L'intervento di Manetta mi ha invogliato a scrivere ancora. Gioitene tutti.

Trovo che sia del tutto anacronistico il discorso "che ci fai con 200 cavalli se ne usi 50". Oggi le moto, per fortuna, si possono usare molto più a fondo di quanto non si potesse fare anche solo vent'anni fa. A parte che uno si compra la moto che vuole per farci quello che vuole senza doverne rendere conto a nessuno.
Io, per dire, che forse riesco a sfruttare a fondo i 50 CV scarsi della California, e i 75 della Bandit già a volte mi mettono in crisi, comprerei una F4 750 anche solo per il gusto di averla. Ma va be', a parte questo.

La tecnologia ed il progresso avanzano, per fortuna, e oggi le moto sono immensamente più sicure e tendono ad esserlo sempre di più.
Verissimo che se manca l'aderenza non c'è elettronica che serva, ma quello valeva anche quando l'elettronica non c'era.
Se vogliamo il rischio zero stiamo a casa.

Secondo me, quindi, il discorso non può riguardare cose in fondo banali come la fruibilità dei cavalli o se serve una maggior sicurezza.
Secondo me il discorso si impernia tutto sulle sensazioni di guida. Discorso personalissimo, quindi.

Un motociclista che conosca solo moto moderne dotate di elettronica salirebbe sulla mia California del 1973 e ne scenderebbe dopo pochi metri, spaventato dalle enormi vibrazioni, ma che dico vibrazioni, scuotimenti, dalla frenata scorbutica, dalla precarietà delle piccole ruote e chissà da che altro. Se resistesse per tutti i 475 km di strada che gli garantirebbe di fare il serbatoio, poi si troverebbe a spingerla verso il più vicino benzinaio perché colto di sorpresa da una benzina che finisce senza alcun preavviso ed incapace di usare l'arcaica riserva a rubinetto.

Costui non apprezzerebbe minimamente l'arte di guidare frenando il meno possibile, di far lavorare il freno motore, l'arcano maneggio di leve e manettini per avviare il motore, la sapienza del capire quando ha raggiunto la temperatura d'esercizio, il brivido dell'allungo di un motore da 850cc che, in barba agli anni ed ai km, è sempre volenteroso di spingere pistonata dopo pistonata.

Così come io, dal canto mio, di molte moto moderne ho apprezzato la facilissima immediatezza d'utilizzo, della serie che giri la manetta e vai subito forte, e in totale sicurezza rispetto a quando vai forte sulla California, ma... ma, con la consapevolezza che c'è un cervello elettronico che impedisce alla ruota di bloccarsi quando io volevo bloccarla, alla moto di impennarsi quando io volevo impennarla, alla ruota di pattinare quando io volevo che pattinasse.
I famosi filtri tra il pilota e la moto.
Tutti disinseribili, certo, ma allora tanto vale (ripeto: per me) continuare ad usare moto che non li hanno.

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Il pescaTV fluviale!

Io penso che ci sia la giusta via di mezzo, ovvero moto moderne, completamente affidabili, ma senza troppi "filtri".

Yamaha Ténéré 700 ne è l'esempio lampante, ha tutto l'indispensabile senza andare oltre. Così come la mia Versys 650

Non che mi dispiacciano tutte le diavolerie moderne, anzi , però apprezzo molto anche la semplicità con cui ti portano in giro certe moto

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Il motociclismo non è un passatempo, è uno stile di vita!