Supercross.Tomac: "Una delle gare più belle della mia vita"

Supercross.Tomac: "Una delle gare più belle della mia vita"
Massimo Zanzani
L’ufficiale Honda questa volta non sbaglia e sbaraglia Roczen dopo un lungo e avvincente scambio di colpi; a Cooper la 250 | M. Zanzani, Phoenix
11 gennaio 2015

E’ stata un po’ come la rivincita della sfortunata apertura di Anaheim, che a distanza di una settimana lo lascia tuttora incredulo di aver buttato al vento un possibile podio a causa di un paio di scivolate del quale non si è reso bene conto neppure lui. Nella seconda tappa Eli (Ilai, come pronunciano oltreoceano… ) Tomac ha però rimesso subito le cose a posto e tanto per confermare il suo potenziale che la gara prima era solo emerso con il miglior tempo spiccato in prova, si è aggiudicato orgogliosamente la sua prima vittoria supercross della classe regina arrivata dopo i due secondi della scorsa stagione.

 

Ottenuta tra l’altro con grande determinazione, una velocità pazzesca ed una fantastica e personale lucidità sull’interpretazione del circuito. Nonostante abbia perso nelle prime battute di gara la posizione di testa ai danni di  un Ken Roczen deciso a bissare l’affermazione di sette giorni prima, il pilota del Colorado ha mantenuto la calma e dopo essersi rimboccato le maniche ha iniziato a fare pressione sul battistrada della Suzuki sul quale ha avuto la meglio poco prima di metà gara, dopo un entusiasmante scambio di colpi col tedesco. A quel punto ha mantenuto la concentrazione involandosi con sicurezza verso la sua attesa prima vittoria 450.

 

Eli Tomac

«E’ stata una delle gare più belle della mia carriera - ha spiegato raggiante l’ufficiale Honda Geico - con Ken dopo avergli fatto un po’ di pressione a metà gara ho avuto un bello e lungo scambio di posizioni, poi una volta passato in testa ho cercato di allungare un po’ per avere un margine di sicurezza che mi ha permesso di vincere senza problemi. Gli ultimi giri abbiamo però abbassato il ritmo perché entrambi eravamo molto stanchi: un conto è allenarsi 20 minuti sulle nostre piste ed un altro è correre in un circuito come questo molto tecnico, specie sulle whoops, e molto bucato. Si è dimostrato molto impegnativo anche rispetto a quello dello scorso anno. Sono contento che nel nostro scontro sia io che lui abbiamo mantenuto il massimo rispetto, vuol dire che abbiamo la stessa mentalità e che pensiamo al nostro futuro e non solo alla gara singola. Ci siamo toccati in due o tre occasioni, soprattutto nell’ultima parte della pista dove io avevo un certo vantaggio, ma tutto è rientrato nella norma. Devo dire che però non è stato facile batterlo, per fortuna avevo alcuni punti in cui mi sentivo meglio di lui ed ho cercato di sfruttare questo mio vantaggio ma ce l’ho dovuta mettere tutta».

 

Ken Roczen

Da parte sua Roczen, dopo aver smaltito l’amaro in bocca sul podio, ha accettato con uguale soddisfazione il posto d’onore. «Ho avuto un’altra ottima partenza, probabilmente anche dovuta al fatto che con la mia Suzuki riesco a scaricare tutta la potenza a terra, ho iniziato bene ma poi ho perso un po’ il ritmo e ciò ha permesso a Eli di avvicinarmi. E’ stato un buon insegnamento sul quale cercherò di lavorare, e comunque un secondo posto va sempre bene perché l’importante è finire sempre sul podio. Specie al termine di una gara così dove non è stato facile mantenere un ritmo altissimo con queste difficoltà tecniche, in particolare sulle whoops che erano molto lunghe e impegnative. Avrei potuto indurire un po’ di più il mono ma non è stato un grosso problema, complessivamente sono molto soddisfatto della moto».
 


Roger De Coster

Terza piazza per Ryan Dungey, che non è però apparso ancora al massino del suo potenziale come ha confermato anche Roger De Coster. «Abbiamo progredito rispetto allo scorso weekend, ma oggi Ryan avrebbe dovuto fare secondo - ha commentato a Moto.it il team manager belga - purtroppo ha ritardato la partenza e perso tre posizioni in un paio di curve, e dopo gli ci sono voluti ben 17 giri prima di scavalcare Weston Peick, davvero troppo. Se non altro ha fatto meglio della volta precedente, il peccato è che oggi Roczen era battibile come ha dimostrato il fatto che poi Ryan gli è arrivato solo a quattro secondi dopo tutto il tempo perso prima di passare in terza posizione».
 


Peick si è confermato rivelazione della stagione, grazie al quarto posto che lo ha portato al quinto della classifica di campionato. Ex pilota Suzuki, il neo acquisto Yamaha è un pilota fisicamente prestante e piuttosto aggressivo ma un po’ limitato per quanto riguarda la tecnica, e a Phoenix ha sfruttato la sua forza fisica per tenere bene stretta la sua YZ450F specie sulla serie di whoops sfiorando il podio, sfuggitogli per qualche sbaglio di troppo.


Numerosi gli attesi e mancati protagonisti, ad iniziare da Justin Barcia che ha pasticciato ancora una volta, non si capisce se è limitato psicologicamente o se è per il fatto di non avere ancora trovato il feeling giusto con la Yamaha, terminando solo 11° dietro a Chad Reed il quale nonostante il larghissimo seguito tra il pubblico sembra non avere più tutti gli attributi per mantenere il passo da podio. Solo sesto questa volta Jason Anderson, limitato da una mediocre, e 8° Trey Canard dopo una rimonta dalla 17ª posizione.

Gara tirata anche nella 250 Costa Ovest, che ha visto Webb Cooper precedere Malcom Stewart e Jessy Nelson mantenutosi al comando della classifica; limitato dalla frattura di un pollice, Zac Osborne si è invece dovuto accontentare della settima piazza.

 

Classifiche

450 SX Finale

  1. Eli Tomac, Cortez, Colo., Honda
  2. Ken Roczen, Clermont, Fla., Suzuki
  3. Ryan Dungey, Belle Plaine, Minn., KTM
  4. Weston Peick, Menifee, Calif., Yamaha
  5. Davi Millsaps, Murrieta, Calif., Kawasaki
  6. Jason Anderson, Edgewood, N.M., Husqvarna
  7. Andrew Short, Smithville, Texas, KTM
  8. Trey Canard, Edmond, Okla., Honda
  9. Jake Weimer, Wildomar, Calif., Kawasaki
  10. Chad Reed, Dade City, Fla., Kawasaki

450 SX Campionato

  1. Ken Roczen, Clermont, Fla., Suzuki, 47
  2. Ryan Dungey, Belle Plaine, Minn., KTM, 38
  3. Jason Anderson, Edgewood, N.M., Husqvarna, 37
  4. Trey Canard, Edmond, Okla., Honda, 33
  5. Weston Peick, Menifee, Calif., Yamaha, 32
  6. Andrew Short, Smithville, Texas, KTM, 30
  7. Eli Tomac, Cortez, Colo., Honda, 26
  8. Justin Barcia, Greenville, Fla., Yamaha, 25
  9. Broc Tickle, Holly, Mich., Suzuki, 22
  10. Jake Weimer, Wildomar, Calif., 22
  11. Chad Reed, Dade City, Fla., Kawasaki, 22

250 SX Costa Ovest Finale

  1. Cooper Webb, Newport, N.C., Yamaha
  2. Malcolm Stewart, Haines City, Fla., Honda
  3. Jessy Nelson, Paso Robles, Calif., KTM
  4. Tyler Bowers, Corona, Calif., Kawasaki
  5. Aaron Plessinger, Hamilton, Ohio, Yamaha
  6. Justin Hill, Yoncalla, Ore., KTM
  7. Zach Osborne, Chesterfield, S.C., Husqvarna
  8. Shane McElrath, Canton, N.C., KTM
  9. Zach Bell, Cairo, Ga., Husqvarna
  10. Tommy Hahn, Decatur, Texas, Honda

250 SX Costa Ovest Campionato

  1. Jessy Nelson, Paso Robles, Calif., KTM, 45
  2. Cooper Webb, Newport, N.C., Yamaha, 39
  3. Tyler Bowers, Corona, Calif., Kawasaki, 38
  4. Zach Osborne, Chesterfield, S.C., Husqvarna, 36
  5. Justin Hill, Yoncalla, Ore., KTM, 33
  6. Aaron Plessinger, Hamilton, Ohio, Yamaha, 32
  7. Shane McElrath, Canton, N.C., KTM, 28
  8. Malcolm Stewart, Haines City, Fla., Honda, 23
  9. Zach Bell, Cairo, Ga., Husqvarna, 22
  10. Josh Hansen, Elbert, Colo., Kawasaki, 20
  11. Michael Leib, Menifee, Calif., Honda, 20