Mi ha sempre attirato tanto.
Non per razzismo, assolutamente, ma non sono poi così daccordo con l'ingresso degli stranieri. Non per altro, ma perchè secondo me rimaneva una delle competizioni di lancio per eventuali sbocchi degli italiani nelle categorie europee e mondiali; in questa nuova formula si rischia invece di far venire fuori gli stranieri. Tutto quà.

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TUTTI PER UNO... = TUTTI...se la matematica non è un'opinione...

Io non sono d'accordo.
L'importanza dei campionati nazionali più blasonati (inglese, spagnolo e statunitense) è che questi sono autentiche fucine di campioni, che da tutto il mondo (anche dall'Italia, purtroppo per il CIV...) vanno a gareggiare lì come sicuro trampolino di lancio per i campionati mondiali. In questi campionati corrono le squadre ufficiali delle principali marche di moto, e le stesse squadre mantengono l'appoggio ai propri piloti nel salto ai campionati mondiali. Così fu per Pedrosa, così fu per Haiden e recentemente per Kiyonari. Il CIV non riesce a portare i suoi migliori piloti ai piani alti, complici anche le case che non hanno creduto nella formula (eccezion fatta per l'MV Agusta lo scorso anno, vincitrice in SBK con Luca Scassa). Sperando che Savadori riesca a far bene, gli altri piloti che sono usciti dal CIV per le piste dei mondiali sono in squadre di secondo piano, con ben poche possibilità di emergere.
Insomma, la speranza è che la nuova formula, con maggiore apertura verso l'esterno, porti una nuova ventata di professionalità nelle squadre, con un occhio di riguardo delle Case. L'aumentata copertura mediatica è sicuramente d'aiuto, ma si poteva fare, in questo, molto di più. Bella è l'idea di coinvolgere maggiormente il pubblico anche con manifestazioni di contorno. Tra l'altro, chiunque è andato a vedere dal vivo queste gare è rimasto molto colpito dalla spettacolarità, ed il commento unanime è che con un prezzo relativamente basso ha vissuto una bellissima giornata del nostro sport preferito.

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"Io cerco le curve anche nei rettilinei" Tonino Guerra