Spagna. Da Cuenca ad Alcaniz, 320 Km

Spagna. Da Cuenca ad Alcaniz, 320 Km
Lasciata Cuenca la tappa inizia con le tortuose strade di montagna che ci accompagneranno per la prima metà della giornata
28 febbraio 2011


Il Ventano del Diablo e soprattutto la Ciudad Encantada significano almeno un paio d’ore di sosta.
Altra occasione per lo spuntino e per una passeggiata è il villaggio medievale di Alarracin. Da Cuenca a Teruel è un susseguirsi di piacevoli occasioni per entrare nel paesaggio rurale e montano spagnolo, si attraversa infatti la Sierra de Cuenca.
Da Teruel ad Alcaniz invece la strada ha subito recentemente dei miglioramenti e, ahinoi, molte curve sono state addolcite ed ora per questo tratto si devono programmare poco meno di 2 ore. Meglio arrivare presto ad Alcaniz per godersi l’elegante hotel Partador.

La Ciudad Encantada


La Città Incantata copre una superficie di 20 chilometri quadrati, ma non c’è di che spaventarsi perchè il sentiero aperto per il pubblico si risolve in un’ora di passeggiata. Il nome deriva dalle formazioni rocciose che a causa dell’erosione millenaria hanno assunto forme di palazzi, case, animali. Lungo il sentiero che raggiunge le curiose sculture, appositi cartellini aiutano nel riconoscimento, a volte di facile interpretazione, a volte meno.
Prima di arrivare alla Città Incantata, la bella strada che parte da Cuenca si insinua tra monti e canyon e porta al parcheggio del Ventano del Diablo. La finestra del diavolo è un buco nella roccia attraverso il quale ci si affaccia su l’impressionante scorrere del fiume sul fondo del canyon. Presso la città incanta si trova servizio di ristorante, perfetto per uno spuntino dopo la passeggiata.

Antichi borghi

A metà circa del percorso odierno, al termine di un breve tunnel, si trova il borgo medievale di Albarracin: isola di salvezza dopo il tratto di boschi, offre benzina, ristoranti e camere.
La sua storia è molto antica, infatti in zona sono state scoperte 2 grotte con incisioni preistoriche, ma l’aspetto più evidente è la cerchia di mura che risale al 1200. Se Albarracin ci ruberà almeno un’ora di sosta per il centro storico, la strada è punteggiata di piccoli villaggi che sorgono sui bordi dei pascoli e a ridosso dei torrenti. Guidare su questa strada è un po’ come attraversare un museo rurale all’aria aperta. Il termine tappa è nella cittadina di Alcaniz e ci siamo concessi il lusso del Parador, l’albergo di fascino ricavato nel castello che domina il centro. Il Parador di Alcaniz è da provare per sentirsi signori alloggiati un un luogo esclusivo.

Su e giù per i monti

Questa è la tappa più curvosa di tutto l’itinerario ed anche la più vivibile perchè si svolge quasi completamente su strade minori e con poco traffico.
L’asfalto è sempre buono, e le curve ben segnalate
L’asfalto è sempre buono, e le curve ben segnalate

Salvo quello motociclistico perchè a tratti sembra di essere sul tragitto di avvicinamento ad un raduno motociclistico. Evidentemente non siamo stati gli unici a scoprire il piacere di queste strade.
L’asfalto è sempre buono, le curve ben segnalate e almeno 3 ore di divertimento sono assicurate. Occhio però ai distributori non molto frequenti e alle linci che potrebbero attraversare la strada.



Roberto Cattone e Pierpaolo Rigo

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