SBK. Cosa succede alla Pirelli?

SBK. Cosa succede alla Pirelli?
Carlo Baldi
Alla luce di quanto accaduto a VdMark e a Torres nelle gare di Misano, l’incidente di Rea a Donington non è stato occasionale. Lo stesso problema su due tipi diversi di gomme?
18 giugno 2017

La caduta di Jonathan Rea in gara1 a Donington era stata spettacolare e si era per fortuna risolta senza conseguenze per il campione del mondo, ma le immagine televisive avevano immediatamente rilevato come fosse stata causata da un improvvisa totale perdita di pressione della sua gomma posteriore. Lo pneumatico utilizzato da Rea, che presentava un profondo e lungo taglio in prossimità del bordo esterno, era la SC0 V0602, una soluzione di sviluppo già utilizzata in passato. Come abbiamo riportato in un nostro precedente articolo dopo le analisi di laboratorio Pirelli aveva dichiarato che la gomma utilizzata dal pilota della Kawasaki non presentava alcun difetto, ragion per cui già nel round di Misano la V0602 era stata nuovamente messa a disposizione dei piloti.

Come sappiamo però un incidente con caratteristiche quasi identiche, si è verificato nella gara di sabato al pilota Michael Van der Mark. La gomma posteriore dell’olandese, questa volta non la V0602, ma la SC0 di gamma, vale a dire una gomma ultra collaudata ed utilizzata in molte gare e da moltissimi piloti, aveva perso pressione improvvisamente in una curva catapultando il pilota della Yamaha nella via di fuga. Anche in questo caso per fortuna nessuna conseguenza fisica per Van der Mark che ci ha rimesso però un probabile podio. Una volta rientrata al box, la gomma della R1 presentava un taglio ad elle sempre in prossimità del bordo esterno, ma la grossa differenza tra quella di Rea questa era data dal fatto che la rottura era avvenuta dall’interno dello pneumatico e non dall’esterno. Trattandosi di uno pneumatico di gamma, a parte ovviamente inviarla a Milano nei laboratori dell’azienda italiana per un’attenta analisi, Pirelli non prendeva nessuna decisione, tantomeno quella di ritirare la SC0.

Oggi però il problema si è ripresentato. Questa volta è stato Torres a sentire la sua gomma posteriore (una SC0 di gamma come quella utilizzata da VdMark) sgonfiarsi improvvisamente. Per fortuna l’inconveniente è avvenuto in rettilineo e lo spagnolo ha potuto quindi alzare la mano per segnalare il guasto ed uscire incolume dalla pista.

Anche in questo caso lo pneumatico presentava un grosso foro, questa volta circolare, e anche questa volta la rottura sembra sia iniziata dall’interno della gomma stessa.

Lungi da noi formulare ipotesi su problemi che probabilmente solo gli esperti tecnici e gli ingegneri della Pirelli riusciranno a risolvere, ma non possiamo non rilevare come il problema sia molto grave in quanto, sino a quando non verrà compreso e di conseguenza risolto, potrebbe minare la fiducia dei piloti nei prodotti della casa della P lunga.

Stupisce inoltre che sino ad oggi nessuna delle gomme Pirelli utilizzate in Superbike abbia mai dato il minimo problema e come al contrario gli pneumatici della casa italiana siano costantemente progrediti, consentendo ai piloti delle derivate di abbassare i record di quasi tutte le piste. Cosa è successo negli ultimi due mesi? Cosa è cambiato?

Nutriamo la massima fiducia nella serietà della Pirelli e nella competenza dei suoi tecnici per cui restiamo in attesa di conoscere l’esito degli esami e degli approfonditi studi ai quali le gomme utilizzate in Superbike verranno sottoposte.

Nell’attesa vi riportiamo quanto è apparso nell’ultimo comunicato Pirelli diramato domenica sera a Misano al termine del settimo round Superbike.

"In seguito al problema riscontrato da Jordi Torres sul pneumatico posteriore della sua BMW in Gara 2, il Direttore Attività Sportive di Pirelli Moto Giorgio Barbier, ha dichiarato: “Il nostro obiettivo è portare a termine in breve tempo analisi approfondite in modo da chiarire le circostanze e le cause di quanto accaduto. I nostri laboratori a Milano sono già al lavoro. Data la complessità di tali analisi, saranno necessari alcuni giorni per ottenere dei risultati. Nel frattempo, finché non avremo chiarito e risolto la natura del problema, assicuriamo che per il prossimo round del Campionato Mondiale FIM Superbike che si svolgerà a Laguna Seca utilizzeremo delle soluzioni già sperimentate con pieno successo in passato”.