Benvenuto, Ospite Ricerca | Argomenti attivi

Perdita di aderenza del posteriore - Pericolo high side Opzioni · Visualizza
Daniel 86
Inviato: martedì 17 marzo 2009 17:25:42



Iscritto: 22/08/2007
Locazione: PE
Originariamente inviato da Monsteromane
Originariamente inviato da zeljko
scusate se ti interrompo quest'ingrifatissima discussione spettacolare a botte de youtube, ma penso che prima di interrogarsi sulla prevenzione tecnica (argomento di cui non parlo, non sapendo io andare in moto e non avendo mai avuto una moto con un motore degno di sto nome) sarebbe il caso di controllare se siamo proprio tutti sicuri sicuri di sapere che cosa succede nel caso in oggetto. consiglierei all'uopo i pezzi in rete in italiano di una delle fonti più autorevoli nella nostra lingua, il dinamoto del professor Cossalter, che comunque consiglio caldamente a tutti.
tornando a noi,

Uno (high side in accelerazione)

e uno che fanno due (high side in frenata)



Bravo, questa è la spiegazione fisica di quanto accade quando si è DISARCIONATI. E pensa che dal momento in cui inizia la derapata, la linea che ti separa dalla ripresa totale di aderenza (e relativo volo planato...) è sottilissima, per questo chi sa mantenere la derapata possiede moltissima sensibilità....
Se ci fai caso la caduta è originata dalla chiusura del gas, questo vuol dire che la PARZIALIZZAZIONE è necessaria per mantenere costante l'effetto sliding, perchè la completa chiusura provoca quanto sopra, mantenerlo aperto vorrebbe dire concludere la perdita di aderenza ed appoggiarsi all'asfalto sul lato interno.
Le spiegazioni da te mostrate illustrano il primo caso.


Quindi in curva tenere n filino di gas aperto aiuta a mantenere una trazione costante sulla ruota posteriore, di conseguenza riesce a contrastare la caduta continuando a slittare sull'asfalto mantenendo una perdita di aderenza costante, ma nn eccessiva da accentuare lo slittamento e cadere, di conseguenza il modo di cavarsela è derapare leggermente se ci si riesce, altrimenti se si ha un tocco delicato agire sulla frizione per tagliare leggermente la trazione alla ruota posteriore, oppure pregare di nn farsi male...

SE SEI INCERTO TIENI APERTO... SALUTI IN PIEGA A TUTTI !!!

Chiedo scusa ad Xfred da cui ho preso l'idea......

BY Argo16

Daniel 86: la sua Ducati – guai a chi tocca il marchio! – è la sua vita. Pare abbia contattato un luminare di cardiologia per farsi sostituire le valvole atriali del cuore con valvole desmotroniche, tutto a beneficio dell’erogazione.

DUCATI SBK WORLD CHAMPION 2009


Allievo Kapra
Monsteromane
Inviato: martedì 17 marzo 2009 18:11:36



Iscritto: 16/09/2002
Locazione: Civitavecchia - RM
Originariamente inviato da Daniel 86
Originariamente inviato da Monsteromane
Originariamente inviato da zeljko
scusate se ti interrompo quest'ingrifatissima discussione spettacolare a botte de youtube, ma penso che prima di interrogarsi sulla prevenzione tecnica (argomento di cui non parlo, non sapendo io andare in moto e non avendo mai avuto una moto con un motore degno di sto nome) sarebbe il caso di controllare se siamo proprio tutti sicuri sicuri di sapere che cosa succede nel caso in oggetto. consiglierei all'uopo i pezzi in rete in italiano di una delle fonti più autorevoli nella nostra lingua, il dinamoto del professor Cossalter, che comunque consiglio caldamente a tutti.
tornando a noi,

Uno (high side in accelerazione)

e uno che fanno due (high side in frenata)



Bravo, questa è la spiegazione fisica di quanto accade quando si è DISARCIONATI. E pensa che dal momento in cui inizia la derapata, la linea che ti separa dalla ripresa totale di aderenza (e relativo volo planato...) è sottilissima, per questo chi sa mantenere la derapata possiede moltissima sensibilità....
Se ci fai caso la caduta è originata dalla chiusura del gas, questo vuol dire che la PARZIALIZZAZIONE è necessaria per mantenere costante l'effetto sliding, perchè la completa chiusura provoca quanto sopra, mantenerlo aperto vorrebbe dire concludere la perdita di aderenza ed appoggiarsi all'asfalto sul lato interno.
Le spiegazioni da te mostrate illustrano il primo caso.


Quindi in curva tenere n filino di gas aperto aiuta a mantenere una trazione costante sulla ruota posteriore, di conseguenza riesce a contrastare la caduta continuando a slittare sull'asfalto mantenendo una perdita di aderenza costante, ma nn eccessiva da accentuare lo slittamento e cadere, di conseguenza il modo di cavarsela è derapare leggermente se ci si riesce, altrimenti se si ha un tocco delicato agire sulla frizione per tagliare leggermente la trazione alla ruota posteriore, oppure pregare di nn farsi male...


Bravo...considera che stiamo parlando di uso estremo...una perdita di aderenza a basse velocità la contrasti anche con la chiusura del gas e relativo raddrizzamento della moto, con conseguente sbacchettamento e scomposizione. Il discorso quà sopra si riferisce a guadagni di centesimi di secondo.

TUTTI PER UNO... = TUTTI...se la matematica non è un'opinione...
pigsurfnero
Inviato: martedì 17 marzo 2009 22:23:42



Iscritto: 19/04/2005
Locazione: Roma
Originariamente inviato da Daniel 86

Quindi in curva tenere n filino di gas aperto aiuta a mantenere una trazione costante sulla ruota posteriore, di conseguenza riesce a contrastare la caduta continuando a slittare sull'asfalto mantenendo una perdita di aderenza costante, ma nn eccessiva da accentuare lo slittamento e cadere, di conseguenza il modo di cavarsela è derapare leggermente se ci si riesce, altrimenti se si ha un tocco delicato agire sulla frizione per tagliare leggermente la trazione alla ruota posteriore, oppure pregare di nn farsi male...[/size][/i]


Qui però stai parlando di percorenza non di uscita di curva.
Il filino di gas lo dai in percorrenza perchè quando inclini la moto la ruota posteriore poggia sulla spalla dove la circonferenza è più piccola; per questo motivo, quando inclini la moto, la ruota deve compiere più giri di quando vai dritto e diventa necessario dare un abbrivio di gas per non rimanere piantato dentro la curva. Finchè sei alla massima inclinazione non devi aprire il gas ( a parte il filino suddetto) ; Il gas cominci ad aprirlo progressivamente quando la moto comincia a risalire dalla piega (fase di uscita) evitando, se ti è possibile, le perdite di aderenza ed evitando di chiudere di colpo il gas se queste si verificano; questo perchè se chiudi di botto col la moto che derapa fai l'higside.


Quando sei in uscita e apri, nel caso di perdita di aderenza del posteriore, se senti la ruota posteriore che comincia a slittare devi avere il sangue freddo di parzializzare il gas in modo da non far riprendere l'aderenza, in maniera troppo repentina, alla ruota posteriore.

A parole è tutto facile ma a fatti è molto più complicato perchè quando senti la moto scivolare di cullo ti prende un colpo secco al cuore ed un nodo in gola e per un istante hai 5 probabilità su 10 di volare e in quel piccolo istante non sai veramente che movimento istintivo o antistintivo produrrà la tua mano destra e che tipo di contrazione si innescherà nel resto del tuo corpo. Questo anche se ci hai a lungo riflettuto prima ed hai sviscerato, come stiamo facendo noi, l'argomento.


Molto interessante ed istruttivo quello che dice Moster sul risparmio del numero di movimenti in sella mantenendo una posizione leggermente più arretrata. Per cominciare a capire e trovare la propria posizione, pensi che possa essere utile mettere un riferimento di neoprene sul codone che tocca sul sedere ? da regolare in base al proprio stile?



Il vero problema non è imparare ad andare forte ma è imparare ad andare piano !

Daniel 86
Inviato: mercoledì 18 marzo 2009 09:40:01



Iscritto: 22/08/2007
Locazione: PE
Originariamente inviato da pigsurfnero
Originariamente inviato da Daniel 86

Quindi in curva tenere n filino di gas aperto aiuta a mantenere una trazione costante sulla ruota posteriore, di conseguenza riesce a contrastare la caduta continuando a slittare sull'asfalto mantenendo una perdita di aderenza costante, ma nn eccessiva da accentuare lo slittamento e cadere, di conseguenza il modo di cavarsela è derapare leggermente se ci si riesce, altrimenti se si ha un tocco delicato agire sulla frizione per tagliare leggermente la trazione alla ruota posteriore, oppure pregare di nn farsi male...


Qui però stai parlando di percorenza non di uscita di curva.



Da quello ke ho capito l'hig side lo inizi nella fase di percorrenza e lo concludi in fase di uscita di curva, altrimenti se lo inizi in fase di uscita e di apertura del gas, la moto inizia già a raddrizzarsi prima della derapata, che diventa a quel punto più gestibile, per lo meno io lo faccio a posta in fase di apertura ( guida stradale quindi nn al limite) dargli una smanettata di gas in più e provocando una derapata gustosa...

SE SEI INCERTO TIENI APERTO... SALUTI IN PIEGA A TUTTI !!!

Chiedo scusa ad Xfred da cui ho preso l'idea......

BY Argo16

Daniel 86: la sua Ducati – guai a chi tocca il marchio! – è la sua vita. Pare abbia contattato un luminare di cardiologia per farsi sostituire le valvole atriali del cuore con valvole desmotroniche, tutto a beneficio dell’erogazione.

DUCATI SBK WORLD CHAMPION 2009


Allievo Kapra
Monsteromane
Inviato: mercoledì 18 marzo 2009 10:21:37



Iscritto: 16/09/2002
Locazione: Civitavecchia - RM
Originariamente inviato da pigsurfnero


Molto interessante ed istruttivo quello che dice Moster sul risparmio del numero di movimenti in sella mantenendo una posizione leggermente più arretrata. Per cominciare a capire e trovare la propria posizione, pensi che possa essere utile mettere un riferimento di neoprene sul codone che tocca sul sedere ? da regolare in base al proprio stile?



Credo che possa essere utile...io ce l'avevo ma non per una questione di riferimento, anche perchè non ho mai fatto caso se ci arrivavo a toccarlo o meno. La posizione arretrata del sedere sulla sella la dovresti misurare in base alla comodità ed all'estensione del busto sul serbatoio mentre sei in carena sul rettilineo. Devi, per quanto il momento sia scomodo di per se, cercare di trovare una posizione che ti permetta di tenere "comodamente" la testa sotto il flusso d'aria e mantenere allo stesso tempo una posizione salda delle braccia ai semimanubri...Una volta in staccata sta a te, anche in base alla velocità di percorrenza della curva, trovare il giusto movimento da eseguire che ti permetta di eseguire il numero più piccolo possibile di spostamenti; sicuramente lo slittamento laterale del busto per la discesa in piega implica un avvicinamento al serbatoi, ma non deve essere questa la tua prima preoccupazione. Prendi come riferimento l'estensione della braccia, inoltre devi essere abbastanza indietro affichè il piede possa essere in posizione salda di sicurezza sulla pedalina interna appoggiando solo la punta; probabilmente, spostato in dietro, affinchè il piede poggi in sicurezza, esso dovrebbe spingere con la pianta verso dietro...

TUTTI PER UNO... = TUTTI...se la matematica non è un'opinione...
pigsurfnero
Inviato: sabato 28 marzo 2009 17:28:59



Iscritto: 19/04/2005
Locazione: Roma
Mi è successo oggi. Al primo turno delle 12.00. Uscita della esse (come al solito). Stavolta propro sul serio ! La moto è volata in aria. Il casco mi è arrivato sul faro. Sono ricaduto sul serbatoio e mi sono spaccato le "palle". Ho sentito prima il rumore forte della gomma che "urla" sull'asfalto poi la perdita e il volo. Il cuore in gola. Ho contiunato a girare per tre giri ma poi sono dovuto uscire perchè ho avuto un calo mostruoso. Andavo lungo su tutte le curve. Sono sbiancato per una mezzora sulla sedia. I ragazzi mi hanno dato una mano e dopo pranzo mi hanno convinto a fare il turno della 15.00.. Ho girato ma oggi sono proprio una straccio bagnato. Una esperienza forte.

Il vero problema non è imparare ad andare forte ma è imparare ad andare piano !

Monsteromane
Inviato: sabato 28 marzo 2009 17:38:39



Iscritto: 16/09/2002
Locazione: Civitavecchia - RM
Originariamente inviato da pigsurfnero
Mi è successo oggi. Al primo turno delle 12.00. Uscita della esse (come al solito). Stavolta propro sul serio ! La moto è volata in aria. Il casco mi è arrivato sul faro. Sono ricaduto sul serbatoio e mi sono spaccato le "palle". Ho sentito prima il rumore forte della gomma che "urla" sull'asfalto poi la perdita e il volo. Il cuore in gola. Ho contiunato a girare per tre giri ma poi sono dovuto uscire perchè ho avuto un calo mostruoso. Andavo lungo su tutte le curve. Sono sbiancato per una mezzora sulla sedia. I ragazzi mi hanno dato una mano e dopo pranzo mi hanno convinto a fare il turno della 15.00.. Ho girato ma oggi sono proprio una straccio bagnato. Una esperienza forte.


Beh, sei stato in gamba ad averla tenuta su...probabilmente la disarcionata è arrivata dopo che hai chiuso il gas a seguito della perdita di aderenza e, immagino, in una curva non eccessivamente veloce...il rumore che hai sentito dopo era quello delle palle che ti si smarmellavano sul serbatoio...venuta caghetta eh?! Ti sei spaventato un pò e sei rimasto rigido, succede le prime due volte poi non ci fai più tanto caso...io sono andato per terra le prime due poi non mi scandalizzavo più se succedeva.

Ma mi viene un dubbio: le sgonfi le gomme prima di iniziare a girare? E se si, lo fai quando sono completamente fredde?

TUTTI PER UNO... = TUTTI...se la matematica non è un'opinione...
renzo153
Inviato: domenica 29 marzo 2009 12:31:57


Iscritto: 06/01/2007
Locazione: RM
Pig, mi rallegro che alla fine tutto è andato bene. Magari un bucato in più. Ma ci chiediamo come l'ha presa Claudia. Secondo noi, se glielo dici, ti abbatte a fucilate!!
pigsurfnero
Inviato: domenica 29 marzo 2009 14:12:30



Iscritto: 19/04/2005
Locazione: Roma
Originariamente inviato da renzo153
Pig, mi rallegro che alla fine tutto è andato bene. Magari un bucato in più. Ma ci chiediamo come l'ha presa Claudia. Secondo noi, se glielo dici, ti abbatte a fucilate!!


Gliel'ho detto. Mica posso avere una doppia vita ! Angel

Il vero problema non è imparare ad andare forte ma è imparare ad andare piano !

Monsteromane
Inviato: domenica 29 marzo 2009 14:23:18



Iscritto: 16/09/2002
Locazione: Civitavecchia - RM
Originariamente inviato da pigsurfnero
Originariamente inviato da renzo153
Pig, mi rallegro che alla fine tutto è andato bene. Magari un bucato in più. Ma ci chiediamo come l'ha presa Claudia. Secondo noi, se glielo dici, ti abbatte a fucilate!!


Gliel'ho detto. Mica posso avere una doppia vita ! Angel


Infatti da ieri lo costringe a girare con le rotelle...

TUTTI PER UNO... = TUTTI...se la matematica non è un'opinione...
okkiolino
Inviato: domenica 29 marzo 2009 20:42:22



Iscritto: 08/11/2008
Locazione: roma
Originariamente inviato da pigsurfnero
Mi è successo oggi. Al primo turno delle 12.00. Uscita della esse (come al solito). Stavolta propro sul serio ! La moto è volata in aria. Il casco mi è arrivato sul faro. Sono ricaduto sul serbatoio e mi sono spaccato le "palle". Ho sentito prima il rumore forte della gomma che "urla" sull'asfalto poi la perdita e il volo. Il cuore in gola. Ho contiunato a girare per tre giri ma poi sono dovuto uscire perchè ho avuto un calo mostruoso. Andavo lungo su tutte le curve. Sono sbiancato per una mezzora sulla sedia. I ragazzi mi hanno dato una mano e dopo pranzo mi hanno convinto a fare il turno della 15.00.. Ho girato ma oggi sono proprio una straccio bagnato. Una esperienza forte.


Caro Pig.
Istintivamente mi viene da dirti "lassa perde, che c'hai famiglia", ma non lo faccio, perchè so che a tutto si può resistere tranne che alle passioni (o tentazioni, ma insomma, più o meno siamo lì...)
Mi limito perciò a citarti la teoria della profezia che si autoavvera, elaborata dallo psicologo Merton ( http://it.wikipedia.org/wiki/Profezia_che_si_autoavvera ).
In sostanza, il concetto è che a disporsi negativamente rispetto a un evento, facciamo in modo che esso si avveri.
Perciò, la prossima volta che vai in pista, pensa che non ti succederà niente, e così accadrà!!!!

Un abbraccio "virtuale"
Angel

... E vendo casa per un motore, la soluzione è la migliore, un motore certamente può tirare ... (I. Fossati)
pigsurfnero
Inviato: domenica 29 marzo 2009 21:33:02



Iscritto: 19/04/2005
Locazione: Roma
Originariamente inviato da okkiolino

Caro Pig.
Istintivamente mi viene da dirti "lassa perde, che c'hai famiglia", ma non lo faccio, perchè so che a tutto si può resistere tranne che alle passioni (o tentazioni, ma insomma, più o meno siamo lì...)
Mi limito perciò a citarti la teoria della profezia che si autoavvera, elaborata dallo psicologo Merton ( http://it.wikipedia.org/wiki/Profezia_che_si_autoavvera ).
In sostanza, il concetto è che a disporsi negativamente rispetto a un evento, facciamo in modo che esso si avveri.
Perciò, la prossima volta che vai in pista, pensa che non ti succederà niente, e così accadrà!!!!

Un abbraccio "virtuale"
Angel [/size][/i]


E' molto interessante quello che mi hai proposto. Un concetto di alto livello anche condivisibile. L'altra faccia della medaglia però è che non puoi "non pensare" che spalancando completamente il gas in uscita di curva provochi un ribaltamento della moto. E' vero ne avevo parlato ma secondo me l'evento non si è manifestato perchè ne avevo parlato ma perchè sto concentrando la mia attenzione nell'aumentare la mia velocità di uscita di curva. Di certo riflettere sul fatto che sia o meno oppurtuno volere per forza aumentare questa velocità è sicuramente giusto. Te ne do atto. Ciao Okkiolì Angel

Il vero problema non è imparare ad andare forte ma è imparare ad andare piano !

Monsteromane
Inviato: lunedì 30 marzo 2009 11:24:11



Iscritto: 16/09/2002
Locazione: Civitavecchia - RM
Originariamente inviato da pigsurfnero
Originariamente inviato da okkiolino

Caro Pig.
Istintivamente mi viene da dirti "lassa perde, che c'hai famiglia", ma non lo faccio, perchè so che a tutto si può resistere tranne che alle passioni (o tentazioni, ma insomma, più o meno siamo lì...)
Mi limito perciò a citarti la teoria della profezia che si autoavvera, elaborata dallo psicologo Merton ( http://it.wikipedia.org/wiki/Profezia_che_si_autoavvera ).
In sostanza, il concetto è che a disporsi negativamente rispetto a un evento, facciamo in modo che esso si avveri.
Perciò, la prossima volta che vai in pista, pensa che non ti succederà niente, e così accadrà!!!!

Un abbraccio "virtuale"
Angel


E' molto interessante quello che mi hai proposto. Un concetto di alto livello anche condivisibile. L'altra faccia della medaglia però è che non puoi "non pensare" che spalancando completamente il gas in uscita di curva provochi un ribaltamento della moto. E' vero ne avevo parlato ma secondo me l'evento non si è manifestato perchè ne avevo parlato ma perchè sto concentrando la mia attenzione nell'aumentare la mia velocità di uscita di curva. Di certo riflettere sul fatto che sia o meno oppurtuno volere per forza aumentare questa velocità è sicuramente giusto. Te ne do atto. Ciao Okkiolì Angel


Allora da adesso in poi quando mi presento a qualcuno dico: "Piacere, il mio nome è Rossi, Valentino Rossi...", chissà che non vinca qualcosa...scherzo.

Purtroppo in pista molto del comportamento che un pilota tiene deriva dalle sensazioni, dal tatto, e dal feeling che si instaura con la moto e con l'asfalto. La guida in pista unisce la concentrazione ed il ragionamento all'istinto puro e netto, dando origine ad un mix di azioni che, per ogni singolo metro percorso, il nostro cervello immagazzina sotto forma di impulsi/ricordi che rilascia in quello stesso identico punto nel giro successivo. Questo crea esperienza e permette di entrare in confiedenza con tutti i fattori che determinano la nostra condizione, in testa ai quali stanno moto e asfalto. La concentrazione mantenuta permette di far fronte agli imprevisti, e l'esperienza acquisita si tramuta istantaneamente nelle azioni che ciascuno di noi compie per rimanere in piedi.

PIG è riuscito a rimanere sulla moto in questa situazione grazie al sangue freddo ed alla confidenza che ha instaurato con la sua moto, esattamente come un pilota corregge con un controsterzo la perdita di aderenza della sua macchina.
L'irrigidimento delle sue braccia gli ha permesso di controllare il mezzo, e non di mollare con il cuore in gola preparandosi alla caduta;solo dopo un pò di spavento lo ha bloccato, ma sul momento ha mantenuto i nervi saldi. Questo accade quando in macchina sull'asfalto scivoloso in fenata la nostra macchina va dritta e noi molliamo il freno per cercare di riprenderla. E' una cosa fantastica: l'azione con la quale cerchiamo di contrastare l'evento, sembra inizialmente, e paradossalmente, volta a favorire l'esito disastroso dello stesso; in realtà l'esperienza unita all'istinto ci fa ragionare in un millesimo di secondo comunicandoci che lasciare il freno non comporta lo schianto, così come irrigidire le braccia in seguito ad una perdita di aderenza rischiando di finire col muso sul faro non ci sfascia i polsi...che bella la filosofia della pista!!!

Bravo PIG!

TUTTI PER UNO... = TUTTI...se la matematica non è un'opinione...
pigsurfnero
Inviato: lunedì 30 marzo 2009 12:50:05



Iscritto: 19/04/2005
Locazione: Roma
Originariamente inviato da Monsteromane
......Bravo PIG![/size][/i]


Devo ammettere che tra i ragazzi che mi hanno riempito di pacche sulle spalle mentre ero pallido e non riuscivo ad alzarmi dalla sedia e Monster che mi stai dando questa ulteriore carica, sto trovando una sdrada per superare l'evento.

E' incredibile come il cervello risponde agli impulsi. Sabato notte ho praticamente girato (mentre dormivo più o meno agitato in una specie di dormiveglia misto a sogni) tra la cassia e vallelunga in tutte le direzioni in un continuo susseguirsi di pieghe, frenate, incidenti. Addirittura (in sogno) mi ha attraversato una pesona sulla cassia. E' una reazione che si dovrebbe chiamare sindrome da stress post traumatico anche se il trauma, in questo caso, non si è consumato del tutto ma solo in parte ed è durato qualche istante.

Bellissimo quello che scrive Monster sul comportamento del nostro sistema psicomotorio in pista. Bello davvero. Soprattutto perchè fa intuire chiaramente che c'è un grosso "Gap" da colmare tra quelle che sono le nostre intenzioni comportamentali prima di entrare e quello che è il nostro effettivo comportamento in pista. Bello. C'è veramente da lavorarci su e spenderci qualcosa della nostra attenzione.

Il cervello acquisisce migliaia di dati al secondo e deve restituire migliaia di impulsi che si trasfomano in gesti. Basta poco per mandarlo in tilt (per esempio distrarsi su uno che si infila a fianco e prendere in pieno quello che ci sta davanti. E' solo un esempio). Le variabili sono infinite ed altrattante sono le risposte.

Tutto ciò succede anche nella guida stradale anche se i fattori di rischio sono molto superiori e quindi non si può oltrepassare alcuni limiti fisiologici.

Per la cronaca: mi sono permesso di dare un'cchiata al tachimetro all'usita del curvone (è la prima e ultima volta giuro) ; il mio tachimetro funziona con rapporti originali e ha uno scarto di circa +-10 km hr: segnava 196. Significa che pochi metri prima si sta toccando la saponetta a +-180 di tachimetro. Miiii che brividi a pensarci a freddo. Non oso immaginare cosa succede sui curvoni del Mugello.

Il vero problema non è imparare ad andare forte ma è imparare ad andare piano !

Wormbike
Inviato: lunedì 30 marzo 2009 13:02:49



Iscritto: 13/06/2008
Locazione: RC
Ottimo, Pig. E' davvero un bene avere una nottata di "sindrome da stress post traumatico" senza subire traumi! Alla fine, va benissimo così. Meglio 100 mutande sporche che una tuta scorticata!!

"Io cerco le curve anche nei rettilinei" Tonino Guerra
Monsteromane
Inviato: lunedì 30 marzo 2009 15:36:44



Iscritto: 16/09/2002
Locazione: Civitavecchia - RM
Originariamente inviato da Wormbike
Ottimo, Pig. E' davvero un bene avere una nottata di "sindrome da stress post traumatico" senza subire traumi! Alla fine, va benissimo così. Meglio 100 mutande sporche che una tuta scorticata!!


Che vuoi dire?! Che la mia tuta a brandelli non mi fa onore?! Not talking Scherzo....Applause

TUTTI PER UNO... = TUTTI...se la matematica non è un'opinione...
pigsurfnero
Inviato: mercoledì 1 aprile 2009 11:16:20



Iscritto: 19/04/2005
Locazione: Roma
Originariamente inviato da Monsteromane
---------
Originariamente inviato da pigsurfnero


Non intendevo che devi aprire l'idraulica del tutto ma una sana via di mezzo tra la stabilità nel veloce e un minimo di morbidezza. Non intendevo consigliare di agire sul precarico della molla ma sull'idraulica in compressione. Comunque apprezzo sempre i tuoi sani consigli Angel . Ho fatto l'esempio della mia esperienza perchè ero arrivato a chiudere troppo l'idraulica del mono. Non so come sia regolata quella di Alesh però un'occhiatina attenta gliela darei.


Si, lo avevo intuito e me lo avevi detto, volevo solo trattare il concetto, che secondo me è un pò più pericoloso di quanto possa sembrare. Considera che la scelta o la sostituzione del mono, a partire dalla frequentazione amatoriale dei circuiti sino ad arrivare alle competizioni, i piloti la fanno in base alla possibilità che i mono stessi hanno di essere caricati/compressi e regolati. Se ci fai caso, anche nelle gare, vedi molto più frequentemente posteriori saltellare e sbacchettare in uscita di curva, o in staccata; questo vuol dire che il pilota/collaudatore predilige una maggiore instabilità in queste due fasi, a fronte di una maggiore stabilità in conduzione di curva dove, all'aumentare delle velocità e degli angoli di piega, la forza centrifuga comprime il mono.

Contrastare la perdita di aderenza in uscita con l'allegerimento, seppur lieve, del mono dovrebbe essere in teoria un provvedimento estremo, anche perchè considera che, come mi hai detto tu, usi in pista gomme stradali e con pressioni stradali. Io penso, ad esempio, che sgonfiando un pò le gomme risolveresti parte del problema. Inoltre prendendo dimestichezza con la parzializzazione del gas in uscita acquisteresti sicurezza perchè saresti consapevole che puoi contrastare tu il verificarsi della perdita di aderenza, aumentando la stabilità in conduzione, fase nella quale lo sbacchettamento potrebbe avere conseguenze più gravi.
[/size][/i]


Scrivo qui perchè non voglio inguinare il trehad di Alesh con il mio egocentrismo. Angel

Monster. Anzitutto ti voglio fare i miei complimenti per questo intervento che condivido. A conti fatti e con il senno del poi, ho intuito questa cosa che magari sembra una banalità ma nel conteso evolutivo che ho vissuto nell'ultimo anno mi è un pò sfuggita di controllo:

io ho indurito, indurito ed indurito tanto da evere oggi la mia suzuki che viaggia sui binari e che mi da un piacese immenso di guida perchè me la sento a pennello, stabile e sicura. Però le mie gomme, che con le sospensioni morbide erano gonfiate a 2 e mezzo, non le ho mai toccate ! Questo è il vero errore (mio). Se con sospensioni morbide potevo permettermi di andare a pressione di libretto oggi con sospensioni in assetto da pista devo aumentare la superficie di pneumatico a contatto con l'asfalto; le devo sgonfiare un pochino.

Al concetto di cui sopra bisogna aggiungere che nel frattempo ho perso 6 kg dalla scorsa stagione.

L'idraulica l'ho aperta di 1 giro e mi accingo a sgonfiare di 0,4 ATM circa. 2,0 + 2,1 anzichè 2,4 e 2,5. Che dici ?

Poi dalla prossima settimana con il nuovo assetto Ohlins ricomincerò tutto da capo. Think

Il vero problema non è imparare ad andare forte ma è imparare ad andare piano !

Monsteromane
Inviato: mercoledì 1 aprile 2009 11:28:31



Iscritto: 16/09/2002
Locazione: Civitavecchia - RM
Originariamente inviato da pigsurfnero
Originariamente inviato da Monsteromane
---------
Originariamente inviato da pigsurfnero


Non intendevo che devi aprire l'idraulica del tutto ma una sana via di mezzo tra la stabilità nel veloce e un minimo di morbidezza. Non intendevo consigliare di agire sul precarico della molla ma sull'idraulica in compressione. Comunque apprezzo sempre i tuoi sani consigli Angel . Ho fatto l'esempio della mia esperienza perchè ero arrivato a chiudere troppo l'idraulica del mono. Non so come sia regolata quella di Alesh però un'occhiatina attenta gliela darei.


Si, lo avevo intuito e me lo avevi detto, volevo solo trattare il concetto, che secondo me è un pò più pericoloso di quanto possa sembrare. Considera che la scelta o la sostituzione del mono, a partire dalla frequentazione amatoriale dei circuiti sino ad arrivare alle competizioni, i piloti la fanno in base alla possibilità che i mono stessi hanno di essere caricati/compressi e regolati. Se ci fai caso, anche nelle gare, vedi molto più frequentemente posteriori saltellare e sbacchettare in uscita di curva, o in staccata; questo vuol dire che il pilota/collaudatore predilige una maggiore instabilità in queste due fasi, a fronte di una maggiore stabilità in conduzione di curva dove, all'aumentare delle velocità e degli angoli di piega, la forza centrifuga comprime il mono.

Contrastare la perdita di aderenza in uscita con l'allegerimento, seppur lieve, del mono dovrebbe essere in teoria un provvedimento estremo, anche perchè considera che, come mi hai detto tu, usi in pista gomme stradali e con pressioni stradali. Io penso, ad esempio, che sgonfiando un pò le gomme risolveresti parte del problema. Inoltre prendendo dimestichezza con la parzializzazione del gas in uscita acquisteresti sicurezza perchè saresti consapevole che puoi contrastare tu il verificarsi della perdita di aderenza, aumentando la stabilità in conduzione, fase nella quale lo sbacchettamento potrebbe avere conseguenze più gravi.


Scrivo qui perchè non voglio inguinare il trehad di Alesh con il mio egocentrismo. Angel

Monster. Anzitutto ti voglio fare i miei complimenti per questo intervento che condivido. A conti fatti e con il senno del poi, ho intuito questa cosa che magari sembra una banalità ma nel conteso evolutivo che ho vissuto nell'ultimo anno mi è un pò sfuggita di controllo:

io ho indurito, indurito ed indurito tanto da evere oggi la mia suzuki che viaggia sui binari e che mi da un piacese immenso di guida perchè me la sento a pennello, stabile e sicura. Però le mie gomme, che con le sospensioni morbide erano gonfiate a 2 e mezzo, non le ho mai toccate ! Questo è il vero errore (mio). Se con sospensioni morbide potevo permettermi di andare a pressione di libretto oggi con sospensioni in assetto da pista devo aumentare la superficie di pneumatico a contatto con l'asfalto; le devo sgonfiare un pochino.

Al concetto di cui sopra bisogna aggiungere che nel frattempo ho perso 6 kg dalla scorsa stagione.

L'idraulica l'ho aperta di 1 giro e mi accingo a sgonfiare di 0,4 ATM circa. 2,0 + 2,1 anzichè 2,4 e 2,5. Che dici ?

Poi dalla prossima settimana con il nuovo assetto Ohlins ricomincerò tutto da capo. Think


Penso vada bene, io con Rennsport sul cbr giravo con 1,9-2,0 e mi son trovato da Dio. Ogni tanto, quando arrivava la fornitura a prezzo stracciato, giravo con le Slick, scendevo anche a 1,8 ed era una goduria stratosferica, sembravano gomme da masticare.

Sabato giro con le Rennsport, starò tra 1,9 e 2,1, anche perchè sarà una giornata di test per la spalla e per togliere due ragnatele, non ho nessuna intenzione di mettermi a tirare, ma dato il mezzo con il quale mi tocca girare e il circuito, meglio averne di aderenza...

Sicuramente il tuo mono datato contribuisce, così come la perdita di peso e le gomme gonfiate a merluzzo, a farti perdere aderenza. Sabato diamo una sgonfiatina alle gomme, la compressione lasciala così, ci mettiamo a regolarla ogni 6/7 giri e cerchiamo di ritrovare un "momentaneo" assetto, dato che ti sta per arrivare il mono serio.

TUTTI PER UNO... = TUTTI...se la matematica non è un'opinione...
Utenti che sfogliano l'Argomento
Guest


Vai a
Tu NON puoi inviare nuovi argomenti in questo forum.
Tu NON puoi rispondere agli argomenti in questo forum.
Tu NON puoi cancellare i tuoi messaggi in questo forum.
Tu NON puoi modificare i tuoi messaggi in questo forum.
Tu NON puoi creare sondaggi in questo forum.
Tu NON puoi votare nei sondaggi di questo forum.