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QUELLA NOTTE ABBIAMO SALVATO IL PUNK Opzioni · Visualizza
anonym_4124176
Inviato: venerdì 5 aprile 2013 20:46:04



Iscritto: 10/02/2011
Locazione: affari miei
Ci sono sogni incompleti,altri scarsamente definiti. Questo no,questo era come un film in 3d,perfetto e con audio dolby surround.
Veniamo all’inizio.
Tutto inizia con una spedizione,eravamo praticamente tutti. Veniamo all’equipaggio,cinque furgoni ma poche persone:
Alessio,con il daily camperizzato e il cane,Erik con il vito e cane al seguito,c’ero io con il T4 e al posto del cane avevo un mio amico di Envie: Simone.
C’erano poi Igor con il transit (e cane pit bull) e Madda il programmatore con Gabriele su WV T3.
La nostra missione quella sera era di salvare il punk…mica da ridere.
Sembra che in qualche strano paese schifido fosse stata approvata una legge che vietava il punk,e che metteva dei limiti all’espressione musicale. Una sorta di governo mondiale che ammetteva solo il fighettismo e la popò tunza. Avevano già fatto chiudere un sacco di locali e si vociferava che ci fossero in giro le squadracce della morte. La libertà faceva paura,né più ne meno come nei pulciai latinoamericani. La nostra missione era di andare nell’ultimo avamposto ancora esistente,salvare quanti più punk era possibile e costruire da qualche parte un avamposto della libertà . Però …magari…un po’ di verità c’è nei sogni.
Entrammo in una galleria scavata nel Monviso,eravamo partiti per andare a Crissolo a vedere arrivare la primavera e ci troviamo in una galleria psichedelica degna del miglior quadro impressionista. Dove eravamo,dove i cartelli stradali che incontrammo per la strada erano differenti dai nostri. Guardammo strada facendo ,passò vicino a noi un auto della polizia,una Hunday…in quale stato mai usano una cosa simile?.
E facevamo strada…arrivando nel posto prescelto per la “missione”
Eravamo arrivati in un locale,in mezzo al nulla. Sembrava un hangar . All’esterno una pista per aeroplani . Entriamo all’interno. Suonava un gruppo punk,canzoni cover dei los fastidios. Ed era tutto un saltellare e un pogare di piccoli punk,con un saltellare di creste…
La canzone era questa
http://www.youtube.com/watch?v=-1FnwUbdju8
In un altra lingua ma era di fatto uguale
Le chitarre e la batteria spingevano forte. Il cantante si sgolava in una lingua a noi sconosciuta ma era una bella musica e faceva piacere sentirla. Il ritmo era punk e la chitarra sembrava una motosega. Forza ragazzi spingete di più. Gli amplificatori si sentiva che soffrivano ma il bello del punk è anche la distorsione.
Era quasi mezzanotte quando interruppero il concerto. Arriva uno con un foglio di carta,probabilmente entrava in vigore la legge anti punk.
Arrivò verso di noi una ragazza con i capelli corti,ci parlò in un italiano pessimo,ci chiese come mai eravamo lì in un così brutto giorno. Gli dissi che eravamo venuti con una strana galleria. I suoi occhi si illuminarono e sorrise andò a parlare con altri.
Si sentì un urlo,un ragazzino (dei tanti erano tutti piccoli) entrò e fece segno di guardare fuori.
In lontananza si vedevano delle luci blu arrivare,la vallata sottostante era tutto un lampeggiare blu. Probabilmente le auto della pula che attendevano la mezzanotte.
Bisognava avere un idea e averla subito.
Uscimmo nel parcheggio si sentivano strani sfrigolii e si vedevano strani bagliori
Si stava cominciando a formare una sorta di striscia violacea . Una strada che partiva dalla fine della pista dell’aeroporto e andava chissà dove.
Tra scariche elettriche nel cielo e strane luci,forse si….sembrava la via di salvezza.
“Ma certo” urlò Alessio “andremo via volando”
E ci fu un gran da fare,andammo dentro a dare l‘allarme,ci fu una calca bestiale a salire sui furgoni,solo pochi restarono perché volevano scappare sulle montagne e uno di loro cominciò a guidarci con le racchette da ping pong come bandierine sulla pista prima di correre via.
La radio si accese con field of atenry senza toccarla. I fari e i motori erano accesi. Alessio rullò per primo,il daily raggiunse quasi la massima velocità sulla pista facendo gridare al cielo il motore,arrivò all’inizio della striscia violacea e venne dolcemente sollevato verso il cielo come un cavalcavia invisibile,poi toccò a Erik e poi a me,seguivano Igor e Madda.
Le auto della polizia si fermarono e si udì qualche colpo di pistola ma nulla ci toccò. In compenso vidi un oggetto cadere dal mezzo di Alessio,non ci misi molto a capire che era la bombola del gas dei fornelli.
Cadde ed esplose rumorosamente in mezzo all’autocolonna,e potrebbe essere strano ho sentito i punk cantare qualcosa nel furgone…nella loro strana lingua.
E il volo era cominciato. Non so cosa ci spingesse,la meccanica del volo era chiara,se mettevo la quarta si saliva di quota,se mettevo la terza di scendeva. E lo sterzo rispondeva perfettamente!
Le ruote sicuramente giravano a vuoto,non appoggiavano a terra ,ma se acceleravo andavo più veloce….anche in folle…mistero.
Non so quale diavoleria soprannaturale quella sera muoveva nell’aria i nostri furgoni. E sembrava di camminare veramente forte. Una sorta di strada evanescente violacea che ci spostava e ci faceva fare chilometri.
Vedevamo una stella lontana che tremolava e lampeggiava,come a indicarci il cammino.
All’inizio i ragazzini,stipati all’inverosimile facevano chiasso,si intonavano canzoni,c’era una grande allegria. Con le radio parlavamo come fossimo una pattuglia in volo della seconda guerra mondiale.
Lungo il viaggio l’allegria si stava smorzando qualcuno dormiva appoggiando la testina crestata un po’ dove capitava. Mi trovai appoggiata sulla spalla una testolina che era ispida e pungente come un riccio. E odorava di sapone.
Arrivammo sul mare,volavamo a pelo d’acqua . Cinquanta forse 60 metri da terra. Ma in qualche caso ci abbassavamo per vedere sotto. Era tutto buio,ma con un po’ di chiarore per la luna che rendeva la notte più bella.
In lontananza una nave da pesca era sulla nostra traiettoria,quando gli passammo vicino salutammo lampeggiando e con i clacson e qualcuno salutò dai finestrini. La nave ci rispose con una potente sirena da nebbia e i marinai intenti a muovere le reti ci salutarono guardando con aria stupita. Quando tornammo sulla terraferma sorvolammo un accampamento scout e tutti corsero fuor dalle tende col muso al cielo per vedere cosa stesse passando.
Stranamente il carburante nei serbatoio non calava. Volavamo già da tante ore,ma nessuno aveva sonno. Ci raccontavamo barzellette con le radio,sapevamo di volare verso la libertà.
Il mio navigatore si accese da solo,cominciò a visualizzare una zona di montebracco sul quale c’è un grande piazzale. C’è una grande casa con molte stanze. Veniva usata da quelli delle cave prima che vietassero l’estrazione i soliti ambientalisti. Era la nostra destinazione!
Telefonai a Siddartha,si lamentò perché erano solo le otto di mattino. Gli dissi che saremmo arrivati per pranzo,e che ci raggiungesse. Gli dissi la combinazione per aprire il garage e prendere l’harley.
Non so quale magia si sviluppò quella notte,ci contammo,eravamo più di cinquanta. Che male avevamo fatto al mondo che ci volevano morti?.
Guardavo questi piccoli punk,io che non ero un punk ed ero il più vecchio.
Alcuni come età e caratteristiche fisiche potevano essere figli miei. Ma che pericolo potevamo essere per i potenti?
Poi quella sera capii tutto. Quando ci trovammo a sgranocchiare pannocchie cotte al fuoco e a cuocere la carne che aveva portato su Siddartha,noi di cinque lingue diverse che ci trovavamo di fronte allo stesso grande fuoco.
Ci capivamo…discutevamo e nonostante fossimo nati sotto stelle differenti si stava sviluppando un energia terrificante.
Quell’alone violaceo che aveva mosso i nostri furgoni facendogli passare a mezz’aria in sei ore oltre 5000 kilometri per tre stati stava diventando potente.
Forse era proprio l’energia della terra che aveva capito che forse era meglio qualche focherello in mezzo ai prati e un po’ di sana voglia di festa che non lo sfruttamento delle multinazionali.
Era la terra stessa che si stava ribellando e suonava anche lei la musica punk!





per una fuga di legno o pellet non si è mai preoccupato nessuno ,le fughe di metano sventrano le case e fanno stragi.

Sulle mie moto NON SI USANO abbigliamento dainese,caschi agv,catene regina,olio castrol, gomme pirelli e freni brembo.

Usate voi questa roba se volete spendere il triplo

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