Ride in the USA. Il restauro di una XR 250

Ride in the USA. Il restauro di una XR 250
Pietro Ambrosioni
  • di Pietro Ambrosioni
Un'invito ad una gara in Baja California è la motivazione che mancava per completare il restauro di una enduro di qualche anno fa
  • Pietro Ambrosioni
  • di Pietro Ambrosioni
21 aprile 2016

Sabato sono stato invitato ad una piccola gara in Baja California e sebbene sia appena rientrato da una serie massacrante di viaggi in giro per gli USA ho deciso di accettare. In teoria le iscrizioni sarebbero già chiuse ma l’organizzatore ha chiuso un occhio, a patto che a fine giornata gli dia qualche foto dell’evento: accidenti, se mi dovrò fermare lungo il percorso per fare qualche scatto mi sfuma sin da subito ogni possibilità di vittoria, eh eh…

In ogni caso questo invito improvviso mi ha anche costretto (finalmente!) a finire il restauro della mia vetusta XR250R che sarà il mio ronzino per questa breve avventura oltrefrontiera.

Come vi avevo già raccontato, avevo pescato la mia piccola Honda a 1500 dollari l’anno scorso e tra sospensioni, gomme e ricambi ce ne ho spesi circa altri 700, ma adesso è “quasi” come quella prima volta in cui è uscita dalla cassa, nel 1989. Ho cambiato tutti i cavi – acceleratore, frizione e decompressore – entrambe le leve e le manopole. A livello motore ho solo cambiato l’olio e il relativo filtro: ho pronta una frizione nuova (dischi e molle) ma dopo aver visto che per cambiarla devo aprire il motore preferisco prima testarla.

Steve, il mio collega fotografo nel Supercross e padrone di casa, mi ha pulito il carburatore, mentre io ho cambiato il manicotto di gomma che va dalla cassa filtro al carburatore stesso, visto che l’ho trovato crepato. Abbiamo tirato giù il coperchio valvole per vedere che fosse tutto a posto, e lo abbiamo richiuso con una nuova guarnizione.

Poi ho installato una nuova candela, cambiato catena-corona-pignone, ho messo un nuovo passacatena sul forcellone e rifatto i freni: nuove pasticche del freno a disco anteriore e nuove ganasce del tamburo posteriore. Per non sbagliare ho sostituito tutto il vecchio liquido del comando idraulico del freno anteriore, che era bello marrone…

Per le gomme ho scelto le Maxxis IT-Desert, consigliate da tutti i miei amici che vanno a girare nel deserto qui attorno ed in Baja California. Hanno i tasselli piazzati in modo ideale per i terreni morbidi e sabbiosi, ma hanno comunque una mescola abbastanza dura da offrire una buona durata e allo stesso tempo resistere agli impatti delle tante pietre che qui si trovano subito sotto alla superficie. Anche le camere d’aria sono nuove, ovviamente, del tipo rinforzato.

Ultima spesa è stata quella per le sospensioni: partita da una semplice revisione si è trasformata in una operazione lunga e costosa (350 dollari) perché il corpo centrale del mono era consumato e perdeva pressione. Il tecnico della MMR ha dovuto rifarlo anodizzare e ha anche ricavato un nuovo tappo inferiore dal pieno perché il ricambio non era più disponibile. Per le forcelle solo paraoli e olio nuovo. Come taratura ho optato per una taratura “beginner”. In un primo momento volevo dire “novice” ma Steve si è messo a ridere e io mi sono reso conto che qui in California la “novice” equivale alla “intermediate” negli altri stati, e quelli sono già degli smanettoni di tutto rispetto. Per farla breve ho dovuto ingoiare l’orgoglio e scrivere “principiante” sul foglietto dei “settings”.

L’ultima cosa che ci sarebbe da fare è revisionare il silenziatore ma i ragazzi di Pro Circuit mi hanno detto che questo particolare modello non ha lana di vetro ma solo delle camere di tipo automobilistico, quindi non c’è nulla da fare. Per ora me lo tengo così ma mi hanno promesso che a luglio, quando sono meno carichi di lavoro, me ne costruiscono uno da zero, wow!

Insomma la piccola XR è finalmente pronta: domani andrò un salto nel deserto per fare un piccolo rodaggio prima di andare in Messico, vi terrò aggiornati!