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le foto virtuali di igor Opzioni · Visualizza
anonym_4124176
Inviato: mercoledì 25 novembre 2015 06:35:33



Iscritto: 10/02/2011
Locazione: affari miei
Di certe cose ne parlo solo quando certe cose sono andate in prescrizione. tu avevi 18 anni io quasi trenta igor....che ti ricordi?

IGOR ANZI SKATER
Questa è la prima delle foto virtuali, così ti ho conosciuto: eravamo sotto l’ala in una serata autunnale, eravamo io e Alex , parcheggiati a fianco delle nostre moto, parcheggiate anche loro, l’ora? Non mi ricordo, saranno state le otto di sera, il sole era appena tramontato e un’arietta fredda c’entrava nei giubbotti di pelle.
Alex fumava l’ennesima sigaretta e si parlava di come questa società ci trita. Passava ogni tanto qualche personaggio che prontamente commentavamo. Si parlava come sempre quando un rumore di scorrimento ci fece girare. Un soggetto alto poco più di un metro e sessanta ci sfreccia davanti agli occhi, sfiora le moto e salta su uno skateboard scendendo e salendo al volo.
Alex in parte ti conosceva, mi disse “guarda: lo skater”.
Dopo essersi fatto qualche numero sullo skate si è seduto su uno dei muraglioni, non distante da noi: solo come un animale selvaggio. Alex ti chiama”hey skater che fai?”.
E lui si avvicina,le luci giallastre della piazza si stavano accendendo e rendevano ancora più magro ciò che già era magro.
Non mi ricordo di che abbiamo parlato,quello che mi ricordo e che siamo partiti in moto,Igor come passeggero con me e Alex con la sua. Non mi ricordo neanche dove siamo andati e a che andatura.
Su quella parte di sella era aggrappato al portapacchi, con un casco che sbatteva contro al mio ad ogni frenata o si allontanava quando acceleravo e sgasavo una nuvola di fumo azzurro dalla marmitta.
Nemmeno adesso ho capito che cosa ha fatto salire un quattordicenne sulla moto di uno sconosciuto (pensare che si può essere rapiti per riscatto e poi sparati senza una ragione evidentemente non gli pesava), oppure era davvero tanto solo.
Pensandoci bene, mia madre non mi aveva mai comprato uno skateboard, io giravo in bici a quattordici anni, fino a che non mi comprai un trial 50 d’ennesima mano, ma questa è un'altra storia.
ALTRO GIRO ALTRA CORSA
Ci trovammo tante volte, con e senza Alex, non so cosa spingesse quel biondino quindicenne a venire in moto con me. A me piaceva guidare la moto, in due è diverso, la tenuta di strada migliora,si impenna meglio,le pedane raschiano meglio in curva e il motore si sforza per dare il massimo. Lunghi giri: pian Munè, Crissolo, e ogni altro posto vicino a casa.
A volte si portava dietro lo skateboard, che veniva legato dietro al portapacchi. E si è pure lamentato che piegando gli ho consumato un paio di all-star costose.
Andavamo a Pinerolo alla prealpina a comprare delle parti di ferramenta, a volte tornavamo con la moto carica come un mulo. E sempre col gas tutto aperto e curve non sempre chiuse con gran tecnica.
Forse si, viaggiare, divertirsi sarebbe bello che questi giorni durassero in eterno, che il serbatoio della moto fosse sempre pieno e ci fossimo sempre noi sopra a dare il massimo.
Ma purtroppo le cose cambiano è solo questione di tempo.
LA SIGARETTA
E’ la prima volta che ti vedo fumare, sotto l’ala ti accendi una sigaretta mentre mi aspetti.
Arrivo con la moto come le altre sere, arriva Alex e si va via.
Un'altra sera sta per cominciare
LA CRESTA
Questa si che è bella, te ne arrivi con un crestina appena abbozzata.
I capelli rasati ai lati e al centro un paio di centimetri.
Potresti ricordare i moicani, oppure gli elmi dei centurioni romani, ma qui è diverso, la testa è piccolina e quasi ora balla sotto il casco.
Ogni volta che scendiamo dalla moto e ti togli il casco cerchi uno specchietto dove verificare se la testa e la cresta sono ancora al loro posto
Sembri un punkettino piccolo, mancano solo giubbotti strappati e pantaloni di tre taglie più grossi, ma arriveranno presto.
SI’ANDAVA IN GIRO
Ogni sera in un posto diverso: il cagiva girava per portarci a spasso. Questa vecchia signora a due ruote, con un cuore da 125 centimetri cubici ci portava in ogni dove. Strade asfaltate o anche sterrate erano lì ad attenderci, con la pancia per aria e quel colore grigio catramoso.
Andammo a mangiare un toast al pian della regina, infinite volte a pian munè con Alex e senza.
Ogni sera che non pioveva era una scusa per girare in moto. Poco importava se faceva un freddo cane o era una calda notte stellata.
A volte ci fermavamo da qualche parte e dopo spento il motore della moto ci divertivamo ad ascoltare i rumori degli animali notturni.
E’incredibile quanta vita ci sia di notte in aperta campagna.
FUORI DI CRESTA
Si parlava di film più o meno belli da vedere, i miei di fantascienza so che più di tanto non ti piacciono, un giorno te n’arrivi con “fuori di cresta” un film che ha segnato l’inizio dell’epoca punk moderna.
Tutto sommato un bel film, anche se gli skateboard mancano del tutto. Comunque è bello.
C’è anche una tua apparizione con crestino già lungo e un grande sonno in un telegiornale regionale.
Eh bravo Igor, sei entrato in TV.
IL PRIMO RAVE, LA FESTA
E alla fine sei andato al rave,detesto quella musica però dici che ti sei divertito.. contento tu .
LA PLAY STATION
La comprai per caso, stufo di non potere più fare girare i videogiochi su un computer che diventava ogni giorno più lento ed ora era lì a fare bella mostra di se nel soggiorno.
Avrei dovuto aggiornare il computer ma occorreva lira che non avevo. Così ho scelto la playstation, piccola e comoda.
Decisi anche di non modificarla per leggere i cd copiati. Questo per evitare che quel volpone di mio cugino portasse i suoi schifosi giochi di violenza (tutti copiati ovviamente).
Dopo installata decisi che gli unici giochi degni di girare devono essere quelli sportivi o d’intelligenza.
Via libera quindi a ruote: siano esse di skateboard, bici o automobili e a giochi intelligenti.
Se vuoi dimostrare d’essere superiore a qualcuno fallo dal sedile di un automobile (sia pure virtuale)!
Volete sparare a tutto quello che si muove?Andate a giocare a casa di cork!
Una cosa da dire d’Igor: è stato il primo a completare un po’ di livelli di Tony Hawk seguito da vicino da Misha…un altro dei miei corvi da spalla

SEX PISTOLS
Mi hai portato questo film, un po’ come fuori di cresta ma è un documentario della più famosa band di punk britannico.
In un’Inghilterra rovinata dai debiti e da un crollo industriale sempre più marcato nel quale un giorno chiudeva una ditta e l’altra pure e la gente sopravviveva tra sussidi di disoccupazione e toponi nel piatto.
Scene in parte inedite e in parte conosciute su come il punk veniva odiato da tutti, anche da chi non lo conosceva. Era diverso e ciò faceva defecare addosso dalla fifa i vecchi e il governo. Si pensava che l’operaio e il giovane in genere dovesse sempre stare muto e rassegnato, ma da allora era diverso, con la forza di un bulldozer questi ragazzi erano venuti fuori spaccando tutto.
Quello che si vede è come i discografici sono riusciti a tirare fuori ciò che era ribellione e farlo diventare moda. Ma non è una moda, è uno stile di vita. Le mode le fanno i fighetti i pistols No.
Il film si chiude con la morte di Sid Vicius, per una pera un po’ troppo pesante.
Hanno comunque detto una cosa nella loro carriera: no future ed è vero [beep], se è vero! Oggi ci sei e domani sei una macchia rossa su un paraurti!
ALTRO RAVE, E SEI SEMPRE PEGGIO
Comincio a vederti strano…o [beep]se ti vedo strano, sei un po’ più che stanco. Dici che non hai dormito, e si vede! Alla playstation non riesci a finire un quadro per errori di coordinazione. Dici che hai una scimmia sulla schiena ma è di più, per me è un gorilla!Ti muovi a stento, goffo con gli occhi mezzi chiusi.
Mi piacerebbe sapere cosa hai …utilizzato.
Ho sempre detestato la musica techno, quel martellare ritmico mi ricorda troppo il mio lavoro!
GIRO IN BICI
Questa volta maledico i chili di troppo, in questa foto ci siamo Io ed Igor, in giro con le mie due mountain bike. Passiamo Montescotto, Barge, fino ad Envie in una discesa senza interruzioni..
Niente casco né protezioni, noi non siamo i ciclisti fighetti da parata, noi siamo un punk e un metallaro: entrambi brutti, sporchi e un po’ cattivi.
In una curva su via Momeano ti intraversi di brutto,ma poi si riparte.
Poi ricomincia la salita, da Envie a Revello e poi a Paesana. Mi stai davanti, con poco sforzo mentre io dietro arranco e sbuffo come una vecchia vaporiera.
Ci fermiamo tra Revello e Sanfront in un prato a riposare, seduti sull’erba sparliamo delle solite cazzate
Tu ti lamenti della sella dura che ti sta entrando nel di dietro e te lo sta aprendo, io mi lamento dei miei cento chili, che m’impediscono di starti dietro.
Poi rientriamo, stanchi sudati (ma non troppo).
Il pomeriggio è passato, da domani è domenica e sarà un altro giorno da inventare.
TI SEI DATO ALLA FRUTTA?
Eravamo nella stanza degli odori, tu fumavi la tua sigaretta e io ero seduto sul gravity, quando mi hai fatto una domanda: ”Devo dirti una cosa, sai tenere un segreto? “ io ci penso un attimo, che cosa mi potrà mai dire?Ha rubato una macchina? Ha incendiato qualcosa? Ha sparato a qualcuno? Senza pensarci gli dico di parlare tranquillamente.
E lui parla, cogliendomi come un secchio d’acqua gelata che ti viene versato addosso.” Sai doc, mi faccio le pere!”
Mi stava salendo una carogna paura, lo avrei polverizzato (e i muscoli per farlo ce li ho!). Poi mi viene una domanda e la butto lì gli chiedo quanti anni ha, lui rispondendomi che ne ha 18 si salva all’ultimo.
Effettivamente pensandoci a mente fredda, anche l’avessi sfasciato non avrei cambiato nulla.
Gli chiedo allora cosa ha provato, che cosa prova, lui mi risponde che è un flash piacevolissimo.

Ma lo dice con una faccia sorridente e allegra oltre ogni limite, quasi ridendo e devo ricacciare giù la carogna che stava risalendo. Mi passano davanti alla vista le immagini dei miei amici persi per droga.
Gli chiedo se per caso si è trovato meglio con altre droghe meno dannose, l’eroina è una brutta bestia. Lui me le elenca tutte, dice che l’estasi è la sua preferita!
Ma come si messo male!! Mi fa pena o forse mi fa rabbia per non averlo potuto evitare.
Discutendo viene fuori che non è l’unica pera e mi fa vedere le braccia sforacchiate.
Gli chiedo se è intenzionato a smettere, ma lui risponde quasi piangendo che la droga oramai fa parte di lui.
Quando va via da casa mia ha la faccia di uno a cui hanno scassato le ossa, gli chiedo se devo preoccuparmi, lui mi dice che anche se lo faccio è lo stesso.
Mi chiedo perché me lo abbia detto, ma penso che non lo sapremo mai.
Mi viene un pensiero: se arriva alla dipendenza fisica è spacciato, allora comincio a contargli i giorni sapendo che tre giorni di pere consecutivi lo seppelliranno, contiamo e vediamo.

TRAINSPOTTING
Questo film l’ ho preso dopo la tua “rivelazione”, so che ti piaceva e solo ora so che non ho fatto bene, in questo film una compagnia di tossici ne compie di tutti i colori, compreso il lasciare morire di fame un bimbo piccolo.
E’ un film che mi ha fatto una grande amarezza. Vedere dei giovani che potrebbero essere vitali e robusti, divertirsi …rovinarsi con m++++ da sparare in vena…no!
Eppure a te piaceva, ogni volta che venivi da me mettevi solo quello. Adesso quella cassetta è stata data a Danilo per cancellarla e usarla per altro.
FORSE SEI ALLA FRUTTA?
Eravamo alla festa di Bagnolo, io Alex e la sua donna (ben grassoccia e pronta per il lancio), quando mi telefoni e mi chiedi se stasera e quando vengo su (ma me lo chiedi con una voce che non mi piace, troppo sfatta!).
Finisco con calma la partita,carico Alex e donna e si parte,facciamo la strada senza incontrare quasi nessuno,o forse ero io che guardavo solo davanti alle mie ruote,Barge,colletta e arriviamo a Paesana.
Stavi facendo la stradina per venirmi a suonare con il passo di un vecchio, i piedi pochi centimetri uno dall’altro e un equilibrio che anche solo un vecchio della casa di riposo direbbe che è precario.
Entri in casa che quasi non ci saluti, vai diretto nella stanza degli odori, ti accendi una sigaretta con difficoltà, ma cosa stai facendo? Alex capisce e io pure. Te ne stai in silenzio magari nel tuo mondo e osservi la brace della sigaretta che brucia.
Non scambi quasi una parola con noi, te ne stai solo e pensi a te stesso. Magari sei in un giardino soleggiato, sdraiato sull’erba, in un posto dove nessuno viene criticato per la cresta o perché sei un punk.
Magari stai surfando con la mente su nevi immacolate dove non ci sono pietre e i muscoli non mollano.
Magari no, sei solo seduto sul bilanciere nella stanza degli odori e sei solo nel tuo immenso vuoto
Dicono che chi si fa le pere è perché è morto dentro da una vita. Sto cominciando a pensare che sia vero!
Dopo un po’ te ne vai, incerto e instabile come sei venuto, ti giustifichi dicendo che ti stiamo chiudendo la serata. C++++o Igor!! Perché lo stai facendo?
UNA TELEFONATA
Mi telefona tua madre in fabbrica, mi squilla il telefonino. Chissà che vuole la madre d’Igor. Quando rispondo sento la voce preoccupata: ”Si è fatto una peeera!” nel bagno la sera prima.
Silvana non trovò la siringa perché era finita nella fodera della giacca, e non cercò bene
Cerco di rassicurarla, rifaccio il conteggio dei giorni, ne mancano due alle 2 alps e quanti al tuo prossimo buco?Spero di sbagliarmi.
Ritorno a saldare, ne ho ancora per quattro ore.
ALEX INIZIA I ROSPI
Iniziare è una brutta cosa per certi vizi: ma quando il vizio è una tavola da snowboard…diventa bellissimo. A differenza delle pere, con lo snowboard è tutto divertimento senza controindicazioni: salvo ossa rotte, sudate paura e ustioni solari.
I “rospi” erano un gruppo di ragazzi che oscillavano tra i 12 e i 16 anni i giravano con Igor, tutti in skateboard ovviamente. Ben pochi di loro hanno anche toccato una comune sigaretta, ma avevano un denominatore comune. Tutti delusi da Igor: il loro”maestro” di skateboard in poco tempo era ritornato al loro livello, era sempre stanco e non ragionava più bene come prima.
Forse qualcuno mi potrebbe dire perché ho voluto fare iniziare con lo snowboard i rospi. Bè ho voluto perché Igor fosse l’ultimo “bucato” per solitudine. Andammo in zona dove giravano io e Alex e, visto che eravamo a un passo dalle vacanze di natale e che dovevo fare la spesa nella salumeria lì vicino.
Lì trovammo i rospi, quattro parole e la sera stessa erano tutti a casa mia a guardare i video di snowboard con i genitori
LA VIDEOCASSETTA
Ogni volta che ti vedo è sempre peggio, ma come fa tua madre a non accorgersi che stai soffrendo?
In questa foto siamo nella stanza degli odori, io e due rospi: Erik e Alan.
Accendo la telecamera e dico che ne penso, poi esco e parlano gli altri, uno per uno!
La videocassetta è per Eugenio. Forse è perché lo voglio fuori da questa [beep] che si chiama droga.
Faccio poi portare da uno dei rospi la videocassetta a tuo padre.
Il perché di questa azione? Perché voglio nel mio piccolo porre fine a tutte quelle complicità e connivenze segrete che ti stanno portando in un abisso senza fine.
La droga deve stare nascosta per sopravvivere, è tutto un intreccio di complicità e connivenze che la fanno stare su. Bene è ora di darci un taglio!
I tossici stessi si devono nascondere da tutto e tutti perché senza tutte queste connivenze non vivono, bene abbattiamole! Lo hanno fatto con le torri gemelle, cerchiamo di farlo con il resto!
LA TUA REAZIONE ALLA VIDEOCASSETTA
La tua faccia di traverso è ancora più magra, sembravi dormiente ma hai il fuoco negli occhi. Mi chiedi solo una cosa”perché?” poi mi mandi a quel paese. Penso tra me e me che tutto sia perduto.
LA MIA REAZIONE
Calma Andre, calma e non reagire, anche se con un destro gli potrei fracassare lo sterno e non servirebbe a niente, calma…
Non vedo Igor in quel momento, sto vedendo il protagonista di train spotting che mi dice quello che mi sta dicendo Igor. L’espressione facciale è la stessa, sciupata anzi shoppata: si sforza d’essere credibile e di fare il duro, ma non è così. Gli ho visti i duri, ma non rimandano a quel paese, ti ci spediscono direttamente con un c+++++o che sembra un maglio! (e me ne sono beccato qualcuno!) Ah dimenticavo: i duri hanno le mani pesanti e non si bucano!
Me ne vado girandomi e non ti voglio guardare, ti ho tradito !Volevo soltanto aiutare chi si sbatte per te, chi è stato mandato a cercarti con un messaggio anonimo a cercarti quel venerdì notte che eravamo a casa dello zio Mario a guardare il film.
Scendo la scala sentendo con l’orecchio se mi attaccassi da dietro, (tenendo il destro chiuso a pugno e pronto a scattare) poi rientro in laboratorio da Eugenio e chiudo la porta dietro di me.
Eugenio mi guarda affermando che ci sono rimasto di [beep], vero verissimo, ma poteva finire peggio.

Adesso igor è ospite dello stato lo saputo ieri sera quando lo sono andato a cercare….ci rivediamo quando esci


per una fuga di legno o pellet non si è mai preoccupato nessuno ,le fughe di metano sventrano le case e fanno stragi.

Sulle mie moto NON SI USANO abbigliamento dainese,caschi agv,catene regina,olio castrol, gomme pirelli e freni brembo.

Usate voi questa roba se volete spendere il triplo

AisCafais
Inviato: mercoledì 25 novembre 2015 11:16:42



Iscritto: 22/07/2013
Buongiorno Doc

Bella storia ,amarissima, molti amici che erano dei veri talenti (meccanica-elettronica- matematica)...persi per sempre ....



" Quanno se scherza bisogna esse seri ".[i] A.Sordi

lumachina
Inviato: mercoledì 25 novembre 2015 11:30:15



Iscritto: 23/06/2000
Locazione: Roma
Bravo Doc, come dice l'amico Ais, storie amare, di come certa m***da si è portato via quelli della mia generazione, parecchi amici, ne avrei anche io da raccontare...

Veterano

BMW R1200R

Motociclista e orgogliosamente BOOMERS
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