Ride in the USA: niente foto! Ma no...

Ride in the USA: niente foto! Ma no...
Pietro Ambrosioni
  • di Pietro Ambrosioni
Oggi sono arrivato a Billings, in Montana, per l’annuale edizione del raduno BMW MOA Rally, dove MOA sta per Motorcycle Owners of America
  • Pietro Ambrosioni
  • di Pietro Ambrosioni
22 luglio 2015

Billings si trova nella Yellowstone County, la contea che ospita il famoso parco dell’orso Yoghi e del geyser Vecchio Fedele (Old Faithful), ma il mio entusiasmo si è spento velocemente appena ho visto che le zone interessanti si trovano ad almeno tre ore e mezzo di guida da qui… per sto giro passo la mano.
Il raduno, che tecnicamente inizia giovedì, gode del supporto di BMW Usa, ed è il principale nel suo genere sul suolo americano. Ogni anno attira migliaia di possessori delle moto tedesche, anche se con esiti alterni. L’affluenza, perlomeno negli ultimi sei in cui ho partecipato, è sempre stata eccezionale nelle edizioni tenutesi sulla costa Est, un po’ meno nelle edizioni tenutesi sulla costa Ovest e quasi disastrosa nelle edizioni tenutesi nel Midwest. Il Montana è a cavallo tra Midwest e costa Ovest, per cui non mi aspetto niente di eccezionale, ma la sola area dedicata alle moto vintage vale lo sbattimento di venire fin quassù. Va poi sottolineato che gli organizzatori scelgono sempre delle zone meravigliose da esplorare in moto dato che da sempre la varietà di destinazioni è uno dei punti a favore di questo rally.


 

Oggi però mi voglio sfogare, perché per la prima volta in quasi 25 anni mi sono trovato quasi a litigare per una foto

Oggi però mi voglio sfogare, perché per la prima volta in quasi 25 anni mi sono trovato quasi a litigare per una foto. Stavo girovagando nella zona campeggio, ancora mezza vuota e dopo aver scattato la foto che vedete (con il consenso entusiasta del proprietario della moto) sono stato avvicinato da un subumano che mi ha chiesto: «Cosa stai fotografando?». «Oh, niente, solo qualche scatto qui attorno». Al che lui mi ha detto: «Non sei americano, vero? Beh, se non sei americano non puoi fotografare niente qui». Io ho sorriso e gli ho detto che ero libero di fotografare quello che volevo, grazie e buona giornata. Al che lui ha iniziato ad alzare la voce: «Non puoi fotografare la gente senza avere un permesso scritto! E comunque puoi farlo solo se sei americano». Non sapendo se ridergli in faccia o incazzarmi gli ho risposto: «Posso fotografare chi voglio senza rendere conto a te, che non so nemmeno chi sei. Posso anche fotografare un poliziotto se voglio, questa è un posto pubblico e io faccio quello che voglio, americano o no. E comunque faccio il fotografo da 25 anni quindi so quello che dico». Al che mi ha risposto: «Io faccio foto dagli Anni Settanta…». Non l’ho lasciato nemmeno finire: «Beh, complimenti, sono 40 anni che hai torto». E me ne sono andato.

Al di la del momento poco piacevole e della totale arroganza del subumano di cui sopra vorrei chiarire alcuni punti che chiunque di voi dovrebbe avere ben chiari se intende fare foto qui negli USA. Il primo punto è che il diritto di cronaca è garantito dalla Costituzione americana, e la Costituzione vale per CHIUNQUE si trovi sul territorio americano: cittadino o no.
Se siete in un luogo pubblico potete fotografare chiunque e qualsiasi cosa, polizia inclusa. Certi Stati hanno recentemente introdotto norme che impediscono ai fotografi di avvicinarsi troppo ed intralciare l’opera della polizia, ma se vi tenete a debita distanza NESSUNO può dirvi nulla, stampatevelo bene in testa.

Grand Canyon Horseshoe Bend
Grand Canyon Horseshoe Bend


Le limitazioni arrivano in caso di utilizzo commerciale, ovvero se intendete ricavare un guadagno dalle immagini che state realizzando, un guadagno che non sia il compenso di un giornale per il quale state riportando un fatto di cronaca. Lo stesso vale per gli eventi sportivi in alcuni casi anche per specifiche località (qui li chiamano landmark) come il Grand Canyon o il Lone Cypress sulla 17 Mile Drive di Monterey in California. Per vendere una foto di paesaggio che ritragga questi landmark (e molti altri - informatevi bene) dovete richiedere, e pagare un apposito permesso.

Altre limitazioni esistono sulle spiagge attorno a Los Angeles e a Miami: se state facendo quattro foto al tramonto alla vostra fidanzata non c’è niente di male, ma se vi presentate con mega flash, riflettori ed assistenti in men che non si dica un poliziotto arriverà a rovinavi la festa. Il permesso per scattare attorno al molo di Santa Monica, per esempio, costa 50 dollari per un paio d’ore, ma la multa se non lo avete può essere anche di 800!


 

Ricordatevi che la privacy è una cosa molto importante: non provate a fare i paparazzi appostandovi fuori dalle case della gente

Infine ricordatevi che la privacy è una cosa molto importante: non provate a fare i paparazzi appostandovi fuori dalle case della gente. Non potete violare la loro privacy se si trovano all’interno della propria abitazione o proprietà, nemmeno il giardino sul retro! Per estensione ricordatevi che quando sarete sulla I-15 che da Corona va verso sud e vi accorgerete che il test track Kawasaki si trova proprio di fianco all’autostrada, in teoria non potete fermarvi e scattare foto ai piloti impegnati nei test: state violando la loro privacy e quella di Kawasaki. Almeno cercate di attirare l’attenzione di qualcuno e chiedetegli se potete fare qualche foto!

Infine, regola base, quando fotografate CHIUNQUE, al di fuori di un evento pubblico e per ragioni che vadano al di la dell’uso personale (la vostra pagina Facebook, Instagram o Flickr NON sono considerate uso personale) fategli sempre firmare un MODEL RELEASE, ovvero un foglio che vi dia consenso scritto per l’utilizzo commerciale degli scatti. Le promesse non bastano, ci vuole nero su bianco. Se non sapete cosa scrivere sul modulo scaricatelo da internet, il web è pieno di moduli completamente gratuiti. E non contate di farla franca: secondo la legge dei sette gradi di separazione (e con lo zampino dei social media) prima o poi verrete beccati.