Suzuki SV 650, S e 1000

Suzuki SV 650, S e 1000
Francesco Paolillo
Completamente rinnovate sia esteticamente, sia tecnicamente, le tre Suzuki si presentano come sicure protagoniste per il 2003
10 febbraio 2003

Sul circuito Santamonica di Misano Adriatico, abbiamo avuto i primi contatti con le nuove Suzuki SV nelle versioni 650 e 1000. Iniziamo dalla più "piccola", e non per questo, meno importante. La SV 650 è disponibile nella versione S, con mezza-carena, e nella versione naked. Completamente rinnovate sia esteticamente, sia tecnicamente, le due Suzuki si presentano come due sicure protagoniste per il 2003.

Nuovo design
La prima cosa che salta all'occhio è il nuovo design, abbandonato il tutto tondo della vecchia SV si è passati ad uno stile estremamente spigoloso, più in linea con le tendenze attuali. Protagonista è sempre il telaio che, messo da parte il traliccio in alluminio, vede ora una struttura in lega di alluminio pressofusa con reticolo interno, più rigida della precedente e soprattutto più leggera di ben 3 kg. Anche il forcellone è formato da due elementi pressofusi con reticolo interno, in questo caso saldati insieme. La differenza tra la naked e la S si limita alla presenza in quest'ultima della mezza carena con doppio faro, che risulta estremamente aggressiva e riuscita, mentre si poteva fare di più per gli specchi con snodo bello in vista. Look riuscito per il serbatoio ed il codino dotato di un originale fanale posteriore a led. Solamente due particolari appesantiscono la linea dalla SV in entrambe le versioni, il portatarga posteriore, pesante e poco "sposato" al resto della coda ed il radiatore che risulta troppo ingombrante (soprattutto nella versione naked). Tutto questo vale anche per la 1000, che esteticamente, escludendo il motore con relativo puntale, non si discosta di una virgola dalla 650. Per quanto riguarda proprio il motore, le sorelline più piccole montano il noto bicilindrico a V90 di 645 cc che eroga 72 cv a 9.000 giri e 64 Nm a 7.200 giri. Il sistema di alimentazione ha abbandonato i carburatori per un impianto ad iniezione elettronica con doppia valvola a farfalla per ciascuno dei corpi farfallati. La prima valvola viene comandata direttamente dall'acceleratore, mentre la seconda è gestita tramite un servomotore da una centralina, che sovrintende anche all'accensione.

Euro 2
La SV è già in regola con le normative EURO 2 grazie anche all'utilizzo di un catalizzatore allo scarico ed al sistema PAIR (Pulsed Air System) che immettendo aria fresca nei condotti di scarico, permette l'ossidazione dei gas incombusti. L'impianto frenante è dotato di una coppia di dischi da 290 mm all'avantreno, mentre posteriormente è montato un disco da 220 mm. La SV 1000 monta invece lo stesso motore della TL e della V-STROM, dunque il conosciuto bicilindrico da 996 cc a V di 90° con 4 valvole per cilindro. La potenza dichiarata è rimasta di 120 cv alla ruota a 9.000 giri, mentre la coppia si attesta sui 102 Nm a 7.200 giri. Anche sulla 1000 come sulla 650 troviamo il sistema di alimentazione SDTV, con doppia valvola a farfalla, che rende l'erogazione più fluida e lineare, con incremento dei valori di coppia ai bassi e medi regimi. Presente anche su questo motore il sistema PAIR, in abbinamento al catalizzatore che permette alla SV 1000 di soddisfare i parametri previsti dalla normativa EURO 2 sulle emissioni inquinanti. Potenziato l'impianto frenante rispetto alla sorellina, ed ecco che al posto dei due dischi da 290 mm, troviamo una coppia da 310 mm, mentre al posteriore rimane il disco da 220 mm a frenare la ruota ben più grossa rispetto alla 650 (180/55/17 contro 160/60/17). Bella ed estremamente "attuale" la strumentazione mista analogico-digitale, che oltre alle solite spie, indica nel diplay a cristalli liquidi, ora, contachilometri totale e parziale, tachimetro e temperatura liquido. Saliti in sella le differenze tra le due versioni, naked e S, 650 e 1000, sono limitate alla presenza, nella versione nuda, di un manubrio, al posto dei due semi-manubri della semi carenata e di pedane meno arretrate che rendono l'assetto di guida meno caricato in avanti e dunque più adatto alle trasferte urbane ed extraurbane.


Le versioni "S"
Con le versioni S ci si trova a proprio agio nella guida più aggressiva, potendo contare su di un assetto che carica maggiormente l'avantreno e su di un cupolino che permette di tenere medie elevate anche sui percorsi autostradali. Scendendo in pista, sia con la S che con la naked, nelle versioni 650, si nota immediatamente un miglioramento nel comportamento dinamico rispetto alle versioni precedenti. Il telaio più rigido unito alle sospensioni tarate meglio, garantiscono un comportamento estremamente equilibrato alle due SV che dimostrano di essere estremamente equilibrate nell'uso in pista (per il comportamento su strada aspettiamo a dare un giudizio.…che sarà molto probabilmente positivo). Per le 650 il motore spinge forte fino all'intervento del limitatore intorno agli 11.000 giri, mettendo in mostra di essere estremamente potente ed elastico oltre che a vibrare poco. La frenata potente e modulabile, non viene meno anche dopo parecchi giri "tirati", ed è ben assecondata dall'avantreno, che a differenza del modello precedente non affonda in modo "sfrenato", ma che permette di avere sempre una buona sensibilità durante tutta la percorrenza della curva. Un leggero vantaggio lo possiamo dare alla versione S, che grazie al cupolino fornisce un discreto riparo dall'aria, per il resto le moto reagiscono in modo simile. Il cambio, si comporta in maniera egregia, seguendo i comandi del guidatore senza "scherzi" di alcun genere. 

Nel complesso le due SV, si possono definire con una sola parola, sincere

Nel complesso le due SV, si possono definire con una sola parola, sincere. E' la sensazione ricavata dopo questo breve assaggio, che ha permesso di inquadrare queste due 650 nella categoria delle due ruote riuscite sotto tutti i punti di vista, facili ma al tempo stesso efficaci, con un look moderno ed un prezzo competitivo. Scendiamo dalla 650, per risalire immediatamente sulla versione vitaminizzata, cioè la 1000. Esteticamente le differenze sono poche, ma basta accendere il motore, per scoprire che qui sotto c'è "tanta roba". L'assetto di guida risulta riuscito, considerando la propensione granturistica della SV, con una posizione poco affaticante ma non per questo troppo turistica. Durante i primi chilometri, ci si accorge che le impressioni scaturite dalla prova delle 650 si ripresentano durante la guida della 1000. Dunque, estrema facilità di guida, con un assetto che pur essendo studiato per l'utilizzo stradale non si comporta male neanche nell'uso pistaiolo ed un motore che spinge forte, senza per questo perdere in fluidità e regolarità di funzionamento. Certo la cavalleria qui non manca, ed in uscita di curva la spinta è notevole e priva di incertezze fino al taglio del limitatore a 11.500 giri. L'agilità non sarà quella delle sorelle di minor cubatura, ma non per questo la SV risulta pesante da condurre. Unica nota stonata...le vibrazioni del bicilindrico, che soprattutto agli alti regimi sono alquanto fastidiose e presenti sia sul manubrio che sulle pedane. La famiglia SV si presenta sul mercato le carte giuste, per diventare protagonista, della stagione 2003, al pubblico il responso.

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  • Prezzo 8.700 €
  • Cilindrata 996 cc
  • Potenza 111 cv
  • Peso 204 kg
  • Sella 800 mm
  • Serbatoio 17 lt
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