SBK 2015. Le pagelle di Magny-Cours

SBK 2015. Le pagelle di Magny-Cours
Carlo Baldi
La pioggia ha rimescolato le carte, ha esaltato le doti di guida di alcuni e ha mortificato le speranze di altri, ma per Rea non ha fatto alcuna differenza
5 ottobre 2015

La tappa francese del mondiale Superbike, la penultima di questa stagione 2015, è stata caratterizzata sia dalle condizioni del meteo, che ha alternato pioggia e sole, che dall’incredibile fame di vittorie di Jonathan Rea. La pioggia ha rimescolato le carte, ha esaltato le doti di guida di alcuni e ha mortificato le speranze di altri, ma per Rea non ha fatto alcuna differenza. Il cannibale ha vinto la prima gara su pista bagnata e la seconda sotto il pallido sole francese. Pioggia, vento o sole, per Johnny non cambia nulla. Anche in Francia si è avuta la conferma di quella supremazia Kawasaki che solo Davies, a volte, può contrastare.  Per tutti gli altri, la lotta è dal terzo posto in giù.


Davies si è perfettamente cucito addosso la Panigale R, ed il suo talento ha messo a nudo i difetti di Sykes, sempre in lite con le gomme. Sorride la Honda, sia per il podio di Guintoli che per la costante crescita del rampante VdMark, mentre l’Aprilia vive a 
Magny-Cours una delle sue pagine più grigie, portando a casa solo un quinto posto con Haslam dopo che l’inglese aveva illuso la casa italiana con la Superpole di sabato. Ma i problemi dell’Aprilia non sono da ricercarsi nei piloti, né tantomeno nella moto. Sono le decisioni (o le non decisioni) del gruppo Piaggio a mettere in difficoltà. Se a Noale non smettono di sfogliare la margherita e non decidono in fretta cosa fare in Superbike, rischiano un'altra annata in sordina, pur avendo i mezzi le capacità di vincere.


Stesso discorso per quella Suzuki che, abbandonata dal team Crescent, deve decidere se investire in Superbike per sviluppare la nascitura GSX-R-1000 o se, al contrario, investire solo in MotoGP. Nel frattempo, pare che il team Crescent abbia venduto armi e bagagli a Grillini, che quindi il prossimo anno porterà in pista le datate moto che quest’anno erano di Lowes e De Puniet. Intanto la squadra italiana si consola con l’undicesimo posto di Vizziello in gara uno.
 

Nonostante le riconosciute ottime doti di guida sul bagnato di Badovini, la BMW è andata più forte sull’asciutto, e gli alti e bassi del pilota italiano ci fanno ritenere che il lavoro di sviluppo della la S1000RR richieda ancora parecchio tempo. Camier è talmente bravo da portare, complice la pista bagnata, la MV F4 al quinto posto in gara uno, ma poi, sotto il sole, i valori tornano ad essere quelli soliti. Certo sarebbe bello vederlo su una MV competitiva, magari più leggera e maneggevole.


Nel mondo parallelo delle Ducati private, Canepa e Baiocco si integrano alla perfezione: uno va forte in prova e l’altro in gara. A parte gli scherzi, due settimi posti, per un team privato Ducati, non sono certo da buttare via. Il team Barni invece è ad un bivio. Continuare a puntare su Mercado, o cercare un pilota esperto che possa aiutare il team a crescere più in fretta?


Ecco i nostri voti ai protagonisti del weekend di Magny Cours.
 


LE PAGELLE

Jonathan Rea voto 10

Dopo aver perso la Superpole per 4 millesimi, l’insaziabile Rea si impegna come un matto per superare il suo compagno di squadra e per vincere gara 1, dopo di che esulta come se avesse vinto un altro mondiale. Nella seconda invece fa ancora meno fatica a portare a 14 i suoi successi stagionali. Conclusi i festeggiamenti per il titolo, Johnny è tornato il cannibale di sempre.

 

Chaz Davies – voto 8,5

La pista bagnata non piace alla sua Panigale che consuma in fretta le rain Pirelli, ma quando il tracciato francese si asciuga lui si conferma l’unico antagonista del mostro verde. Nessuno conosce la Panigale come lui, che ne sa sfruttare i pregi e limitare i difetti.

 

Tom Sykes – voto 8

Male in Superpole, nelle due gare ripete il solito copione, parte forte e poi va in calando. Nella prima viene divorato da Rea mentre nella seconda entra in crisi con le gomme (ma va…) e deve cedere anche a Davies. Tom è un generoso e va sempre applaudito, ma Rea e Davies quest’anno gli sono superiori.
 


Michael VdMark – voto 7

Il talento olandese conquista due quarti posti nonostante parta dalla quindicesima posizione in griglia. Va forte con il bagnato e con l’asciutto. Sta facendo un ottimo finale di stagione e si conferma il giovane più promettente del mondiale Superbike.

 

Sylvain Guintoli – voto 7,5

I 25.000 di Magny Cours erano quasi tutti lì per lui, e nella prima manche il campione del mondo li ha ripagati con un bel podio. Sulla pista asciutta, però, la Honda è più difficile da portare al limite, e lui si è fatto superare anche dall’irriguardoso VdMark. E’ un professionista, ma ormai i suoi pensieri sono tinti di blu.

 

Leon Haslam – voto 7

Bravo e fortunato in Superpole, solo sfortunato nella prima manche, quando la gomma lo ferma a metà gara, mentre avrebbe potuto far valere le sue doti acquatiche. Gara due è la foto della sua stagione: grande impegno ma un qualcosa in meno rispetto agli altri top rider. Speriamo trovi presto una sistemazione adeguata.

 

Jordi Torres – voto 4,5

Il suo peggior weekend da quando è in Superbike. Non conosce la pista e non trova l’assetto per la sua RSV4. Cosa potrebbe succedere di peggio? Potrebbe piovere…
 

Niccolò Canepa – voto 7

Si illumina solo a tratti. Splende in Superpole e in gara cerca di stare attaccato ai primi con le unghie e con i denti, ma non ci riesce. Gli manca ancora qualcosa per essere lì davanti e poi non guida una moto ufficiale. Ma la grinta c’è.

 

Luca Scassa – voto 6,5

Non mi ricordo quando abbia corso l’ultima volta in Superbike. Pur non avendo il ritmo di gara, Luca, dopo aver stupito in Superpole, viene limitato dalle gomme in gara uno e da una naturale stanchezza nel finale di gara due, ma va a punti, e svolge al meglio il compito che gli era stato assegnato.
 


Matteo Baiocco – voto 7

Fatica tanto in prova e parte solo dalla quinta fila, ma poi si scatena e in gara uno cede a Davies solo all’ultimo giro. Scusate se è poco…
 

Leandro Mercado – voto 5,5

Il meteo non lo aiuta, ma l’argentino non mostra mai un guizzo, un segno del suo talento. Ormai si è stabilizzato attorno alla decima posizione. Nell’ambizioso team Barni, lui si limita a timbrare il cartellino in orario, ma noi ci aspettiamo di più.

 

Leon Camier – voto 7

A Schiranna si sono affrettati a fargli firmare un altro anno di contratto ed hanno fatto bene. Attualmente Leon è sprecato per la F4 e lo ha dimostrato sulla pista bagnata di Magny Cours, quando ha colto un incredibile quinto posto in gara uno, dopo che in Superpole aveva chiuso settimo.

 

Gianluca Vizziello – voto 6,5

Chi lo conosce, sa che Gianluca va forte sull’acqua (l’ultima sua vittoria in gara risale all’anno scorso, al Mugello CIV sotto un diluvio), ma sinceramente, vederlo attorno alla top ten con la privatissima Kawasaki di Grillini ci ha stupito positivamente. Certo, piove raramente, ma intanto il pilota di Policoro si è tolto una bella soddisfazione.