Da Torino a Fussen con una zavorrina... speciale!

Da Torino a Fussen con una zavorrina... speciale!
Mi chiamo Tonino e mia figlia Federica, partiti da Comacchio siamo arrivati fino a Fussen in Germania, attraverso il passo Rombo fino a Solden per arrivare poi alla bellissima cittadina di Fussen
9 gennaio 2014


Il nostro viaggio è durato 3 giorni, pochi ma molto belli, per mia figlia è stato il primo vero viaggio in moto: 1500 km fatti con la mia Kawasaki Z 1000SX.

Finalmente, dopo mesi di preparazione, è arrivato il 29 luglio: il primo giro in moto con mia figlia (16 anni).
Partenza ore 6.30 da Comacchio, moto carica e una gran bella giornata di sole, facciamo un centinaio di km e ci fermiamo a fare colazione, poi ripartenza e tappa a Riva del Garda.

Qui finisce il tratto noioso (autostrada) e inizia il bello. Ripartiamo verso Molveno, belle strade bei panorami tutto bello ma so che siamo solo all'inizio: proseguiamo verso Merano un po' prima troviamo un ristorantino senza troppe pretese e ci fermiamo a mangiare qualcosa, ripartiamo arriviamo a S. Leonardo in Passiria e prendiamo per il passo Rombo che è favoloso: panorama mozzafiato, un freddo cane e 12 euro di pedaggio per arrivare a Solden in Austria, la nostra meta per il primo giorno dopo un totale di 480 km.
Finalmente, abbastanza stanchi, arriviamo a Solden e ci fermiamo davanti a un Hotel, chiediamo una stanza ma il proprietario non conosceva una mezza parola d'italiano come io di tedesco, per fortuna mia figlia sta studiando lingue e grazie a lei sono riusciti capirsi per una stanza.
Siamo contenti, felici e abbastanza stanchi per dormire anche su questi strani letti tedeschi. Una meritata doccia e una bella cenetta in centro e tutti a nanna.

Il giorno dopo ci svegliamo con un' abbondante colazione in hotel e belli freschi ripartiamo per la nostra fatidica meta Fussen, in Germania, la città dei castelli delle fiabe.
Qui le strade sono perfette, stupende e non si trova una buca neanche pagando e stupende anche le alpi Austriache. Facciamo circa 150 Km e arriviamo a Fussen, una cittadina davvero caratteristica molto bella piena di turisti: i castelli sono favolosi e imponenti ma impossibili da visitare a causa della coda interminabile di gente che vuole entrare, così ci accontentiamo di vederli da fuori, anche qui panorami bellissimi: laghi e fiumi a volontà.


Purtroppo dobbiamo ripartire, dobbiamo rientrare in Italia e la nostra prossima meta è Brunico, quindi torniamo indietro e ci dirigiamo verso Innsbruck; abbiamo ancora parecchi Km da macinare, sta facendo un caldo bestiale ormai sono quasi le due del pomeriggio e ci fermiamo per mangiare un gelato: il nostro pranzo. (la colazione del mattino è stata davvero abbondante) e Brunico è ancora lontano.

Arriviamo nei pressi di Innsbruck ma decidiamo di rimanere fuori, non abbiamo voglia di città, prendiamo la statale del Brennero verso Vipiteno. E' tardi e siamo stremati dal caldo, arriviamo a Bressanone che sono ormai le sette e mezza, ci fermiamo qui non ce la facciamo più e il al primo hotel che vediamo ci fermiamo disposti pagare qualsiasi cifra (infatti 100 euro per una notte), finalmente sotto la doccia a cena e quattro passi in centro (carino anche Bressanone).

Ci svegliamo, sono le sette, è il terzo giorno dobbiamo purtroppo ritornare a casa, fortuna siamo ancora a Bressanone e di curve e panorami ce ne sono ancora tanti.
Colazione, ricarichiamo la moto e via ancora sulla statale del Brennero. Arriviamo a Barbiano e giriamo verso Ortisei, quindi passo Sella, passo Rolle, Canazeim Predazzo, Moena, San Martino di Castrozza, FDiera di Primiero ecc. Tutti posti anche questi bellissimi, belle strade, un po' meno il passo Sella.

Siamo ormai vicino a Bassano del Grappa, prendiamo l'autostrada e alle sette e mezza siamo a casa.
Ci siamo molto divertiti, soprattutto mia figlia: per lei è stato tutto una cosa nuova, sono stati tre giorni indimenticabili e rimarranno per sempre nella nostra memoria.
Quando siamo partiti ero un po' preoccupato per mia figlia essendo il suo primo viaggio in moto, non sapevo quanto poteva essere la sua resistenza, naturalmente avrebbe potuto stancarsi dopo pochi chilometri e invece è stata grandiosa. Ottima zavorrina!

Tonino Fantinuoli

 

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