moto economiche. Inevitabile pensare a quanto sia crollato il livello, ma anche di competenze, se si considera questa una buona moto. Vale i soldi che costa, anzi è pure troppo.
Mi prendo uno scooter piuttosto.

Guarda condivido tutto meno il sound di scarico, che a mio avviso tra i bicilindrici di quella fascia è quello che più mi è piaciuto.

Solo una precisazione, la TDM900, che ho posseduto dal 2003 al 2010, la vedi anche sul mio profilo, e ne confermo la qualità, non era proprio economica, nel 2002 quando venne presentata superava i 9000€.

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