SBK 2019. Jonathan Rea: "Dopo Assen e Misano non pensavo di poter battere Álvaro Bautista"

SBK 2019. Jonathan Rea: "Dopo Assen e Misano non pensavo di poter battere Álvaro Bautista"
Carlo Baldi
Il campione del mondo analizza la sua vittoria di Laguna Seca in Gara-1, ma parla anche del campionato e di come sia riuscito a ribaltare una situazione che lo vedeva in posizione di inferiorità
14 luglio 2019

Jonathan Rea dopo aver iniziato il fine settimana di Laguna Seca nel migliore dei modi, centrando Superpole e Gara-1, analizza l'ultima parte di stagione. Il pilota della Kawasaki è riuscito a ribaltare una situazione che lo vedeva in netta inferiorità nei confronti della Ducati di Álvaro Bautista.

Johnny, si è visto subito che oggi potevi vincere.

"La mia strategia era quella di spingere forte nei primi giri, per cercare di staccare le Ducati. Ero più veloce di loro alla curva 1, e nel resto della pista cercavo di chiudere tutte le porte. Qui non è facile superare e quindi, visto che ero in testa, era importante non commettere errori. Ho fatto fatica nei primi giri a trovare il mio ritmo, ma poi ci sono riuscito e sono stato bravo a non sbagliare niente. Negli ultimi giri non è stato facile perché non avevo più nessuna aderenza al posteriore, ma sono riuscito a portare a termine la gara senza problemi".

Userai la stessa tattica anche nella Superpole Race?

"Nelle prove abbiamo lavorato molto sull’usura delle gomme, ma domani nella Superpole Race non sarà importante risparmiare gli pneumatici, ma bisognerà dare tutto gas per tutti e dieci i giri. Su questa pista le prestazioni delle gomme che possiamo scegliere sono molto simili, tanto che non ho ancora deciso quale gomma utilizzare".

Cosa hai pensato quando hai saputo che Bautista era caduto?

"Nulla. Non ho avuto il tempo di pensare. Ero troppo concentrato a tenermi alle spalle Davies e a controllare il vantaggio che avevo su di lui. Ho sempre spinto forte dal primo all’ultimo giro perché sapevo che lui era vicino. Devo dire grazie alla mia squadra, che mi ha messo a diposizione una moto fantastica, molto stabile e con molta trazione, che mi ha permesso di vincere".

Sei primo in classifica con un buon vantaggio.

"Si, ma con tre gare per ogni round tutto può ancora succedere. Dobbiamo continuare a lavorare e a dare il cento per cento, vivendo alla giornata e cercando di ottenere sempre il massimo in ogni gara. Dobbiamo restare concentrati come sempre. Ad inizio stagione la situazione era completamente diversa, e sinceramente non vedevo alcuna possibilità di vincere questo campionato. Non ci siamo mai rassegnati, ma pensavamo che sarebbe stato davvero difficile vincere. I momenti più difficili sono stati ad Assen e nella gara sprint di Misano, quando ho visto che per me era assolutamente impossibile battere Bautista. Ora invece le cose sono diverse, sono primo con un po' di margine, ma ci sono ancora molte gare, e Bautista è un grande pilota, per cui non dobbiamo certo abbassare la guardia".

E’ il campionato più difficile tra gli ultimi che hai disputato in Superbike?

"E’ molto diverso dagli altri. Solitamente io riuscivo a prendere un buon vantaggio nelle prime gare nelle trasferte extra europee, e poi potevo gestire quel vantaggio. Quest’anno a Jerez avevo 61 punti da recuperare, ed ogni gara è stata molto difficile perché dovevo rischiare sapendo che non potevo commettere errori. Siamo riusciti a risalire la corrente tutti insieme. Il mio è un grande team, che non mi ha mai messo nessuna pressione nemmeno quando non vincevamo. Hanno continuato a lavorare a testa bassa per darmi una moto sempre migliore".

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