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SBK 2012: a Magny Cours vincerà il migliore? Opzioni · Visualizza
Wormbike
Inviato: giovedì 4 ottobre 2012 01:03:36



Iscritto: 13/06/2008
Locazione: RC
A qualche giorno dall'epilogo del campionato SBK, un fatto mi pare evidente.
Questa volta, chi vincerà, chiunque esso sia, non sarà il migliore. Per un motivo o per l'altro, infatti, i protagonisti della stagione non sono stati all'altezza del risultato finale.
Max Biaggi, ad esempio.
Con il vantaggio accumulato, a Magny Cours dovrà solo passeggiare per arrivare alla fine. Ma ha fatto altro di questo, durante il campionato? A parte l'ottimo esordio in Australia ed il dominio di Misano, c'è ben poco. Ad Aragon ed al Nurburgring ha vinto quasi senza colpo ferire, per il resto ha preso punti senza lasciarne memoria ed ha fatto ancora un bel po' di errori. Errori che non facevano parte del repertorio del romano fino al pessimo 2011. Ecco, si potrebbe sintetizzare così: Biaggi probabilmente vincerà nel campionato in cui ha corso peggio nella sua carriera.
Ma se qualche cosa andasse storto, merita di meglio Tom Sykes?
Forse si. Forse ha corso più gare da protagonista e, probabilmente, se la sua Ninja non l'avesse lasciato sul più bello ad Assen ed a Portimao, sarebbe lui in testa al mondiale.
Però, io continuo a considerarlo un buon pilota di gran temperamento ma non un top driver.
La moto meritava un pilota più tecnico ed altrettanto veloce. Mettendo mano al portafogli, la Kawasaki non avrebbe avuto difficoltà a trovarne, dalle parti del Motomondiale DORNA.
Rimangono una serie infinita di gare perse perchè era arrivato alla fine senza gomme, e un bel mucchietto di Superpole, ad un passo dal record di Spies. Se vincesse, il merito maggiore andrebbe alla moto ed all'ottima squadra spagnola, finalmente in grado di gestire degnamente le Ninja ufficiali senza i disastri dei precedenti team inglesi. Ma sarebbe troppa grazia, per chi punta alla stessa formazione anche per il prossimo anno, sottovalutando i limiti di questa scelta.
Infine, Melandri, che solo la matematica mantiene tra i papabili all'alloro.
In questo caso, i meriti sono complessivamente maggiori rispetto agli avversari. Dopo un'avvio di stagione piuttosto difficile, ha indirizzato l'ottima squadra ad uno sviluppo vincente, che ha trasformato la S1000 RR da ricchissima Cenerentola in dominatrice. Una moto potentissima ed adatta alla guida “da prototipo” del pilota ravennate. Melandri ha spesso fatto la differenza, e dopo il filotto di Rea a Donington ha macinato vittorie e podi. Sembrava la strada del trionfo, ma la sua incapacità ad accontentarsi, insieme ad un momento no della BMW, hanno bruciato il sogno.
Sarebbe solo bastata qualche "smargiassata" in meno...

Gli altri? Comprimari. I campioni del mondo uscenti hanno patito il passo avanti fatto dalle moto avversarie, contro l'inevitabile mancanza di evoluzione della 1098R; anzi, con un bel passo indietro dovuto alla zavorra, che gara dopo gara è risultata sempre più pesante pur rimanendo dello stesso peso. In considerazione di ciò, appare ottimo il debutto di Davide Giuliano, spesso protagonista e spettacolare outsider, anche se le cadute e gli errori sono stati, francamente, troppi. Ad ogni buon conto, merita la riconferma. Meglio, in ogni caso, di Laverty, che sembrava dovesse spaccare il mondo ed invece non è sembrato molto meglio di Camier. Anche da Rea ci si aspettava di più, invece ha fatto un passo indietro. Se si considera che, comunque, la Fireblade di passi indietro pare averne fatto due, andiamo più o meno a pari. Invece, sono stati ottimi i risultati di Davies e Baz. Entrambi sono cresciuti gara dopo gara, riuscendo a vincere nel loro anno d'esordio. Roba da grandi! Nel loro caso, la riconferma in Kawasaki e la BMW ufficiale sono il miglior premio.
Una buona stagione anche per Guintoli, che pur cambiando casacca in corso d'opera si è dimostrato il solito marpione quando le condizioni della pista e della moto glielo consentono. La Suzuki si è notata solo al tramonto del campionato, guarda caso proprio quando sono arrivati pezzi nuovi dal Giappone. A deludere in tutto è stato, comunque, Hopkins, per non parlare di Aoyama.
Buoni sprazzi per Zanetti, mentre la BMW Italia non e riuscita a mantenere la competititvità che lo scorso anno gli ha permesso di figurare meglio della squadra ufficiale.

Complessivamente, il campionato SBK è stato tirato e divertente, con gare spettacolari e combattute. Un po' di sfortuna con il maltempo ha rovinato qualche episodio, ma nel complesso si tratta di un format sanissimo e pronto ad un passo avanti sul piano della visibilità.
Se solo la Yamaha (anche in forma privata) tornasse nel giro ed arrivassero anche la KTM e la MV Agusta, sarebbe davvero il massimo!

A Magny Cours rimangono accese le speranze di vedere il trionfo tricolore nelle categorie Stock.
La 1000 vede la possibilità del ritorno di La Marra, buon manico, contro la vecchia volpe Barrier. La Panigale è apparsa in forma, ma non è stata l'arma totale. Con la Ducati, sono state le BMW e le Kawasaki a giocarsi le prime posizioni, ma le quattro cilindri sono state, complessivamente, più in forma. Mi sono piaciuti molto Staring e Coghlan. Il primo, in sella alla Ninja di Pedercini, meritava di più, anche se la matematica gli lascia un briciolo di speranza.

Nella Stock 600 il nostro Riccardo Russo può ancora farcela, ma sarà molto dura, visto che il rivale Van Der Mark è entrato in una micidiale serie positiva. Il campionato è stata una questione privata tra loro due. Russo è un pilota dalla gavetta difficile, e merita di veder premiato il suo talento, non foss'altro che VD Mark è già un pupillo dei cugini Ten Kate, quindi ha la strada per il futuro già spianata. Bisogna pur dire che Russo è un'altra scommessa vinta della nuova gestione sportiva Federmoto.

La Supersport ha decretato il giusto vincitore già in Portogallo. Sofoglu diventa il re della categoria, vincendo con la Ninja del team Lorenzini. Gli alfieri Honda Lowes e Cluzel si sono divisi briciole più o meno consistenti, insieme allo specialista Fores, che ha infilato spesso la sua Kawasaki nel nugolo di Honda della zona podio. Enorme buco nell'acqua per il team Ten Kate, ormai ex dominatori della Supersport. Questa volta pare che con Broc Parkes abbiano puntato sul cavallo sbagliato.
Sofoglu ha dominato, dimostrandosi più veloce ed aggressivo di chiunque, e ciò nonostante i guai fisici, le squalifiche e le bandiere nere. E' un mistero come un pilota così efficace in una categoria stenti, poi, a ritrovarsi competitivo in altre (vedi SBK e Moto2). Buona stagione per le Triumph del team Suriano, che non hanno fatto rimpiangere troppo quelle ufficiali. Sono tanti i piloti dell'Est a cercar di farsi largo nel gruppo, ma sono spesso troppo acerbi. Tra questi, un ottima impressione l'ha fatta Leonov; uno che nel CIV ha spesso regolato tutti i giovani virgulti italiani.

"Io cerco le curve anche nei rettilinei" Tonino Guerra
Il Moderatore
Inviato: giovedì 4 ottobre 2012 09:10:56



Iscritto: 16/05/2008
Locazione: Milano
ottima analisi,
grazie Worm!

ciao

mi è rimasto del gas nel sangue e non so come smaltirlo... e adesso mi sta tornando la scimmia
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Guest


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