Ride in the USA. Kurt Caselli e la sicurezza nelle gare

Pietro Ambrosioni
  • di Pietro Ambrosioni
Questi ultimi due weekend sono stati davvero tragici per il mondo delle corse motociclistiche con vittime in diverse competizioni. La fondazione Kurt Caselli lavora per aumentare la sicurezza nelle gare su due ruote
  • Pietro Ambrosioni
  • di Pietro Ambrosioni
15 giugno 2016
Questi ultimi due weekend sono stati davvero tragici per il mondo delle corse motociclistiche, con vittime in MotoGP, al TT dell’Isola di Man ed anche alla Baja 500 in Messico. Purtroppo ognuno di noi sa che al momento di salire in sella ad una moto da corsa il rischio di farsi male c’è sempre, e in alcuni casi, tragicamente, alcuni di noi hanno pagato un altissimo prezzo per la loro passione.
 
Uno di questi è Kurt Caselli, il forte pilota di off-road americano, che è rimasto vittima alla fine del 2013 di un incidente mentre correva la Baja 1000. Kurt ha lasciato un vuoto incredibile nell’ambiente americano ma in qualche modo la sua morte ha creato una nuova sensibilità per la sicurezza dei piloti, proprio in un settore (quello delle gare nel deserto) dove fino a pochi anni fa l’unica filosofia era quella di tenere il gas spalancato e sperare per il meglio.
 
Dopo la scomparsa di Kurt, i suoi famigliari ed alcuni sponsor di spicco del settore, hanno dato vita alla Kurt Caselli Foundation, una fondazione che si dedica a migliorare la sicurezza dei piloti in gara e allo stesso tempo sensibilizza organizzatori, stampa e pubblico su un tema che purtroppo rimane sempre tristemente attuale. Per questo motivo la fondazione si muove molto anche per informare i giovani e coinvolgere i giovanissimi, tra i cui ranghi emergeranno i campioni di domani.
 
Sabato scorso l’associazione Kurt Caselli Foundation ha tenuto il suo meeting annuale presso la vineria Doffo, a sua volta una leggenda. L’evento prevedeva la presenza di alcuni stand dedicati alle aziende che supportano la fondazione, un’esibizione di trial con il campionissimo Geoff Aaron, un’area dedicata alle libagioni (con grigliata in stile argentino) ed alla musica dal vivo, infine un’asta per raccogliere fondi ed una pesca di beneficenza con decine di premi veramente belli (come al solito non ho vinto niente!!!).
 
È stata davvero una bella giornata, nonostante il tempo uggioso e freddino, e così ad occhio direi che si sono presentate almeno un migliaio di persone. Il biglietto d’ingresso, di soli $10, includeva in omaggio un DVD commemorativo sulla carriera di Caselli ed un bel calice da vino, personalizzato per l’evento.
 
Tutto questo non sarebbe però potuto accadere senza il coinvolgimento e la passione della famiglia Doffo, proprietari della famosa vineria e vigneto di Temecula, nel deserto tra Los Angeles e San Diego. Come dicevo questo magnifico posto è una leggenda a sua volta, e ne ho parlato con Damian Doffo, figlio del fondatore e ideatore dell’evento che ormai si tiene qui da tre anni.
 
«A fine 2013 KTM ha tenuto qui da noi una cena aziendale, e siccome Kurt aveva da poco avuto l’incidente ho chiesto se potevo in qualche modo essere coinvolto nell’attività della fondazione appena stata creata a suo nome. Da quel momento abbiamo organizzato l’evento qui da noi, sono ormai tre anni. Ogni anno cerchiamo di trovare nuove idee per raccogliere più denaro da donare alla fondazione affinché possa essere speso per promuovere la sicurezza dei piloti ad ogni livello».
 
Molto nobile da parte vostra, ma tutte queste moto esposte ovunque da dove arrivano?
«Mio padre Marcelo ha iniziato a fare vino in Orange County nel 1994, poi nel 1997 ha comprato il terreno qui nel deserto e nel 1999 abbiamo piantato i primi filari. La prima vendemmia è arrivata nel 2002. Mio padre ha avuto un piccolo infarto nel 2003 per cui ha lasciato il suo vecchio lavoro e si è dedicato alle sue due passioni: il vino e collezionare vecchie moto, soprattutto Ducati. Inizialmente si è dedicato alla vigna solo come attività per rilassarsi e riprendersi dall’infarto, lontano dagli stress quotidiani. Ma poi la gente continuava a fermarsi e chiedere se potevano comprare il vino e Marcelo, che da buon immigrato (dall’Argentina - Nda) non si lascia mai scappare un’occasione per fare del business, ha iniziato a vendere qualche bottiglia. In poco più di dieci anni abbiamo iniziato come la più piccola vineria di Temecula e siamo adesso una delle vigne principali dell’intera valle, particolarmente famose per il nostro vino rosso».
 
E le moto sono uno dei capisaldi di questo successo
«Direi di si, la collezione è nata da un paio di pezzi, poi altri due o tre, poi altri ancora finché non c’è stato più posto e abbiamo costruito il capannone dove adesso c’è anche la sala delle botti. Un ambiente unico dove sedersi e gustare un bicchiere di vino ammirando allo stesso tempo tanti pezzi rari ed insoliti della storia delle due ruote a motore».