Barrier : “E’ stata una stagione difficile ma sono più forte di prima”

Barrier : “E’ stata una stagione difficile ma sono più forte di prima”
Carlo Baldi
Sylvain Barrier è ansioso di rifarsi dopo un anno pieno di incidenti ed infortuni. Lo attende una stagione importante, che potrebbe consacrarlo tra i top rider della Superbike. Lo abbiamo intervistato alla presentazione del team BMW Motorrad Italia SBK | C. Baldi
9 dicembre 2014

Punti chiave

Sylvain Barrier è stato confermato dal BMW Motorrad Italia SBK team alla guida della nuova S1000RR. Il francese, da sempre pupillo di Andrea Buzzoni e dell’ex pilota si è ormai completamente ripreso dai molti infortuni patiti lo scorso anno, anche se tra pochi giorni dovrà ritornare in sala operatoria per rimuovere alcune placche in titanio dalla sua mandibola, infortunata nell’incidente automobilistico della scorsa primavera.
Sylvain ha dimostrato di avere un carattere forte e di saper reagire agli infortuni, ma come molti altri piloti non rinuncia ad un pizzico di scaramanzia...

 

Hai voglia di rivalsa dopo una stagione sfortunata?

«Nel 2014 ho avuto alcuni gravi incidenti che non mi hanno costretto a rinunciare a molte gare del mondiale Superbike, ma alla fine posso dire che è stata una stagione importante, perché mi ha insegnato a non arrendermi mai e a trovare dentro di me la forza per ricominciare. I risultati non sono mancati, ma resta il rammarico per aver perso la possibilità di vincere la categoria EVO. Un obiettivo che era alla nostra portata».

 

Come intendi affrontare questa nuova stagione?

«Inizialmente non mi voglio porre obbiettivi particolari se non quello di lavorare con il mio team per sviluppare la moto e trovare al più presto una buona competitività per me e per la nostra nuova S1000RR. La mia squadra sta sviluppando una nuova elettronica e quindi devo capire come funzionerà, per poi poterla sfruttare al massimo».

 

Che campionato ti aspetti?

«Penso che il prossimo sarà un campionato molto difficile. Il nuovo regolamento ha livellato i valori delle moto e quindi saranno molti i piloti in grado di vincere le gare e di lottare per il titolo. Ritengo che ci vorranno due o tre gare prima di poter comprendere quale sarà il valore dei nostri avversari. Da parte mia so di poter contare su un’ottima squadra e su di una moto competitiva per cui spero di potermi inserire spesso nella lotta per il podio».

 

Hai cambiato il tuo numero di gara. Dal 52 sei tornato al 20

«Il mio caro amico James Toseland utilizzava il 52 ed ha smesso di correre a causa di un infortunio. Io lo scorso anno ho rischiato di fare altrettanto e quindi è meglio tornare al 20. Un numero che ho già utilizzato con successo in Stock 1000».