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21 12 2012 l'alba del giorno dopo Opzioni · Visualizza
anonym_4124176
Inviato: lunedì 10 febbraio 2014 08:44:17



Iscritto: 10/02/2011
Locazione: affari miei
Un sogno pesante,sarà stata la pizza tonno e cipolle o forse la zuppa di rognoni e peperoni.
Ed è arrivato anche il 21 12 2012,si spengono le luci,ma succede di notte quando tutti dormono.
Mi giravo nel letto,una luminosità violacea e un caldo strano accompagnavano la serata. Che sta succedendo?
Guardo fuori dalla finestra e sembra un aurora del polo.
Siamo arrivati alla fine del mondo….chissà. Che faccia solo in fretta,voglio dormire!
Ho visto come proiettato sul soffitto la zona di montescotto,era diventata una sorta di ammasso di rottami…allora idea…se devo andare a dare un occhiata facciamolo. Mgari c'è qualcosa che serve.
Sono partito da casa con lo zaino grande in spalla volevo trovare qualcosa di utile.
Tolgo il telo dalla moto che avevo preparato per l’emergenza,prendo la tanica,benzina nel serbatoio ,aggiungo l’olio ,quasi 100 grammi. Apro il rubinetto e schiaccio la leva dell’aria
Un calcio e parte al primo colpo,però ste giapponesi,accendo le luci e il faro comincia a pulsare con i colpi del motore. Provo i tamburi davanti va e dietro pure. Parto e mi dirigo in zona.
Il motore canta metallico nell’espansione,quando do gas anche il mikuni si aggiunge alla melodia e le alette del cilindro risuonano metalliche.
Niente americana stasera soltanto questa vecchia nonna tassellata poco più giovane di me.
Mi addentro nella boscaglia,tutto intorno è silenzio rotto solo dagli scoppi dei questa quarto di litro,un cinghiale mostra il suo di dietro imboscandosi in un cespuglio.
Il faro con la sua luce giallastra sciabola nel buio e nella nebbiolina. E arrivo a montescotto.
Copro la giapponese con il telo mimetico,le luci violacee del cielo mi davano quella luce che mi bastava,poi con la lampada in mano mi addentro in quella boscaglia.
Sembrava una discarica,mobili,lavatrici rotte,cessi,lavandini ,televisori sfondati e quant’altro.
Un vecchio videogioco ,surfplanet sembra dare segni di vita,il tubo catodico era andato e scaricava corrente. Poi di improvviso inizia l’audio. La canzone dei dover,gracchiante da uno solo dei due altoparlanti. Mi avvicino e vedo che la scheda è intatta. Mi avvicino di più e stacco sia la scheda che la cpu. Le metto nello zaino attorcigliando i cavi elettrici in modo da parare gli urti.
Continuo a cercare,oh un amplificatore della macchina…preso!
Guardo in giro,sposto con i miei pesanti scarponi oggetti fracassati,ad ogni passo sembra venire giù il mondo.
Sopra i resti di un mobile della cucina con i vetri rotti c’era una piccola radio a valvole coricata su un fianco,
Questa radio si accese e tremolando la luce diceva con voce di vecchia signora”portami via” e lo ha ripetuto più volte.
“Portami via è buio e freddo qui. Queste luci viola mi mettono paura”. La prendo e la metto nello zaino che ormai è pieno.
Fatico parecchio a chiuderlo,mezza radio è fuori.
Ma parto,lo zaino mi sbilancia e dondola,il motore canta fumoso e spinge a sufficienza…via!
Pensavo di essere al sicuro,mi giro per dare un occhiata indietro quando un piccolo schianto seguito dal rumori di vetri rotti mi fa premere sul freno. La radio è partita,scivolata fuori dallo zaino troppo pieno. Sfasciata sull’asfalto. La raccolgo,dà ancora qualche tremolio sulla scala parlante in pezzi. Resto a fissarla un attimo,come un amico morente. Dall’altoparlante squarciato da un pezzo di vetro escono dei suoni distorti e mi è sembrato dicesse “ho vissuto più in questi 20 minuti che in 50 anni in quella casa,grazie Doc!”.
Pensavo addirittura sanguinasse ma il sangue era mio,mi ero tagliato con un pezzo di vetro.
La metto nello zaino e riparto,verso casa.
Per la strada qualcuno è sceso a vedere cosa sta succedendo,la gente non capisce,abituata com’era alla luce.
E arrivo a casa,appendo il giubbotto di pelle che puzza di bardahl,la nonna ora dorme appoggiata al muro della casa.
Con calma mi cambio,poso gli scarponi da cross,mi tolgo i soprapantaloni militari,i miei piedi ora stanno comodi nelle etnies.
Poi poco per volta una luce si fa strada gialla e potente tra le montagne,il sole sta sorgendo ma nulla sarà più come prima. E guardo ridendo il mivarone da 20 pollici che dorme sul frigorifero. Prendo il telecomando,apro il cassetto che c'è sotto il tavolo e ridendo lo metto dentro dicendo "buonanotte"!



per una fuga di legno o pellet non si è mai preoccupato nessuno ,le fughe di metano sventrano le case e fanno stragi.

Sulle mie moto NON SI USANO abbigliamento dainese,caschi agv,catene regina,olio castrol, gomme pirelli e freni brembo.

Usate voi questa roba se volete spendere il triplo

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