Al Grossglockner con due Moto Guzzi V 500 e una Gilera VL 500

Al Grossglockner con due Moto Guzzi V 500 e una Gilera VL 500
Paolo, Franco, Andrea, questi sono i nostri nomi. Le moto? Moto anni trenta: due Guzzi V e una Gilera VL, tutte 500 cc. Elettronica? Zero. ABS? Cos'è?
9 agosto 2012


Paolo Massari, Franco Ferroni, Andrea Peroni, questi sono i nostri nomi.
Le moto? Moto anni trenta, due Guzzi V e una Gilera VL, tutte 500 cc.
Elettronica? Zero!
ABS? Cos'è?
Vibrazioni? Tante, come pure le sensazioni e i sentimenti che inevitabilmente muovono l'anima di chi vuol cimentarsi in un'avventura come quella che sto per raccontarvi.

Paolo è cresciuto all'ombra del professor Farneti, persona di riferimento del club Il Velocifero di Rimini. E' lui che mi contatta dicendomi: prepara il mutur, si parte!
All'indomani arriva qui in Trentino con Franco, la mia piccola baita immersa nel bosco e illuminata solo da lampade a petrolio e candele sarà la loro prima tappa su quel di Brentonico TN.
E' l'alba del 16 luglio e noi si è già partiti alla volta di Trento poi su Val di Cembra fra i secolari porfidi che ci portano a percorrere la Val di Fiemme e Fassa. I motori lasciano dietro di sè il tipico rumore della Guzzi che fa sorridere le persone che incontriamo e ringiovanire gli anziani che troviamo lungo il percorso.

Che bello, che gioia, il Pordoi, il Falzarego, il Passo tre Croci , Misurina e le tre cime di Lavaredo tutto procede nel migliore dei modi, nella zucca però inizia a farsi sempre più forte un pensiero che mi porta ad immaginare come sarà e come si prostrerà ai miei occhi la strada delle Alpi, quella che mi dicono essere la più bella delle Alpi!

Al Grossglockner. Arriviamo a Dobbiaco dove prendiamo per Brunico e poi per il passo Stalle e su con i nostri inseparabili motori.


Dormiamo vicino a Lienz e fatichiamo a prender sonno raccontandoci di epiche imprese come quella di Giuseppe Guzzi quando andò al Circolo polare con una Guzzi che di li a poco prese il nome di Norge.
Canta il gallo sveglia... ma che sveglia? Paolo l'ha messa alle 17 anzichè le sette e se non fosse per Franco saremmo ancora là a dormire! Si accendono i motori... destinazione Grossglockner e già nella mia zucca inizio a pensare che ce la faremo.
Intanto amici con le BMW, stradisti con le Ducati e biker di ogni genere ci fotografano e ci fanno mille e una domanda!

MOTO GUZZI... e noi rispondiamo: JA, SI, YES!

Il Grossglockner è davanti ai nostri occhi, parcheggiamo i motori, il vento fortissimo sferza i nostri visi che rivolti alla cima e al ghiacciaio di questo gigante lasciano trasparire l'emozione di essere lì.
Nel pomeriggio scendiamo verso Fusch poi prendiamo per Innsbruck portandoci ad Ovest ma ancora dietro le Alpi.
In serata quasi all'imbrunire appena in prossimità della vallata che porta al passo Rombo, Timmelsjoch per gli austriaci, fermiamo i motori in una caruccia pensione dove in una stalla trovano posto anche le nostre tre compagne, visto che i cavalli sono in alpeggio, così noi si dorme più tranquilli.
Eccoci a tavola dove si mangia si beve e si racconta la vita. Quella sana, all'ombra dei motori, e poi vitamina che immancabilmente dopo cena ti mette il sorriso e te le fa raccontar più grosse.
Per chi non lo sapesse la vitamina è la grappa bianca...

 

E' il 17, giorno di sfiga ? No, noi non siamo superstiziosi per cui rabbocchiamo l'olio motore, stringiamo i bulloni, ingrassiamo le valvole e partiamo alla volta del passo Rombo che ci porta in val Passiria poi giù... Merano, Bolzano, Caldaro. Sì signori, precisamente al lido di Caldaro dove apprezziamo i manufatti che animano la spiaggia in costumini da bagno. Ci asciughiamo, vestiamo e partiamo coi nostri fedeli motori alla volta di Trento.
Alla sera siamo in baita alla luce delle lampade a petrolio, che avventura... che avventura ragazzi solo a scriverla mi cade una lacrima dagli occhi.

Per Paolo e Franco i chilometri percorsi saranno più di 2.000 in quattro giorni, io mi accontento di 1.500 in tre giorni di pura e sana avventura.

Andrea

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