Il fantomatico JR Racing Team

Il fantomatico JR Racing Team
Carlo Baldi
Il JR Racing Team sembra svanito nel nulla. La team manager Gemma Voces rompe il silenzio ed accusa i proprietari del fantomatico team. Yoselyn Robinson, proprietaria, risponde
10 marzo 2015

Aggiornamento del 12 marzo

A seguito delle affermazioni del team manager del JR Racing Team, Gemma Voices, la proprietaria, signora Yoselyn Robinson ha emesso il seguente comunicato.

 

La signora Gemma Voices, che godeva della piena fiducia da parte della proprietà del team per quanto riguardava la gestione dello stesso, è incorsa in una reiterata mancanza di comunicazione con la proprietà stessa, non informandola su molti degli aspetti riguardanti l’organizzazione della squadra ed i suoi componenti.

Con le sue dichiarazioni di lunedì 9 Marzo la signora Voices ha reso pubblici aspetti e problemi privati del team che sono in via di risoluzione e che non avrebbero dovuto essere divulgati.

La signora Voices ha bloccato unilateralmente l'account di posta elettronica della squadra cambiando le password e negando quindi alla proprietà del team la possibilità di dialogare con i fornitori e con la Dorna, società che detiene i diritti del campionato mondiale Superbike.

La signora Voices era stata informata già al termine dello scorso anno, del fatto che a causa di problemi burocratici l’attività del team sarebbe iniziata solo nei primi mesi del 2015 e di questo avrebbe dovuto informare i componenti del team ed i fornitori.

Tutto ciò premesso, Yoselyn Robinson vuole precisare che il duro lavoro per permettere alla squadra di scendere in pista il JR Racing Team continua e intende scusarsi con tutte le persone che hanno riposto le loro speranze nel JR Racing Team e sono state deluse da questo ritardo.

Il JR Racing Team proseguirà nonostante queste battute d’arresto ed in brevissimo tempo potrà annunciare novità positive a riguardo.

 

Questa la reazione della signora Yoselyn Robinson che recentemente su Facebook ha anche scritto di essere l’unica proprietaria del team. Speriamo quindi, per il bene dei componenti del team e dei due piloti Ayrton Badovini e Toni Elias (che ancora non sono saliti in moto nel 2015) che alle parole facciano seguito i fatti e che il team JR Racing possa finalmente scendere in pista.

 

 

Il fantomatico JR Racing Team

Il JR Racing team, presentato a Magny Cours ai primi di Ottobre dello scorso anno, non ha preso parte al primo round del mondiale Superbike di Phillip Island e non ci sarà nemmeno in Thailandia per il round numero due. Sino ad oggi non ci sono notizie certe riguardanti la squadra di Santo Domingo e sembrano svaniti nel nulla i due proprietari Yoselyn Robinson e Manfredi Lombardi. A rompere il silenzio ed il mistero che gravita attorno a questo progetto ci ha pensato la team manager Gemma Voces che ha confermato come sia i piloti che tutti gli altri componenti del fantomatico team siano stati abbandonati a se stessi, senza nessuna comunicazione e soprattutto senza alcuna retribuzione. A parte il danno economico, la cosa peggiore è che chi ha creduto nel progetto nato nella Repubblica Dominicana ha rinunciato ad altre possibilità lavorative ed ora, a stagione ormai iniziata, non ha modo di trovare una diversa sistemazione.

Senza certezze e senza le retribuzioni promesse, Ayrton Badovini e Toni Elias si stanno guardando attorno, ma ormai i team della Superbike sono al completo. Ma come si è arrivati a questa incresciosa situazione?

La squadra presentata in Francia lo scorso anno, oltre che dai due piloti, era composta da ben diciotto persone tra responsabili tecnici e logistici. Oltre alla team manager Gemma Voces, era stato chiamato al ruolo di direttore sportivo il due volte campione del mondo SBK Troy Corser. Le moto scelte erano le BMW S 1000 RR che sarebbero state gestite in Germania dal team Alphatechnik, lo stesso con il quale la casa tedesca aveva iniziato la sua avventura in Superbike nel 2009. Il tutto sarebbe stato finanziato da un progetto della Repubblica Dominicana che prevedeva anche la costruzione di un autodromo a Santo Domingo, zona ritenuta ideale per ospitare in futuro gare e campionati sia del Nord che del Sud America.

I primi segnali preoccupanti arrivarono però pochi mesi dopo la presentazione in Francia, quando per mancanza dei fondi e delle moto, il team non prese parte a nessuno dei test invernali. Dalla Repubblica Domenicana arrivarono però ai componenti del team giustificazioni che parlavano di intoppi burocratici ed amministrativi. I proprietari chiedevano solo più tempo.

Con il campionato ormai alle porte, arrivò la comunicazione che il JR Racing Team non avrebbe preso il via in Australia, ma sarebbe stato presente in Thailandia per il round numero due. Le bugie però hanno le gambe corte e, nonostante il nome della squadra sia stato inserito dalla Dorna nella lista delle squadra partecipanti al campionato 2015, era di dominio pubblico il fatto che le quattro moto che la BMW aveva preparato (dando fiducia a Corser?) in attesa del bonifico promesso da Santo Domingo e mai arrivato, erano ancora ferme a Monaco di Baviera. Con cosa avrebbero corso in Thailandia Ayrton e Tony?

Le dichiarazioni della team manager Gemma Voces confermano che ormai le scuse e le giustificazioni non reggono più e la situazione sembra purtroppo tristemente chiara. Probabilmente il progetto non ha ricevuto le necessarie autorizzazioni ed i fondi promessi. Sta di fatto che ad oggi nessuno dei componenti del team ha ricevuto un solo euro nonostante ci siano dei contratti firmati. Tutto tace non solo dalla Repubblica Dominicana, ma anche dalla FIM e dalla Dorna, come se la cosa non interessasse la Federazione Internazionale ed il promoter spagnolo del campionato mondiale Superbike, che sino ad ora hanno fatto finta di nulla.

A farne le spese oltre al personale del team rimasto senza lavoro, sono ovviamente i due piloti. Dopo la triste esperienza con la Bimota, che lo aveva appiedato a causa della mancata omologazione della BB3 EVO, Ayrton è incappato in un’altra storia dal finale negativo. Un altro colpo basso del destino, che il campione Stock 1000 del 2010 non si merita di certo. Il nostro augurio e quello di tutti gli appassionati è che Badovini possa presto trovare un team che riesca a farlo correre con continuità e che gli permetta di mettere in mostra le sue indubbie capacità. Stesso discorso per Elias che dopo le difficoltà incontrate in Moto2 sembrava aver trovato nuovi stimoli e possibilità in Superbike, ma che si ritrova ora senza una moto e con scarse probabilità di proseguire la sua carriera che, non dimentichiamolo, può vantare un titolo mondiale Moto2 conseguito nel 2010.