Benvenuto, Ospite Ricerca | Argomenti attivi

MV Agusta torna alle gare. Auguri, però... Opzioni · Visualizza
Wormbike
Inviato: venerdì 4 gennaio 2013 00:11:01



Iscritto: 13/06/2008
Locazione: RC
La notizia non è fresca, ma è di quelle che gli appassionati aspettavano da tempo. La MV Agusta correrà nel campionato mondiale Supersport con la bellissima F3. A portarla in pista sarà il team ParkinGO, con il sostegno ufficiale della casa. Un team ufficiale a tutti gli effetti, quindi, con due moto affidate a Christian Iddon e Roberto Rolfo. Una coppia ben assortita, che unisce l'esperienza del pilota italiano alla grinta ed al funambolismo del giovane pilota inglese.
E' quindi presumibile che lo sviluppo venga affidato a Rolfo, che ha svolto questo ruolo per la Suter Moto2, visto che in tanti anni ha avuto modo di guidare praticamente tutte le tipologie di moto da gara (250, MotoGP, Superbike, Moto2 e Supersport).
Iddon, invece, è una scommessa ambiziosa. Il britannico è stato un grande campione del mondiale Supermoto, e lo scorso anno ha disputato il campionato Supersport del BSB (Superbike inglese), finendo quarto in sella alla Triumph Daytona (moto che, con Glen Richards, ha vinto il campionato). Guarda caso, una tre cilindri...
Il team ParkinGO, del resto, è reduce da un'ottima stagione del mondiale Superbike con l'Aprilia, ed ha già conquistato il mondiale Supersport nel 2010 con la Yamaha R6 guidata da Chaz Davies, che ha guidato la RSV4 nel 2012 con risultati così buoni da valergli l'ingaggio con la BMW per la prossima stagione Superbike.
Insomma, tutto bello; tutto ottimo ed abbondante, ma...
Ma una brutta macchia rovina l'idillio. Parlo della questione legata a Luca Scassa, in predicato d'essere il pilota che avrebbe portato in pista l'F3.
Una vicenda che ha avuto una conclusione amara per gli appassionati che seguivano la vicenda, con un epilogo di pessimo gusto. Avendola seguita da più fonti, ne darò un resoconto e qualche considerazione personale, alla luce di quanto ho avuto modo di leggere.
La notizia del ritorno della MV Agusta con il team ParkinGO è di qualche mese fa. Una notizia che suscitò un certo clamore, visto che rimbalzò anche sul quotidiano sportivo di Italia 1. Proprio in quell'occasione, si associò alla notizia anche il fatto che a guidare la moto italiana sarebbe stato Luca Scassa, anche se lo davano come probabile. Un “probabile” che ha seguito la notizia su tutti i comunicati. E' evidente, quindi, che i presupposti erano stati creati (come, del resto, è stato riconosciuto dai protagonisti della vicenda), anche se non formalizzata. Dalla sua pagina Facebook, Luca Scassa riportava le notizie, ma senza commentare la cosa come certa; anzi pubblicava, i primi di dicembre, un comunicato ufficiale in cui diceva che ancora nulla, al momento, era definito (probabilmente, aveva già chiaro che le cose non sarebbero andate come si sperava). I commenti dei contatti, invece, tracimavano di entusiasmo e speranza. Ed è stato proprio dalla sua pagina che ho scoperto, a fine dicembre, che Scassa non sarebbe più stato il pilota della MV Agusta. Lui lo ha reso noto semplicemente linkando l'intervista fatta proprio da Baldi per moto.it. Un'intervista in cui si evidenziava, semplicemente, che gli si chiedeva un contributo economico a cui non era in grado di far fronte. Comunque, Scassa commentava il link su Facebook facendo gli auguri al team ParkinGO.
I commenti dei contatti, del resto, non erano particolarmente duri nei confronti delle scelte del team di Rovelli.
Rimasi, quindi, particolarmente colpito nel leggere l'intervista allo stesso Rovelli pubblicata sul sito di “Motociclismo”, in cui sparava a zero su Scassa, sugli scarsi risultati conseguiti, in particolare con il suo team e lo scorso anno in BSB, sulla sua scarsa professionalità (!) e sul fatto che fosse più pilota “virtuale” che non reale. Un attacco chiaramente improntato al discredito, come se l'aver reso noto una “prassi” purtroppo genericamente in uso in questo sport fosse stato un atto di lesa maestà.
La risposta di Scassa, poco dopo, si è concretizzata in un intervista sullo stesso sito. Una risposta molto diplomatica ma anche risentita, visto il trattamento riservatogli (un classico “cornuto e mazziato”...). Anche qui qualche lieve caduta di stile, ma poca cosa rispetto a quanto subito.
Mi permetto, quindi, di far notare alcune cose.
E' vero che Luca Scassa non è il più titolato dei piloti italiani. Corre da molti anni con alterne fortune; la sua guida spettacolare gli ha permesso di avere un bel po' di seguito tra gli appassionati, ma la sua bacheca non è delle più prestigiose. Ma, contrariamente a quello che vuol far intendere Rovelli, non è vuota. Nelle bacheche, infatti, ci sono anche le ottime prestazioni in condizioni di inferiorità tecnica; cose che non rimangono negli annali ma che si stampano nella memoria degli appassionati. Scassa ha vinto Campionati Italiani in Superstock e Superbike con una (guarda un po'...) MV Agusta F4 privata, del team Unionbike, e Rookie of the year nella Superbike americana, sempre su una F4. Ha corso in Superbike con Pedercini, senza grandi risultati ma con indimenticabili staccate alla Goodyear di Monza. Ha disputato un'ottima stagione con la Ducati del team Supersonic.
E' pur vero che il quinto posto con la R6 del team ParkinGO non è soddisfacente, visto che con la stessa moto Chaz Davies ha vinto il campionato, ed è anche vero che la stagione con la Honda Fireblade nel BSB è stata molto avara di soddisfazioni (ma vincere in quei circuiti contro gli specialisti inglesi è una cosa davvero difficile. Chiedere al Sig. Haga Noriyuki...).
Però, se si parlava di correre con lui per il 2013, è quantomeno ovvio che era stato lui stesso a proporglielo.
Visto che schierare due moto in un campionato importante come quello Supersport, con ambizioni di vittoria fin dall'esordio, richiede un notevole sforzo economico, è facile immaginare che i due attuali piloti abbiano garantito il sostegno richiesto. Sono cose che gli appassionati di corse sanno bene, quindi è difficile fare la parte del “buono” ad ogni costo.
Al contrario, il bassissimo livello dimostrato da Rovelli nella su citata intervista ha di sicuro buttato un velo di sporcizia sul suo team ed anche sul suo prestigioso partner, l'MV Agusta.
Una costruttore che sta cercando di presentarsi agli appassionati come il suo prodotto, bello e (si spera) vincente, e non presuntuoso e rancoroso (pur avendo il coltello dalla parte del manico) come colui che lo rappresenterà sulle piste del mondiale.

"Io cerco le curve anche nei rettilinei" Tonino Guerra
Utenti che sfogliano l'Argomento
Guest


Vai a
Tu NON puoi inviare nuovi argomenti in questo forum.
Tu NON puoi rispondere agli argomenti in questo forum.
Tu NON puoi cancellare i tuoi messaggi in questo forum.
Tu NON puoi modificare i tuoi messaggi in questo forum.
Tu NON puoi creare sondaggi in questo forum.
Tu NON puoi votare nei sondaggi di questo forum.