Campionato Mondiale Trial. Ultima tappa 2017 a Pietramurata

Andrea Buschi
Si è compiuto l’ultimo atto di una stagione agonistica caratterizzata dalle numerose innovazioni proposte al format della manifestazione
25 settembre 2017

Seppur poco apprezzato dai puristi, l’evento strutturato dal promoter con la formula di gara domenicale, con qualifiche sprint del sabato pomeriggio, ha invece incontrato il consenso del grande pubblico, sempre sensibile alla sfida diretta con il cronometro. Innovativa anche la visita del percorso e delle zone compiuta a piedi, pare non dispiacere molto al pubblico, ma poco gradita ai piloti, che devono camminare un po’ di più. In generale, comunque, una pianificazione più strutturata dell’evento, con orari ed indicazioni precise sulle attività, rende il paddock più ordinato e curiosamente più silenzioso rispetto al passato. La speranza per il futuro è che questa scelta non porti ad una deriva da MotoGP, dove il contatto con i big viene meno a causa dall’eccessiva privacy, privando così di quel contatto umano che ancora distingue l’ambiente Trial dalle altre discipline a due ruote.


Ma veniamo al percorso, spettacolare, sufficientemente vario e coreograficamente bello, incastonato nella magnifica cornice dell’anfiteatro naturale offerto dalle imponenti montagne che circondano l’impianto. Grosse pietre sapientemente posizionate su un percorso misto tra il naturale ed il costruito, hanno creato non poche difficoltà alle quattro categorie in gara, questo anche a causa del maltempo che ha accompagnato il weekend specie nella prima parte delle giornate di sabato e domenica, lasciando poi fortunatamente spazio ad un bel sole nelle ore pomeridiane.


Abbastanza numeroso il pubblico presente, che ha potuto seguire agevolmente i propri beniamini grazie all’ottima dislocazione delle zone facilmente raggiungibili, semplicemente spostandosi a piedi in un arco di meno di un chilometro.

 

La gara

Ma veniamo alla gara, che, seppure viziata da una pioggia insistente che ha battuto il tracciato nelle prime ore della mattinata, si è svolta senza particolari problemi, evidenziando i reali valori in campo e regalando soddisfazione ai piloti che si sono detti ampiamente contenti.


Nella classe regina, la Trial GP, dopo la conquista del titolo nella precedente gara in Repubblica Ceca da parte di Toni Bou, ed il secondo posto di Adam Raga, rimaneva aperta la lotta per l’ultimo gradino del podio tra il giovane Busto, il veterano Fajardo e l’eterno Fujinami: quest'ultimo purtroppo incappava nel suo peggiore risultato mai ottenuta negli ultimi vent’anni, terminando decimo e aprendo così le porte del podio al compagno di Team Busto, che terminando terzo metteva tutti d’accordo, con un Fajardo in difficoltà, solo quinto di giornata e quarto in classifica finale. Ancora una buona soddisfazione per l’inglese James Dabill, che chiude quarto in gara e sesto in campionato giusto davanti a Cabestany, che oggi raggiunge il traguardo dei 300 Gran Premi disputati. Entra con decisione nella Top Ten finale il tedesco Franzi Kadlec, che con il sesto piazzamento odierno scalza il nostro Matteo Grattarola dal nono posto relegandolo in decima posizione finale, conquistata tra l’altro sul filo di lana grazie alla buona prestazione odierna. In conclusione, un campionato che comincia a mostrare qualche novità nelle retrovie, con l’inserimento di giovani agguerriti pronti a scalzare i magnifici quattro degli ultimi quindici anni, sottoposti al naturale trascorrere del tempo; ovviamente questo non vale per il Campionissimo Bou, del quale realmente non si vede un prossimo declino.


Conquista il primo Campionato Mondiale 250 l’inglese Iwan Roberts, che continua così la tradizione vincente dei suoi conterranei in questa interessante categoria dedicata ai giovani. Per Roberts e la suaBeta, due sole vittorie ma una sfilza di podi, con l’unico intoppo ad Andorra (solo quinto), gli permettono di regalarsi questa grande soddisfazione dopo il titolo europeo Junior del 2013: anche qui a Pietramurata Iwan conquista un ottimo secondo posto, alle spalle dell’astro nascente Toby Martin, su Vertigo, pupillo del mitico Doug Lampkin, e giusto davanti al catalano di belle speranze Gabriel Marcelli, che chiude in classifica finale di campionato al secondo posto davanti al compagno di squadra Francesc Moret, oggi settimo. In questa categoria rialza la testa il nostro Luca Petrella, che dopo la debacle in Repubblica Ceca trova qui la forza di reagire davanti al pubblico di casa raddrizzando, con un secondo giro da favola, una prima tornata pessima: Luca conclude quinto, mostrando carattere e talento. Per Petrella un sesto posto finale di campionato rappresenta il magro bottino di una stagione che era partita sotto altri auspici. Allo stesso modo risulta magro il risultato dell’altro pilota italiano in questo campionato, Filippo Locca, che chiude 14° una stagione che avrebbe dovuto riscattare la precedente: un vero peccato. Abbastanza buona, invece, la prima stagione mondiale di Luca Corvi, che a Pietramurata conquista il suo primo punto iridato; mentre determinato e convinto è apparso subito il giovane Lorenzo Gandola, all’esordio nella classe superiore dopo aver dominato la classe cadetta 125 cc: suo, infatti, l’undicesimo posto.


Veniamo ora alle ragazze della classe Women GP, che vede a sorpresa conquistare la vittoria di gara la tedesca Bauml, su Beta Top Trial Team, giusto davanti alla neo campionessa Bristow su Sherco, che porta così a quattro i suoi titoli iridati; segue la spagnola Gomez, su Gas Gas, che in campionato si prende il secondo posto giusto davanti alla vincitrice odierna. Solo tredicesima la padrona di casa Sara Trentini, che purtroppo corre afflitta da una fastidiosa forma influenzale e si classifica solo 12esima in campionato.


Ancora una spagnola nella neonata categoria Trial 2 Women: è la giovane Neus Sadurni a conquistare il torneo con un buon terzo posto di gara dietro alle tedesche Steinert e Ter Jung; mentre nella generale completano la classifica proprio la stessa Steinart e la catalana Carla Caballe Ribera. Da segnalare, in questa categoria entry-level, la buonissima prestazione di Alex Brancati, che si piazza nuovamente quarta dopo la gara Ceca e conclude decima in campionato con due gare in meno, avendo saltato la trasferta USA.


Si chiude quindi un’altra stagione iridata, con le solite luci ed ombre ma con la grande novità del Promoter e delle sue iniziative già citate all’inizio: sicuramente, almeno a questo livello, qualcosa si sta muovendo ed il format sembra dare più ordine e struttura alla manifestazione. Aspettiamo quindi con interesse la stagione 2018 tenendoci "caldi" con le gare indoor invernali, che a loro volta avranno un loro Promoter.

 

Radio Paddock

Abbiamo incontrato in questo evento molti appassionati che si sono divisi nel giudizio attorno alle qualifiche: il purista vede con orrore questa prova di velocità su una zona appositamente disegnata, che pare invece piacere al pubblico poco avvezzo alla raffinata tecnica trialistica.


Veramente bello il colpo d’occhio dell’impianto di Pietramurata: il fettucciato Enduro e le Zone Trial coloravano ed animavano questa magnifica location, già confermata per il prossimo anno.


È stato chiamato dall’entroterra ligure, per allestire le zone di gara, il tracciatore del mondiale 2013, Andrea Ceccati di Santo Stefano d’Aveto, il quale ha proposto un Trial decisamente spettacolare con una buona dose di tecnicità


Più di duemila i presenti in questa occasione, e per l’accesso era previsto un ticket d’entrata di 20 euro: sicuramente un buon risultato se consideriamo la media degli altri eventi.


Commovente l’addio alle gare in qualità di responsabile amministrativo di Charly Demathieu, il simpatico belga che ha veramente accompagnato tre generazioni di trialisti nella gestione delle classifiche: sempre disponibile e gentile, è stato e sarà per sempre la memoria storica del Campionato Mondiale Trial


Trecentesima partecipazione per Albert Cabestany, che pare voler abbandonare Sherco per appendere il casco al chiodo, nonostante l’interesse di qualche azienda.


Rimanendo in tema di cambi casacca, sembra certo il passaggio di Matteo Grattarola al Team Montesa Italia, liberando così il posto a Jeroni Fajardo, che tornerebbe in Gas Gas dopo svariati anni. In questo tourbillon di cambiamenti, anche Dabill sembra essere in partenza verso Sherco; quanto ai "Betisti" in scadenza di contratto, Casales e Gubian, non sappiamo se rinnoveranno oppure no, così come precaria sembra anche la situazione contrattuale degli spagnoli Moret e Farrè. In forse anche la permanenza di Petrella in TRS: il giovane lecchese, speranza nazionale, è nel mirino di Beta e Vertigo, oltre che della stessa TRS; mentre in ambito nazionale sembra confermato in Vertigo il campione Europeo Copetti, così come Gandola in Scorpa.


Presentati all’Off Road Park i nuovi modelli di Vertigo Trial, con una linea che dalla Vertical si completa con un'interessantissima minitrial con motore a scoppio, e con una MTB elettrica dalla linea accattivante. Presentata anche la nuova Gas Gas GP 2018, che cambia livrea mantenendo inalterata la sostanza.  Idem per Beta e TRS.

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