SBK 2015. Biaggi: "Vedere i miei avversari dalla pista è spettacolo puro”

SBK 2015. Biaggi: "Vedere i miei avversari dalla pista è spettacolo puro”
Carlo Baldi
Il Corsaro ha chiuso in testa entrambe le sessioni di prove e quindi le cose per lui stanno andando nel migliore dei modi. Anche per questo si presenta sorridente al fuoco incrociato dei molti giornalisti pronti a raccogliere le sue impressioni
20 giugno 2015

E’ un Max Biaggi molto più rilassato e sorridente rispetto a quello che eravamo abituati a vedere sino a tre anni fa, quando era ancora un pilota del mondiale Superbike in pianta stabile. D’altronde lui ha sempre detto che questo suo ritorno in pista avrebbe dovuto essere una festa e che il suo obiettivo primario sarebbe stato quello di divertirsi. E sino ad ora è stato così. Il Corsaro ha chiuso in testa entrambe le sessioni di prove e quindi le cose per lui stanno andando nel migliore dei modi. Anche per questo si presenta sorridente al fuoco incrociato dei molti giornalisti pronti a raccogliere le sue impressioni.

Come sono andati questi primi due turni di prove Max?

«Sono molto contento perché ho ritrovato quello che è stato per anni il mio mondo. Ho rivisto tanta gente che conosco e soprattutto molti piloti che vanno forte e che è stato bello rivedere in azione in pista. Mi sono davvero divertito. Avevo perso l’abitudine a vedere da vicino i numeri che fanno i piloti in pista e le moto che derapano in curva. Oggi è stato bello rivedere da vicino ed in azione dei piloti che vanno davvero forte. Ormai ero abituato a commentarli in televisione, ma dal vero, in pista è puro spettacolo. Inoltre devo dire che queste due prime sessioni sono andate veramente al di sopra di quelle che erano le mie aspettatve. Qui a Misano sento un grande entusiasmo intorno a me. Era molto tempo che non vedevo tanto interesse attorno alla Superbike e questo mi fa molto piacere. Per questo penso di aver già raggiunto il 50% del mio obiettivo. L’altro 50% vedremo se arriverà nei prossimi giorni».

Come hai visto Rea, il pilota che sta dominando questo inizio di campionato? 

«Penso che Rea si sia un poco nascosto oggi. Lui sta dominando questa stagione, è bravo e dispone probabilmente del miglior pacchetto moto-team. Ma io non sono qui per fare chissà cosa. Voglio fare bene e fare una bella figura. Nulla di più. Ho colto al volo questa opportunità che mi ha concesso l’Aprilia perché è una cosa bella e non solo un ritorno al passato come qualcuno può pensare. Il mio test team è lo stesso che lavorava con Lucchi negli anni 90. Questa stessa squadra, con qualche rinforzo, penso sia attualmente il team perfetto per me, perché non hanno gli automatismi e la velocità tipica delle squadre che partecipano ai mondiali. Però anche io sono un poco arrugginito da tre anni di sosta e quindi ci muoviamo in sintonia. Penso sia una grande opportunità anche per loro e vedo la gioia nei loro occhi e nei loro sguardi, perché stanno vivendo una bella avventura. Già questo mi ripaga degli sforzi che sto facendo e mi rende felice. Non sono mai stati sotto ad un riflettore così importante ed è una soddisfazione vederli così felici».

Cosa pensi possa succedere nei prossimi due giorni?

«Più andiamo avanti e più sarà difficile. In Superpole non avrò più 45 minuti a mia disposizione come ho avuto oggi. Poco tempo ed una sola gomma per dare il massimo. Non sarà facile, anche perché la Superpole di ora è diversa rispetto a quella che correvo io anni fa. Ora il turno è uno solo e ci vuole bravura e fortuna. Staremo a vedere».

Non rimpiangi di aver appeso il casco al chiodo forse troppo presto?

«No. Io ho smesso di mia spontanea volontà. Una volta presa la decisione non ho pensato ai “se” ed ai “ma”. Dopo 20 anni di carriera ho messo al primo posto la mia famiglia. Non è facile girare il mondo e stare sempre fuori casa quando hai una famiglia e dei figli che ti aspettano. Rossi ad esempio non ha figli e lo può ancora fare, ma per me era diventato difficile. Quando ho preso la decisione di smettere ero convinto e motivato, anche se rinunciare ad un grande amore come la mia passione per la moto non è stato certo facile. Ho dovuto in un certo senso cambiare vita. Specialmente il primo anno è stato complicato. Mi svegliavo presto per andarmi ad allenare secondo automatismi che avevo acquisito in 20 anni di carriera. Ne parlai tempo fa con Luca Cadalora e anche lui mi diceva che dopo aver smesso a volte si svegliava e cercava il casco per andare in pista. Poi si ricordava di aver smesso e tornava a letto. Mi mancava l’adrenalinae devo dire che a mio parere l’adrenalina ha anche degli effetti terapeutici. Quando la senti e la vivi ti aiuta a superare problemi che in caso contrario forse non riusciresti a superare. Se non altro in un lasso di tempo molto breve».

Qualcuno pensa : arriva un pilota fermo da alcuni anni e si mette alle spalle tutti i piloti della Superbike. Vuol dire che il livello attuale è basso?

«No. Non azzarderei un ipotesi del genere. Rea ad esempio quando ha corso due gare in MotoGP non ha fatto male ed aveva una moto che non conosceva. Qui non c’è gente che va piano. I primi cinque o sei della classifica vanno veramente forte».

Rispetto all’Aprilia che guidavi tu come hai trovato questa RSV4versione 2015?

«L’ho testata molto e l’ho trovata leggermente meno in forma rispetto a quella che utilizzavo io. E uso il termine “leggermente” per essere gentile. La realtà è che purtroppo i nuovi regolamenti l’hanno resa meno competitiva. Prima era più performante e facile da sistemare. Ora è meno performante e più difficile da mettere a punto. Tra l’altro dover spostare il motore in avanti di 5 millimetri ha rappresentato certamente un problema, perché ora la moto ha meno maneggevolezza e guidabilità». 

Domenica forse un tuo punto debole potrebbe essere il passo di gara. Per quanto tu ti sia allenato non hai più corso una gara di oltre venti giri. 

«E’ vero non ho più l’abitudine a fare tanti giri con la stessa gomma e a spingere sempre al massimo. A volte mi sono accorto che, alla distanza, ho una maggiore predisposizione all’errore e quando sbaglio poi faccio fatica a riprendere il ritmo. Ma questo ritengo sia normale. Non sono un robot ed il tempo passa per tutti. Però i movimenti sono gli stessi di prima e quindi, visto che mi sono sempre mantenuto in forma, spero di non avere troppi problemi!. 

Correrai anche in Malesia?

«Se qui a Misano le cose andranno come spero, dopo questa esperienza inizierò a pensare anche alla Malesia. Però devo avere la possibilità di fare un test prima della gara. La pista mi è sempre piaciuta molto, ma non ci corro da dieci anni e quindi se prima di tornarci potrò fare un test allora valuterò l’ipotesi di un’altra wild card». 

Il tuo amico Jorge Lorenzo non viene a vederti correre?

«Ci siamo sentiti. In questi giorni si deve allenare ma non è escluso che domenica ci faccia una sorpresa. Staremo a vedere».

Se come sembra Melandri lasciasse il team Aprilia MotoGP ci sarebbe un posto libero.

«Ciao a tutti…….mi aspettano (ride). A parte gli scherzi, prima di andarmene voglio cogliere l’occasione per ringraziare Colaninno. E’ stato lui ad appoggiare questo mio ritorno alle competizioni. Lui ci ha sempre creduto e quindi io darò il massimo anche per ripagarlo della fiducia riposta in me».