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Conoscete Centro moto Ticino Opzioni · Visualizza
Robik90
Inviato: giovedì 23 giugno 2016 16:59:47


Iscritto: 23/06/2016
Vorrei acquistare una moto da un centro ma è maledettamente distante da me.
Così ho chiamato ed il commerciante mi ha detto di fargli un bonifico ed inviargli una copia dei documenti che me 'lavrebbe inviata...

Qualcuno di voi ha informazioni riguardo questo franchise? è affidabile o è una truffa?

Grazie
enrico.64
Inviato: giovedì 23 giugno 2016 17:19:17



Iscritto: 30/01/2014
Locazione: Milano

Ciao,
io ti consiglio vivamente, di lasciare perdere.
Un conoscente si affidò a loro per la vendita della sua moto.
Gli offrirono 3000 euro ma la misero in vendita a più di 4000 con il risultato di restare invenduta per 6 mesi (con vetrina a pagamento da parte del proprietario), con pure una penale da pagare se avesse trovato un compratore e l'avesse voluta svincolare dal contratto/capestro.
Sono affaristi con cui io non vorrei trattare mai una moto.
Mi sembra che abbiano sede in Svizzera ovvero, in caso di controversie legali,....... "Auguriiii!!!".

Per l'usato cerca da un privato e, se tu non lo sei, fatti consigliare da un esperto. E' il migliore modo per ridurre all'osso il rischio di fregature.

ciao brindisi ciao





"Chi non si aspetta l'inaspettato, non troverà la verità".
deleted_compuntomoto
Inviato: domenica 23 ottobre 2016 16:06:21


Iscritto: 04/10/2011
ciao a tutti, sono un affiliato Centro Moto Ticino e mi sento in dovere fare un po' di chiarezza sulla nostra offerta. L'organizzazione è nata in Svizzera 13 anni fa e oggi consta di circa 70 negozi in italia concentrati in maggioranza nel nord, CMT si occupa di vendere le moto da privato a privato attraverso l'intermediazione ed è una cosa dal funzionamento molto semplice. Io come mediatore e titolare del negozio, mi propongo ai privati per vendere la loro moto, loro la affidano a me mediante la stesura di regolare contratto che ci vincola entrambe nei termini stabiliti e rispettosi dalla legge italiana e che garantiscono il venditore e il mediatore della serietà del rapporto stipulato. Affidandosi a CMT i venditori hanno la possibilità di vendere il loro mezzo più in fretta che se lo facessero da soli. Infatti CMT si offre come unica valida organizzazione in Italia capace di vendere le moto dei privati dando una garanzia fino a 2 anni sulla moto venduta (nel passaggio è compresa comunque la garanzia di 1 anno), offrendo moto che passano un tagliando pre-consegna a verifica dello stato del mezzo, fornendo il certificato di visura della targa a dimostrazione che sulla moto non ci siano fermi amministrativi e dando la possibilità all'acquirente di un acquisto finanziato al 100%. La possibilità della vendita è facilitata poi oltre che dall'esposizione in negozio, dall' inserimento del mezzo sulla rete di Centro Moto Ticino che rappresenta un polo di attrazione notevole per chi cerca una moto usata (attualmente ci sono in vendita circa 1450 moto usate!), CMT poi provvede anche all'inserimento di annunci di vendita su una quarantina di siti nazionali ed internazionali e tutta la rete degli affiliati Centro Moto Ticino collabora alla vendita del mezzo. E' vero comunque che capita di non arrivare a vendere una determinata moto e se ciò accade, è molto spesso imputabile allo stato di usura del mezzo offerto o alla poca richiesta di quel determinato modello. Noi affiliati CMT, ci impegnamo a vendere qualunque moto il venditore ci proponga, non abbiamo interesse a tenerla invenduta in negozio. Il prezzo di vendita viene determinato in modo semplice su base statistica ed è sempre superiore alle valutazioni di permuta proposte da Eurotax, si colloca in una fascia di prezzo che soddisfi il venditore, che garantisca un margine di guadagno al mediatore e che mantenga il valore della moto in una fascia di mercato corretta. In buona sostanza quando un venditore si presenta da noi il nostro interesse è quello di valutare la moto al meglio, perché con un prezzo troppo basso il venditore non la lascia la moto in conto vendita e, ad un prezzo troppo alto sappiamo che non venderemo la moto. Il consiglio che l'amico enrico.64 elargisce, purtroppo non è del tutto vero, perché comprando un mezzo tra privati in genere non c'è alcuna garanzia a tutela dell'acquisto, si risparmiano dei soldi (ma non è affatto garantito) ma non si sa mai nulla per quanto riguarda lo stato effettivo del mezzo e di eventuali fermi amministrativi. Il mio consiglio spassionato è quello di comprare dove si preferisce ma di fare sempre un acquisto oculato e di affidarsi con fiducia ad un CMT proprio perché è gestito da persone che vivono di questo lavoro e che grazie poi al passa parola positivo, sono nella possibilità di offrire sempre un migliore servizio con grandi quantità di moto esposte e fiducia da parte dei venditori ed acquirenti. Ciao a tutti
enrico.64
Inviato: domenica 23 ottobre 2016 18:55:58



Iscritto: 30/01/2014
Locazione: Milano
Buongiorno Trotter, benvenuto nel libero Forum di Moto.it.

Hai tralasciato di dire (dimenticanza?) che il venditore paga una quota per lasciare la propria moto in esposizione.
Il Centromototicino, guadagna sia che la moto venga venduta, sia se resterà invenduta.
Diciamo che il CMT, fa il proprio interesse (giusto) ma, questo interesse, non è detto che sia anche quello di chi vuole vendere la moto. Whistle Whistle Whistle
Non parli della sede in SvizzeraWhistle Whistle Whistle . Ribadisco che in caso di eventuali problemi legali, avere a che fare con una società straniera ed extracomunitaria (Svizzera per esempio), non faciliterà la soluzione di qualsiasi controversia.
Aggiungo che la garanzia di 2 anni di cui parli, in un vostro centro, mi è stata offerta a pagamento (si sono sbagliati loro o è la regola??Whistle Whistle Whistle ).

Forse non sono i miei consigli a non essere del tutto veri e quantomeno, non sono interessati come mi sembrano essere i tuoi.
Scrivo su questo Forum per il piacere di farlo e quando mi espongo su un argomento, è perchè credo in quello che dico e non certo perchè posso guadagnare denaro facendolo.

Buon Lavoro.

ciao






"Chi non si aspetta l'inaspettato, non troverà la verità".
Il Moderatore
Inviato: domenica 23 ottobre 2016 20:37:01



Iscritto: 16/05/2008
Locazione: Milano
solitamente blocco questo genere di iniziative, e cioè le accuse verso rivenditori e concessionari, per il semplice fatto che questi ultimi non sono in grado di difendersi, semplicemente perché non sanno di essere stati tirati in ballo

in questo caso invece vi è stata una richiesta di info, una risposta di un forumista che frquenta il forum da molto tempo, e poi la risposta dei diretti interessati

quindi, ora che tutti sanno tutto, lascio aperto il post con l'augurio che tutti si possano chiarire e che si possa trovare una felice soluzione che accontenti tutti

mi raccomando comunque i toni: che tutto si svolga in un clima di rispetto e buona educazione

discussione

mi è rimasto del gas nel sangue e non so come smaltirlo... e adesso mi sta tornando la scimmia
Cristiano Silenzi
Inviato: venerdì 14 luglio 2017 18:28:10


Iscritto: 12/04/2017
Post rimosso dal moderatore per post diffamatorio
Il Moderatore
Inviato: sabato 15 luglio 2017 09:33:04



Iscritto: 16/05/2008
Locazione: Milano
Originariamente inviato da Cristiano Silenzi
voi conoscete bene chi scrive perchè per poter scrivere siamo tutti registrati su questo portale.


assolutamente no

noi abbiamo solo la mail di registrazione; non vengono chiesti né documenti né codice fiscale

mi è rimasto del gas nel sangue e non so come smaltirlo... e adesso mi sta tornando la scimmia
deleted_compuntomoto
Inviato: sabato 16 dicembre 2017 10:41:19


Iscritto: 04/10/2011
grazie a Moto.it e al moderatore per la possibilità di spiegare nel dettaglio l'offerta di centro moto ticino.

andiamo con ordine: CMT non è un'organizzazione occulta, quando si porta la moto in un centro di vendita viene spiegato nel dettaglio come si procede e quali sono i costi.

con 20 euro al mese l'affiliato di CMT garantisce l'assicurazione incendio e furto al venditore che espone la propria moto, pulisce e lucida la moto e la espone, mantiene in carica la batteria e si impegna a sostituirla nel caso in cui questa si scarichi, carica l'annuncio su 40 siti nazionali ed esteri ed esegue un tagliando di controllo pre-vendita. parlare di "guadagno" richiedendo 20 euro al mese per 3 mesi (tempo vincolato contrattualmente) mi sembra davvero esagerato.

è vero che per ritirare la moto anticipatamente occorre pagare una somma che ricompensa il negoziante, d'altra parte recedere da qualunque contratto ha un costo e CMT non fa eccezione, quindi non è un vincolo occulto per il quale il venditore non sia informato, è scritto tutto nero su bianco nel contratto sottoscritto dalle parti, con grafia tutta del medesimo carattere e dimensione.

la società è nata in svizzera, l'ha fondata un tizio in canton ticino e quindi è effettivamente svizzera, gli affiliati sono italiani e non si comportano diversamente da qualunque espositore in conto vendita di questo paese. dal punto di vista dell'acquisto le moto sono coperte da garanzia assicurativa di 12 o 24 mesi e dal punto di vista del venditore non ci sono problematiche particolari di cui temere e spiego il perché: se la moto lasciata in conto vendita dovesse essere rubata o andare a fuoco, come detto è coperta dall'assicurazione dell'affiliato CMT (è scritto sul contratto), se la moto non si vende questa viene restituita a fine contratto (3 mesi o multipli), il venditore (il proprietario che vende la moto) è responsabile PER LEGGE nel garantire la moto dai vizi occulti nei primi 30 giorni (questo anche nella vendita tra privato e privato, perchè il visto e piaciuta PER LA LEGGE ITALIANA NON ESISTE con sentenza della Cassazione), ma è chiaro che con la garanzia di CMT nessun acquirente preferisce rivolgersi al vecchio proprietario piuttosto che avvalersi della garanzia, pertanto la garanzia rappresenta una manleva (non da poco) nei confronti del proprietario venditore.
altre problematiche non ce ne sono, io affiliato cerco di vendere la moto nel rispetto degli accordi pattuiti, se qualche acquirente mi chiede lo sconto, prima di concederlo (oltre certi limiti entro i quali posso restare io fatto salvo il mio guadagno che non è in percentuale sull'importo pattuito col venditore ma è un sovrapprezzo) consulto il proprietario e se questo è d'accordo si conclude l'operazione altrimenti non ci sono possibilità di vendere, perché io potrei in effetti vendere la moto ad un valore inferiore a quello pattuito col venditore, ma siccome è il venditore che firma il passaggio, se questo non firma perché in disaccordo la mia vendita vale zero.

senza polemica devo dire che i rischi sono quasi tutti dell'affiliato e cioè del negoziante, perché sono molti i venditori di moto che non ammettono i difetti della propria moto o la manutenzione trascurata e a tutti questi signori dico che il rischio che mi assumo vendendo le loro moto è solo mio, pecuniario e di immagine, perché una volta che la moto è stata pagata e il passaggio è stato fatto io non posso più rivalermi su alcuno se non su me stesso.

io invito sinceramente a criticare il servizio che offriamo anche perché molto spesso, è con le critiche che si migliora, ma invito contestualmente a non sventolare fantasmi che davvero non hanno ragione di esistere, facciamo questo mestiere perché desideriamo trarne un guadagno (anche se non sempre ci si riesce), ma siamo tutti o quasi tutti, appassionati che vivono la moto da molti anni e nel mio caso da 40 anni. Credetemi, meglio non fidarsi del "sentito dire" passate da un CMT e verificate di persona, fate tutte le domande che volete, se trovate l'offerta alettante bene, altrimenti amici come prima.
buona giornata a tutti
BrinMoto
Inviato: sabato 16 novembre 2019 12:53:15


Iscritto: 16/11/2019
Ammetto che ho riflettuto molto prima di scrivere questo post, ma a quanto pare la motivazione di raccontare questa storia, incredibile ed agghiacciante allo stesso tempo, ha superato ogni possibile frizione.
A 28 anni, mi sono dovuto confrontare con il fatto di non essere riuscito a crearmi un reddito costante.
A differenza di molti miei coetanei, non ero interessato a cercare un impiego da dipendente, così ho cominciato ad acquistare e leggere i libri di coach e formatori per imprenditori, deciso più che mai a costruire un'attività tutta mia, che mi desse la possibilità di continuare a coltivare le mie passioni mentre la dirigessi.
Cercavo un'idea innovativa, qualcosa che non esistesse nel territorio, ma anche e soprattutto, il supporto di chi potesse sostenermi in questa nuova avventura. Essendo cresciuto in una famiglia di dipendenti pubblici, leggasi docenti, non avevo alcuna linea guida dalla quale partire per diventare un imprenditore.
Ho ritenuto che la strada più agevole per chi partiva da zero, fosse, ad un primo impatto, quella di affiliarmi ad un'azienda in Franchising, che avesse già sviluppato gli strumenti migliori per imporsi su un mercato locale.
Da una ricerca online, scorgo un elenco notevole di offerte tutte uguali. Fast Food, Centri Benessere e Negozi di Accessori, dominano il settore Franchising, con costi di ingresso spesso proibitivi.
Ad un tratto, fra annunci di Profumi e Detersivi alla Spina, noto qualcosa di interessante.
Per quanto non fossi un appassionato di motori, ammetto che l'idea di gestire un moto salone mi intrigava moltissimo. Probabilmente immaginavo me stesso come il direttore di un gruppo di venditori dalle grandi cravatte nere, in un ambiente che profuma di nuovo.
La somma richiesta per entrare era di circa 6000 €, a cui si aggiungono circa 9000 € di arredi e forniture, per un totale di 15000 €, un valore che si avvicinava alla somma di cui posso disporre.
Decido di inviare una candidatura, convinto che mi risponderà una voce indaffarata dicendo di raggiungerlo al più presto in qualche città del Nord Italia.
Con mia grande sorpresa, vengo ricontattato da una persona, dall'accento sicuramente poco familiare, che mi invita ad un appuntamento a Manduria, a nemmeno un'ora di macchina da casa mia.
In quel bar, alla periferia della provincia di Taranto, mi aspetta CM.
C, questo lo devo ammettere, ha una capacità persuasiva fuori dal comune, unita all'abilità di far sentire costantemente importante il suo interlocutore, al punto tale che non fidarsi di lui, a primo impatto, risulta veramente difficile.
Mi racconta di essersi trasferito in Puglia per vivere con la sua compagna, che ha appena partorito. Qui è intenzionato a sviluppare nuovi centri CMT, l'azienda in Franchising che conta numerose sedi nel Nord Italia, ed è a suo dire, leader nel settore del conto vendita di motoveicoli.
In fondo, l'idea sembra ottima e nemmeno troppo complicata da applicare. Ti fai pagare 60 € da ogni cliente per esporre la moto che lui non riesce a vendere da solo, la lucidi a puntino e la rimetti in vendita ad un prezzo maggiore di quello che potrebbe applicare un privato, guadagnando una provvigione importante e dando la possibilità a chi acquista di poterlo fare tramite finanziamento.
La mia impressione è quello di essere all'inizio di qualcosa di straordinario. Brindisi conta solo due concessionari di moto mono marca, ed il numero di annunci pubblicati nell'intera provincia è davvero notevole. Il business plan che mi viene presentato riesce ad ottenere la mia firma sul contratto preliminare: oltre 80000 € di utile nel primo anno di attività a fronte di 15000 € investiti.
C mi promette che, essendo geograficamente vicino a me, mi accompagnerà personalmente a selezionare il locale adatto ed a riempirlo di moto usate con le sue indiscutibili qualità persuasive.
Ci sono tutti gli ingredienti che cercavo: un'idea innovativa, nessuna concorrenza ed un mentore.
Le uova sono pronte per la frittata e la zona per essere scandagliata alla ricerca di uno spazio commerciale adeguato. Nel viaggio in macchina, ho modo di conoscere meglio questo personaggio originario di Sassuolo, che probabilmente usa quel tempo per studiare attentamente il mio carattere.
Per quanto la ricerca congiunta sia infruttuosa, la sera stessa mi ricordo di un vecchio supermercato che era stato chiuso e separato in due unità diverse. Sono entusiasta, lo spazio è disponibile ed il proprietario è il padre di una mia compagna di scuola, pronto a concedermi a circa 1000 € mensili oltre 220 mq di negozio, senza farsi versare alcuna caparra in anticipo. Il primo passo è fatto.
C, prosegue il suo lavoro come una macchina da guerra, e presto chiude gli accordi per apire sedi di CMT nella sua Manduria, e poi a Lecce, Massafra e persino Aprilia nel Lazio.
L'occasione per incontrare i prossimi colleghi si presenta poco dopo, presso il corso di formazione organizzato dall'azienda nella sua sede legale, in Svizzera, a qualche chilometro dal confine con l'Italia.
Le informazioni presentate sono piuttosto comuni, e si limitano ad una presentazione abbastanza esaltata del progetto oltre che dei risultati già ottenuti, con qualche infarinatura di web marketing gettata a caso, da MA, socio di CMT e sosia inconsapevole di Gianluca Vacchi, ma in una versione più intellettuale.
C'è da dire che gli uffici trovano spazio in quella che era una casa chiusa, condivisi con ciò che appare come un negozio di arredamenti abbandonato.
Uno dei corsisti, giunti non solo dalla Puglia ma da tutta Italia, ha la pessima idea di andare in bagno, non sengalato come guasto, costringendoci ad interrompere la lezione. Presto la saletta improvvisata in una cucina in vendita, diventa impraticabile.
Per quanto i campanelli di allarme sembrino suonare in modo rumoroso, nessuno di noi accetta alcuna obiezione. La sera abbiamo modo di parlare, essendo tutti nello stesso Hotel, e l'entusiasmo supera ogni dubbio.
M, biker esperta, sta aprendo a Lecce, convertendo il suo negozio di noleggio in un centro CMT.
P è il prossimo titolare di Aprilia, meccanico di moto sin da ragazzo, vuole ricominciare da zero la sua carriera grazie alla possibilità di ottenere il finanziamento sull'usato per i clienti.
E da Manduria, sembra non aver compreso nemmeno come si trova lì e ci racconta più che altro i suoi problemi di salute, piuttosto frequenti a suo dire.
All'appello manca A, che sarebbe dovuto arrivare da Massafra, ma frequenterà il prossimo corso di formazione.
In questo weekend non si parla di contratti, di clausole economiche o rapporti fra Franchising e Franchisor, sembra che si tratti di una formalità che si interpone fra noi tutti e la ricchezza.
Tornati a casa, è il momento di sistemare il locale con i lavori di pitturazione e messa a norma dell'impianto elettrico, per un totale di oltre 3000 € da aggiungere ai 15000€ già versati, svolgere qualche rapida pratica dal commercialista, ed aspettare che arrivino arredi e forniture.
Il corriere mi presenta un imballlaggio improvvisato di tavole di legno e pezzi di plastica. Chiamo C per chiedere dove siano i mobili, e mi risponde che sono quelli.
Devo ammettere che persino ricordare questo episodio mi provoca una grande rabbia. Ricordo ancora l'imbarazzo di dover comporre, con l'aiuto dei miei amici, una scrivania e tre espositori con delle tavole di legno che definire economiche è persino eccessivo per descriverle. Mi sono guardato bene dal dire che quella robaccia ed un singolo barattolo di Vinavil per saldarle, mi erano costate 9000 €.
Per la prima volta mi accorgo che c'è qualcosa di veramente strano in tutta quella storia, e che alla prova dei fatti, la realtà è molto diversa dalla fantasia. Eppure, quello che sarebbe seguito, avrebbe superato ogni più scura ipotesi.
Non affronto in modo diretto a C, ma non riesco in alcun modo più a fidarmi di lui. Lui si presenta il giorno dopo nel negozio, persino nervoso perchè a suo dire i lavori nel locale non sono stati eseguiti correttamente e l'apertura rischia di essere posticipata, perdendo così l'inizio della stagione primaverile.
Questa scelta deve essere stabilita dal formatore di CMT, che solitamente tiene i corsi di formazione sul software gestionale che precedono l'apertura del punto vendita.
Puntuale come un orologio Svizzero, si presenta tale M, che sembra più un prete che un consulente commerciale. Dopo aver spiegato rapidamente il funzionamento del programma sul computer e dato qualche rapido consiglio su come fare le telefonate ai privati per invogliarli a venire in negozio a mettere in vendita la modo, servizio che dovrebbe svolgere contemporaneamente una segretaria in Svizzera, tira fuori una copia del contratto, dicendo di firmare rapidamente per garantire l'apertura nei tempi stabiliti.
A questo punto, avendo ormai pagato l'intero importo oltre i costi di ristrutturazione e minimo arredamento del locale, visto che non erano state fornite nemmeno le sedie, per un totale di circa 20000 €, non c'è più scelta, bisogna firmare ed alla svelta.
M va via e mi dice che da quel momento il negozio è ufficialmente aperto.
Dell'inaugurazione congiunta di tutti i punti vendita, con la cover band dei Queen che prometteva C presso una discoteca vicina, ovviamente non c'è nemmeno l'ombra.
Ad oggi mi rendo conto come un cocktail di ingenuità ed inesperienza mi abbia portato in quella situazione paradossale.
Ho finalmente una mia attività, e mi ritrovo in un negozio completamente vuoto, arredato con delle ridicole tavole di legno e qualche casco di concorrenza, senza neppure una moto all'interno.
Il dato peggiore è che sono da solo e non so assolutamente che cosa fare. Nessun passante entra in un negozio vuoto a lasciare la sua moto. A dire il vero non sembra un moto salone neppure lontanamente, quanto piuttosto un magazzino abbandonato.
Mi serve aiuto, ed avendo tenuto da parte i curriculum che avevo ricevuto tramite una precedente inserzione su un quotidiano online locale, decido di chiamare una persona che non conoscevo affatto, ma sembrava avere grande esperienza del settore.
FA è stato venditore prima della sede FIAT e poi di quella RENAULT di Brindisi. Ricordavo vagamente di averlo incontrato in una di quelle concessionarie mentre cercavo la mia prima macchina. L'idea di fondo di gettarsi in ambito di motoveicoli tramite il conto vendita sembra colpirlo, ed il suo atteggiamento da fratello maggiore mi convince a proporgli una collaborazione, per il momento senza alcun contratto, visto che sono totalmente al verde ed ho bisogno prima di avviare l'attività.
Lavorando insieme a lui, acquisisco sicurezza e sembriamo dividerci i compiti in modo efficiente. Di tanto in tanto compare C, che, a detta di FA è un “cravattaro”, termine dialettale per indicare un truffatore.
In una settimana non riusciamo a far entrare alcuna moto, ma in quella seguente, concedendo lo sconto totale delle 60 € di deposito, riusciamo a muovere il mercato. In tutto questo il call center dell'azienda non produce nessun risultato, se non addirittura rovinare una parte dei contatti, mentre i servizi forniti da CMT sono pari a zero.
Al termine del primo mese abbiamo circa una decina di mezzi, pur senza averne venduto alcuno.
FA mi chiede un compenso di 1000 € in contanti, ed avendo lavorato costantemente tutti i giorni, mi sembra corretto accettare. A questo si aggiunge l'affitto ed ovviamente i pochissimi ricavi non bastano a coprire i costi. Devo chiedere aiuto a mia madre, che rinuncia per intero al suo stipendio per aiutarmi. Adesso mi fa molto male anche solo pensarci, la realtà di quel periodo è che non sapevo assolutamente cosa fare e neppure cosa stavo facendo.
Ben presto mi giunge una fattura di CMT come Royalty di Franchising di oltre 800 €, di cui 700 € come parte fissa e la restante come parte variabile per ogni moto acquisita.
In particolare, il contratto prevedeva 10 € oltre IVA da versare per ogni moto acquisita e 90 € oltre IVA per ogni moto venduta indipendentemente dal margine ottenuto.
Non lo sapevi prima? Non avevi letto il contratto? La triste risposta è si, lo sapevo, ma non ne avevo valutato la portata. Nei suoi discorsi fatti di lunghi calcoli matematici che di fatto non significano nulla, C mi aveva parlato di costi aggiuntivi irrisori rispetto ai guadagni e di ulteriori entrate che lui mi avrebbe garantito per coprirli, ovvero una quota di almeno 1000 € derivante da noleggi per strutture ricettive, che avrebbe realizzato su mezzi nuovi tramite un accordo con l'azienda partner ALD, ed altre 1000 € come consulente commerciale per la Puglia che mi avrebbe riconosciuto CMT una volta che io, essendo troppo sveglio, avrei preso il suo posto, perchè promosso su scala nazionale. Quell'uomo conosceva bene il mio narcisismo da attore.
Ovviamente non si era verificato nulla di tutto questo, a parte i costi, puntualissimi ad arrivare. Bisogna anche specificare che oltre a non essere troppo sveglio, ero esattamente l'opposto, ovvero un pollo che si era lanciato da solo nella padella con tanto di spezie e patate.
E' stato qui che commesso un altro grave errore, forse il peggiore, quello che mi ha messo in scacco matto. Trovandomi in estrema difficoltà, ho deciso di occultare ogni cosa che fosse avvenuta nel negozio per non dover aggiungere a questi costi anche quelli delle tasse, e per cercare di tenere al minimo le fatture mensili di CMT.
Avrei fatto risultare le vendite come restituzioni, non citate nel contratto, sia sul programma aziendale che sul registro degli affari, commettendo quello che di fatto è un illecito, se non nei confronti del Franchising, sicuramente in quello dell'erario.
Non avevo calcolato bene che il software gestionale dell'azienda tenesse conto delle acquisizioni, altrimenti non avrebbe permesso la promozione delle moto sul web, e che la società che forniva i finanziamenti fosse in contatto diretto con CMT, oltre al fatto che durante le visite, C appuntava qualsiasi cosa si trovasse, o magari non si trovasse più, nel punto vendita.
Avviso FA che dobbiamo riorganizzare il lavoro. Io mi occuperò di acquisizione e ricerca clienti, e lui di lucidatura delle moto e delle vendite. Accetta, con il solito garbo, eppure, nel mese successivo, sembra cambiare completamente.
Chiamo l'amministratore delegato dell'azienda, tale DR, e mi dice che mi consente di posticipare il pagamento della fattura del primo mese.
Paradossalmente, in questo secondo mese i risultati arrivano, con un incremento notevole delle acquisizioni e persino qualche vendita, ma i limiti del business diventano sempre più evidenti.
In primis, non sempre i clienti hanno a disposizione delle moto funzionanti ed assicurate da portare nel negozio, ed occorre ritirarle da garage privati, guidandole, laddove funzionassero, con tutti i rischi del caso. A questo punto, i proprietari, spesso non sono disposti a sostituire i pezzi difettosi per renderle regolarmente marcianti ed è praticamente impossibile riuscire a guadagnare grandi cifre da un singolo veicolo, poiché sommando il sovrapprezzo previsto nel business plan di CMT al prezzo richiesto dal titolare del mezzo, spesso il costo dell'usato supera addiriturra quello del nuovo.
Il risultato è che si acquisisce e si vende con margini ridicoli, che vengono totalmente inglobati dal Franchising con le 10 € oltre IVA per ogni acquisizione 90 € oltre iva per ogni vendita, senza contare la garanzia sul venduto che CMT presentava come opzionale, ma che è in realtà obbligatoria, per sollevare il punto vendita dalla responsabilità diretta sui difetti del mezzo per il primo anno di circolazione.
Tutto questo, come è ovvio che sia, C si era ben guardato dallo specificarlo, guadagnandosi ormai la mia totale diffidenza e l'antipatia di FA, che tuttavia, sembra essere cambiato persino nei miei confronti ed in quelli dei clienti, comportandosi in modo costantemente nervoso e persino irascibile.
Non avevo alternative per sostituirlo e soprattutto era ovvio come al minimo aumentare dei margini, i costi raddoppiassero, costringendomi a fare delle scelte sbagliate come l'occultamento delle vendite.
Ben presto, l'azienda si rende conto del mio comportamento e mi comunica che devo chiudere, ad appena due mesi dall'apetura, il punto vendita, rimettendoci, nel migliore dei casi, le 20000 € spese, a cui aggiungere la restituzione di tutte le 60 € di deposito incassate ed una penale di 25000 € da riconoscere al Franchising per danni alla rete di vendita.
Chiamo l'amministratore delegato della CMT, il quale imperturbabile ed impassibile, mi intima di pagare immediatamente le Royalty arretate e chiudere le serrande. Alla mia domanda su come potessi trovare un modo per recuperare le 20000 € spese, mi risponde che non gli interessa assolutamente nulla della mia situazione personale ed economica.
E' qui che entra in scena C, che mi chiede di appianare le divergenze e trovare una soluzione che mi consenta di recuperare parte dell'investimento e non avere ulteriori spese. Mi ritrovo nuovamente senza alternative, e non posso che accettare la sua offerta.
Mi chiede di seguire con attenzione il percorso che lui mi dirà, ovvero andare in banca e ritirare 4100 €, di cui 3000 € per pagare EP, il titolare di una Vespa 125 che era stata venduta, a poco più di quella cifra, e 1100 € per attivare tutte le garanzie che non erano state attivate sulle moto. Quindi, di mandare una mail a CMT in cui si chiede di esercitare il diritto di prelazione a rilevare il punto vendita, avendo già trovato un acquirente.
Mi rivela che questo acquirente è un amico di FA, che si rivelerà presto essere FA stesso, il quale aveva rivelato all'azienda il mio tentativo di nascondere le vendite, dietro la possibilità di rilevare il negozio a soli 5000 € e la solita promessa di fare il consulente commerciale in Puglia a 1000 € al mese al posto di C stesso, che sarebbe stato promosso chissà dove.
Mi reco con C nella sede Unicredit, ritiriamo i soldi e li mettiamo in una busta. Torniamo in negozio e cerco un confronto con FA, il quale nel frattempo è impegnato a parlare con il suo avvocato chiedendo se mi può fare una vertenza sindacale non avendo avuto regolare contratto, pur avendo interamente incassato i 2000 € richiesti.
Sconvolto, decido di andare al bar per fare una pausa, ed al mio rientro non trovo né C né la busta con i 4100 €. Allontano FA dal locale e decido di andare prima di tutto alla Guardia di Finanza, per rivelare di aver commesso un illecito e chiedere le modalità di sanare la situazione. Mi dicono che trattandosi di soli due mesi di attività è sufficiente recarsi dalla commercialistà ed emettere tutte le fatture non emesse prima. Eseguo alla lettera le indicazioni che mi sono state fornite, e chiedo a CMT di sbloccare il software gestionale, da cui sono stato inibito nel frattempo, per poter segnalare tutte le moto vendute. E' l'occasione per mandarmi una nuova fattura per Royalty Mensile che supera i 1000 €.
A questo punto, l'unica cosa che posso fare è accettare il fallimento e proseguire oltre, cercando di non incorrere in ulteriori spese o problematiche di tipo legale. Eppure, non c'è limite alle sorprese. Mi contatta Egidio dicendo di non aver ricevuto i soldi per la sua Vespa 125 e che presto avrebbe sporto denuncia nei miei confronti. Decido di raccontargli la situazione e metterlo in contatto con Carlo, che ne approfitta per accampare scuse sempre più fantasiose e portarlo all'esasperazione. Verserà le 3000 € solo quando scoprirà che EP, oltre ad essere un appassionato di moto, è padre di un Carabiniere. Per quanto riguarda le 1100 € delle garanzie da attivare sulle moto usate tramite l'azienda CONFORMGEST, non ne ho notizia.
FA, dopo aver partecipato attivamente alla creazione del paradosso, si ritira dall'affare, ma C ha un asso nella manica. Dopo aver ricevuto richiesta di uscita dal Franchising dai centri di Aprilia e Massafra, ha un solo modo per mantenere il negozio di Brindisi, ed è venderlo ad E, titolare del negozio di Manduria, che nonostante, a suo dire, non sia ancora in rampa di lancio, sta pensando bene di aprirne un altro.
Ci incontriamo tutti e tre per firmare una scrittura privata in cui E si assume crediti e debiti del locale per intero, oltre che le utenze, l'affitto e tutto ciò che è di competenza della sede di Brindisi. In cambio, mi consegna un assegno bancario postdatato di tre mesi del valore di 5000 €. In tutto questo, FA rinuncia a farmi vertenza per lavorare come dipendente di E.
L'unica richiesta immediata dell'imprenditore di Manduria sono 360 € per una pubblicità cartellonistica attivata in corso, che avrebbe provveduto egli stesso a saldare. Li esige con insistenza, in contanti, per non far saltare l'accordo.
Neppure nelle più drammatiche fantasie poteva configurarsi una situazione del genere, ma sono costretto ad accettare. E' strano come basti una firma per vedere evaporare i risparmi della mia famiglia e le mie speranze in un lavoro autonomo.
Per quanto provi un senso di umiliazione, dall'altro lato devo ammettere, con un altro tocco di vergogna, di essere comunque contento che il negozio resti aperto. Una chiusura repentina avrebbe reso ancora più pubblico il fallimento. Ne uscivo senza ulteriori debiti, ma con la ferita aperta.
Poco dopo la cessione della mia attività sono andato a trovare A, per aiutarlo a portare avanti la chiusura del punto vendita di Massafra, quello in cui era stato girato parte del vostro servizio sugli orologi contraffatti, e che risultava avere esattamente le stesse problematiche di quello che era stato il mio.
A aveva gestito un forno nel Nord Italia e quel lavoro gli aveva letteralmente spaccato la schiena. Tornato nella terra d'origine, aveva deciso di investire i suoi risparmi ed i proventi derivanti dalla vendita della panetteria, costruendo un'attività basata sulla sua passione per le moto.
Gentilmente invitato a cena a casa sua, ho constato come avessimo vissuto un'esperienza perfettamente parallela. Mentre mi raccontava nella difficoltà di acquisire e vendere veicoli usati, potevo anticipare le sue parole, e viceversa. Allo stesso modo, erano perfettamente identiche le favole che gli erano state raccontate da C, un miscuglio indistinto di banalità, promesse, una su tutte quella delle famose 1000 € al mese come consulente commerciale di CMT in Puglia, ed altri lunghi giri di parole che non significavano nulla, alle quali avevamo comunque la colpa di aver creduto, affidandogli soldi e speranze.
A proposito, il nostro amico di Sassuolo, non è ancora uscito di scena. A ridosso della scadenza dell'assegno bancario di 5000 €, ha il coraggio di chiedermi un altro assegno, questa volta rivolto a lui, di 1500 €, che sarebbero le competenze che ho effettivamente incassato come provvigioni per l'accensione di finanziamenti nella vendita delle moto, a cui avrebbe risposto facendomi un bonifico di 5000 € dal suo conto tramite cellulare. L'operazione mi sembrava a dir poco discutibile, e gli ho chiesto di attendere prima l'incasso dell'assegno che E aveva dato a me. A quel punto, si è infuriato e non l'ho più visto.
Quello che posso dire con certezza è che l'assegno bancario di 5000 € è stato, come prevedibile, respinto per mancanza parziale o totale di fondi, che FA è stato allontanato dal negozio in quanto ha minacciato di fare vertenza sindacale anche ad E, il quale ha poi deciso di aprire il punto vendita di Brindisi una volta alla settimana, non riuscendo a gestirne due. L'azienda che concede la pubblicità cartellonistica aspetta ancora le sue 360 €. Nonostante questo, l'imprenditore di Manduria ritiene che C sia ancora il suo migliore amico, aggiungerei l'unico, in una singolare città di provincia dove i giudizi della gente possono isolare soggetti che loro malgrado si trovano in situazioni che non comprendono appieno.
Eppure, quando ho chiesto spiegazioni ad E circa la mancanza del suo assegno bancario, mi ha risposto, benchè la cosa non risultasse da alcuna parte sulla scrittura privata, che era vincolato all'ottenimento delle 1500 € di credito, non calcolabili alla firma dello stesso in quanto non ancora maturate, e che per questa ragione mi definiva un truffatore e aveva fatto esposto nei miei confronti presso la Guardia di Finanza, bloccando così l'assegno bancario di 5000 €, che per legge, non si può bloccare, ma forse lui ha delle possibilità precluse ai comuni cittadini, che ad ogni modo il mio avvocato di famiglia sarà lieta di conoscere.
Ovviamente, non è possibile intentare cause direttamente contro CMT, anche detta H**** SA in Svizzera, dove hanno eletto il foro competente per ogni eventuale controversia, benchè operino essenzialmente in Italia tramite la M**** S******* SRLS.
Dovendo fare un bilancio complessivo della vicenda, da Aprilia a Brindisi, ne usicivamo tutti impoveriti e sconfitti, con l'unica eccezione di un'azienda che ovviamente ha speculato sulle speranze di imprenditori o aspiranti tali, più o meno giovani o preparati, e di un consulente commerciale di Sassuolo, che ha guadagnato sicuramente delle buone percentuali da ognuna di queste operazioni, persino due volte nel mio caso. Infatti, E non ha riconosciuto nulla a me, che in quel negozio avevo investito 20000 €, ma ha investito nell'operazione di Brindisi 8000 € pagate a CMT, non si sa bene per quale titolo, ed ulteriori 3000 € delle Royalty Mensili precedenti, quelle che io non avevo versato.
Una recente ricerca online di mio cugino, che ammetto avrei dovuto eseguire prima di lui, racconta che nel 2010, una sedicente società di servizi aveva truffato decine e forse centinaia di risparmiatori, facendo consegnare a finti tecnici di lavatrici degli acconti per la sostituzione di schede elettroniche, poi mai consegnate. L'azienda era composta da un amministratore delegato di Reggio Emilia, rappresentante legale, e da un semplice socio di Sassuolo, tale CM.
Per quanto mi riguarda, questa storia poteva anche finire qui. Non avvertivo il bisogno di condividerla e credevo fosse una vicenza per la gran parte circoscritta al Sud Italia, dove probabilmente hanno abboccato molti creduloni, me compreso, ed il business non funzionava come credevo succedesse al Nord Italia, dove risultano ancora molti centri attivi.
Tuttavia, ricevo una chiamata da A di Massafra. Si è ripreso ed abbiamo deciso di tenerci in contatto per tenere traccia di esperienze simili alla nostra e fornire sostegno ed amicizia a chi se ne trovasse coinvolto. Fino ad allora non ve ne era mai stato bisogno, eppure c'è una novità. N, della provincia di Parma, si trova indebitato per oltre 100000 €, e sembra sull'orlo di una crisi di nervi, per essere diplomatici.
Decido di contattarlo ed ascolto lo stesso identico e preoccupante copione, se non fosse che N, ha resistito molto più dei due mesi in cui abbiamo lavorato io ed A, aumentando i suoi debiti in maniera impressionante. Anche all'imprenditore della provincia di Parma è toccato avere a che fare con il solito personaggio e con l'amministratore delegato di CMT. Mi ha riferito le stesse identiche parole, condite da quell'assoluta mancanza di empatia, che avevo ascoltato io.
A quanto pare, l'unico centro attivo rimasto in Puglia è Lecce, mentre al Nord Italia sono già in tanti ad affrontare le difficoltà che Nicola sta conoscendo adesso.
Quello che mi preoccupa è che in tantissimi hanno paura di accendere i riflettori su questa vicenda assurda, che immagino non sia unica nel panorama dei Franchising, per paura di essere reputati dei falliti o ancora peggio, dei creduloni.
Sia chiaro, siamo stati tutti ingenui, e spero ci serva almeno di lezione, tanto i soldi non ce li renderà nessuno, tantomeno CMT, ma è evidente, data la ripetitività di queste storie, che esiste un meccanismo di fondo ben strutturato volto ad illudere ed immagazzinare velocemente i soldi di aspiranti imprenditori o semplicemente persone in cerca di lavoro che non trovano sbocchi professionali come dipendenti, portandole a gettare il frutto di anni di sacrifici, propri o altrui, nella mani di personaggi senza scrupoli, per poi arrivare ad indebitarsi in modo preoccupante.
A fronte di tutto questo, ritengo sia doveroso da parte mia, che ho trovato la motivazione di riaprire la ferita e raccontarvi i dettagli di tutta questa agghiacciante storia, provare ad accendere i riflettori su una vicenda che ha molte più ombre che luci.
Se tramite questo impegno avrò impedito anche ad una sola persona di commettere il mio stesso errore, e fidarmi di personaggi senza scrupoli pur di inseguire una stabilità economica che non è che un'effimera illusione, se non maturata e costruita con fatica ed innumerevoli tentativi, allora il mio dolore e le notti insonni avranno avuto un senso.
luciopx
Inviato: sabato 16 novembre 2019 20:41:23



Iscritto: 10/08/2009
Locazione: trento
Cavoli che brutta storia, mi dispiace molto per quello che ti è capitato. Conosco solo di nome cmt. Ho 2 amici che hanno affidato loro la vendita delle loro moto, senza riuscirci. In bocca al lupo per il futuro.

Una PX è per sempre
Aldo Roma
Inviato: sabato 16 novembre 2019 21:10:52



Iscritto: 08/09/2015
Locazione: Roma
Orcocan! Diranno quelli del Norde, a me invece scappa da dire altro, ma non lo scrivo. Spero che ora tu abbia trovato un lavoro almeno per distrarti da questa brutta storia.


Sono un tipo semplice, mi fermo al semaforo, dentro la prima e gas a martello!
enrico.64
Inviato: sabato 16 novembre 2019 22:18:04



Iscritto: 30/01/2014
Locazione: Milano
Hai mai letto la storia di Pinocchio?

Mi riferisco in particolare, all'episodio dei 4 zecchini d'oro che, invece di venire consegnati al babbo Geppetto come raccomandato dalla Fata Turchina, Pinocchio aveva pensato di moltiplicare senza troppa fatica, seguendo i consigli del Gatto e della Volpe.

Purtroppo tu hai incontrato il Gatto e la Volpe e hai agito esattamente come avrebbe fatto Pinocchio. contrariato

Però il racconto, ha un lieto fine. :caricaaa
Nell'ultima parte del romanzo, dopo averne combinate di tutti i colori ed averne sempre pagato le conseguenze, Pinocchio diventa finalmente un uomo virtuoso e felice mentre Volpe e Gatto finiscono la loro esistenza da miserabili, quali sono sempre stati. capito?

Viviamo in tempi difficili ma se sfrutterai con intelligenza questa esperienza, capirai che nulla è semplice e che le scorciatoie, non portano mai a nulla.
Rimboccati le maniche, resta onesto con gli altri e con te stesso e anche questo brutto episodio, si tramuterà in una sorta di formazione per un futuro di successo.

In bocca al lupo!


P.S.
Diffondi la tua storia più che puoi (anche nelle sedi opportune!) e vedrai che, agendo secondo le leggi, sarai sicuramente tu ad uscirne vincitore.



ti offro un drink ciao ti offro un drink





"Chi non si aspetta l'inaspettato, non troverà la verità".
DesmoAlessandro
Inviato: giovedì 9 gennaio 2020 14:04:28


Iscritto: 03/07/2018
Originariamente inviato da BrinMoto
Ammetto che ho riflettuto molto prima di scrivere questo post, ma a quanto pare la motivazione di raccontare questa storia, incredibile ed agghiacciante allo stesso tempo, ha superato ogni possibile frizione.
A 28 anni, mi sono dovuto confrontare con il fatto di non essere riuscito a crearmi un reddito costante.
A differenza di molti miei coetanei, non ero interessato a cercare un impiego da dipendente, così ho cominciato ad acquistare e leggere i libri di coach e formatori per imprenditori, d...


Ciao e buon anno,

innanzi tutto mi dispiace molto per la tua disavventura.

Ti volevo ringraziare perché, con la descrizione della tua esperienza, mi hai evitato di incorrere nello stesso problema.
Infatti, fra un paio di settimane, probabilmente, avrei preso la decisione di iniziare anch'io un'avventura del genere.
Ma, vista la situazione, me ne guardo bene.
Anzi, siccome fra qualche ora ho un appuntamento telefonico col loro Responsabile Sviluppo Franchising, sarà mia premura fargli presente (indirettamente) alcuni aspetti della tua vicenda. Nel frattempo preparo i popcorn...

Grazie!
Tropp10HP
Inviato: giovedì 9 gennaio 2020 14:15:51



Iscritto: 25/09/2016
Locazione: Milano
Forum di moto.it per il sociale

D i n k 5 0 LOVER
Moto e padelle https://www.instagram.com/ing.fame/
AisCafais
Inviato: giovedì 9 gennaio 2020 15:06:14



Iscritto: 22/07/2013
Brutta storia..

Direi che si presta benissimo per un servizio delle Iene- striscia la notizia - mi manda rai tre.....più la fai conoscere questa storia e meglio è.,...e sputtaniamo sti sola da baraccone.

Ora penso che ti sia meno sprovveduto qui nella capitale delle buche si dice : Quanno te mozzica la Vipera ciai paura pure delle Lucertole...

ti offro un drink

" Quanno se scherza bisogna esse seri ".[i] A.Sordi

Luca LZ
Inviato: giovedì 2 dicembre 2021 10:35:44


Iscritto: 18/02/2021
BrinMoto sarebbe giusto che la tua esperienza con CMTmotor Centro Moto Ticino fosse di dominio pubblico,
in modo da evitare ad altre persone l'esperienza che hai avuto tu con tale Franchising o almeno che sia da monito che esiste anche questo lato della medaglia.

Concordo con quanto detto soprastante da AisCafais, varrebbe una segnalazione a Striscia la Notizia:
https://www.striscialanotizia.mediaset.it/sosgabibbo.shtml

Un abbraccio da remoto.
username__667698
Inviato: martedì 29 marzo 2022 09:39:44


Iscritto: 16/07/2014
Originariamente inviato da Robik90
Vorrei acquistare una moto da un centro ma è maledettamente distante da me.
Così ho chiamato ed il commerciante mi ha detto di fargli un bonifico ed inviargli una copia dei documenti che me 'lavrebbe inviata...

Qualcuno di voi ha informazioni riguardo questo franchise? è affidabile o è una truffa?

Grazie





Vi racconto la mia esperienza di acquisto presso concessionario CMT di Rivarolo Torinese.
Mi hanno venduto una moto inizialmente con il freno anteriore completamente bloccato e seppur riparato sono dovuto andare prima da un meccanico che non mi ha risolto il problema e successivamente presso un altro, ma ho dovuto aspettare 2 mesi.
Inoltre mi hanno venduto una moto con una scarico a detta loro Akrapovic ma che non lo è in realtà prechè è privo di qualsiasi targhetta e cosa più grave è che non mi è stato rilasciato il documento di omologazione dello scarico che se in caso di fermo da parte delle forze dell'ordine c'è la sanzione salatissima e il sequestro del mezzo.
In fase di trattativa mi dissero che il certificato era presente, ma alla consegna e successivamente mi hanno detto che non esisteva e che era sufficiente il tagliandino di revisione.
Ora ho dovuto acquistare una altro scrico omologato sostenendo la spesa di 200 euro e alla mia richiesta di rimboso, il concessionario si è defilato.
In sintesi mi hanno venduto una moto con lo scarico non omologato.
A voi le dovute conclusioni.
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