SBK. Savadori : “I miei risultati sono buoni, ma non mi faccio illusioni”

 SBK. Savadori : “I miei risultati sono buoni, ma non mi faccio illusioni”
Carlo Baldi
A soli 23 anni Savadori sta facendo ottime cose al debutto nel mondiale Superbike. Un binomio tutto tricolore che in prospettiva futura fa sognare i tifosi italiani
1 aprile 2016

Lorenzo Savadori sta bruciando le tappe e sta andando oltre le migliori aspettative. D’altronde se sia il suo team manager Giampiero Sacchi che il responsabile di Aprilia Racing Romano Albesiano giurano sulle capacità di questo ragazzo un motivo ci sarà. Dopo aver debuttato nel mondiale 125 Lorenzo ha dovuto passare alle derivate dalla serie per completare la sua maturazione ed iniziare a vincere. Secondo in Stock 1000 con la con la Kawasaki del team Pedercini nel 2014, lo scorso anno il pilota di Cesena ha dominato il campionato, meritandosi il passaggio alla classe regina. Il suo debutto in Superbike è stato senza dubbio positivo ed è culminato con il quinto posto nelle qualifiche di oggi, quando si è messo alle spalle due campioni del mondo come Rea ed Hayden. Come direbbe Abatantuono: "scusate se è poco...".

 

Un buon inizio per te qui ad Aragon.

«E’ stata una giornata senza dubbio positiva, perché ho chiuso al quinto posto e mi sono qualificato per la Superpole2. Non sono ancora soddisfatto, perché io sono ancora nella fase di apprendistato e quindi ho bisogno di tempo, di girare molto e di trovare un buon feeling con la mia moto. Come abbiamo sempre detto per noi queste prime gare rappresentano in realtà quei test invernali che non abbiamo potuto svolgere prima dell’inizio del campionato. Dobbiamo ancora crescere e capire come possiamo continuare a migliorarci».
 


Freddo e vento ti hanno infastidito?

«Questa mattina faceva freddo ma abbiamo potuto comunque lavorare sulla mia RSV4 ed i frutti si sono visti nel pomeriggio. Conoscere la pista mi ha aiutato rispetto a Phillip Island e a Buriram, ma abbiamo comunque dovuto sistemare la moto ed adattarla a questo tracciato. Il vento c’era, ma devo dire che ce n’era di più in Australia. Qui mi ha dato meno fastidio, anche se in qualche punto del circuito si faceva sentire».


Non sembra che tu stia soffrendo molto il passaggio dalla Stock alla Superbike.

«Nel mondiale Superbike la concorrenza è tremenda ed il decimo di secondo fa la differenza. Io mi ci sto ambientando ed anche se i miei risultati odierni sono stati buoni di certo non mi faccio illusioni. Devo ancora imparare molto. Diciamo che al momento il pacchetto moto/pilota è al 50% del suo potenziale, ovviamente più per quanto riguarda il pilota che non la moto. La RSV4 ha un grande potenziale, ma io devo ancora imparare ad adattarmi a lei e a sfruttarla al massimo».

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