Pirelli, a Londra il Calendario 2016 di Annie Leibovitz

Lanciata l'edizione 2016. Online il nuovo sito ricchissimo di contenuti
30 novembre 2015

Il Calendario Pirelli 2016 è stato presentato oggi alla stampa, agli ospiti e ai collezionisti di tutto il mondo a Londra, presso la Roundhouse, ex edificio industriale divenuto negli anni Sessanta uno dei templi del rock della capitale britannica.

L’edizione 2016 del Calendario Pirelli, la quarantatreesima dalla sua nascita (il calendario non è stato pubblicato per dieci anni, a cavallo fra gli anni 70 e 80, a seguito della crisi petrolifera), è opera di una delle più celebri fotografe e ritrattiste americane, Annie Leibovitz, che ha realizzato gli scatti lo scorso luglio in uno studio di New York. Annie Leibovitz aveva già scattato il Calendario Pirelli nel 2000, immortalando le danzatrici del corpo di ballo del coreografo Mark Morris. Le foto del 2000 sono state la prima serie di nudi della sua carriera.

L’edizione 2016 del Calendario Pirelli ha come protagoniste tredici donne che hanno raggiunto traguardi importanti nella vita professionale, sociale, culturale, sportiva e artistica: l’attrice Yao Chen, prima ambasciatrice cinese dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR); la top model russa Natalia Vodianova, fondatrice dell’organizzazione filantropica Naked Heart Russia; la produttrice Kathleen Kennedy, presidente di Lucasfilm e tra le figure più rilevanti di Hollywood; la collezionista d’arte e mecenate Agnes Gund (ritratta con la nipote Sadie Rain Hope-Gund), presidente emerita del MoMA; la tennista Serena Williams, numero uno del mondo; l’opinionista, critica e scrittrice Fran Lebowitz; la presidente di Ariel Investments Mellody Hobson, impegnata in progetti filantropici a Chicago; la regista Ava DuVernay, nota per aver diretto, tra gli altri, il film candidato all’Oscar 2015 Selma – La Strada per la Libertà; la blogger Tavi Gevinson, fondatrice del blog Style Rookie e del magazine online Rookie; l’artista iraniana di arte visiva Shirin Neshat; l’artista, musicista e performer Yoko Ono; la cantante Patti Smith, tra le più grandi protagoniste della musica rock; l’attrice e comica Amy Schumer.

Niente nudo

Donne di età, provenienze e percorsi professionali diversi. Gli scatti sono privi di nudo, così come già avvenuto nei primi Calendari degli anni ’60 o, più recentemente, con il Calendario di Peter Lindbergh del 2002, di Patrick Demarchelier del 2008 e di Steve McCurry del 2013.

«Il Calendario del 2000 è stato un esercizio nella fotografia del nudo. Si trattava di un concetto semplice» spiega Annie Leibovitz. «Nel 2016 abbiamo fatto qualcosa di completamente diverso, ma allo stesso tempo semplice. E’ il classico set di ritratti in bianco e nero scattati in studio».

«Quando Pirelli mi ha contattato, mi hanno detto che desideravano intraprendere un percorso diverso rispetto al passato. Hanno suggerito l’idea di fotografare donne che in qualche modo si sono distinte. Ci siamo trovati d’accordo e l’obiettivo successivo è stato quello di essere molto diretta. Volevo che le fotografie mostrassero le donne esattamente come sono, senza artifici».

«Sono una grande ammiratrice delle attrici comiche. Il ritratto di Amy Schumer ha aggiunto un po’ di umorismo. E’ come se non avesse ricevuto la nota in cui le si diceva che poteva non spogliarsi».

Tutto nuovo il sito dedicato

Con il lancio dell’edizione 2016 si arricchisce di nuovi contenuti anche il nuovo sito dedicato al Calendario Pirelli, che riunisce filmati, fotografie e interviste che raccontano la sua storia. In occasione del lancio, il Calendario Pirelli 2016 viene presentato attraverso un video e alcuni degli scatti di Annie Leibovitz, che vanno quindi ad aggiungersi ai numerosi materiali di archivio, alcuni inediti, che - raggruppati per decadi - offrono uno spaccato dell'evoluzione del costume di oltre mezzo secolo di storia, dal 1963 fino ai nostri giorni.

Il sito è composto da 3 sezioni: The Cal 2016, Icons e Time Machine. Oltre all’area “The Cal 2016” dedicata all’ultima edizione, la sezione “Time Machine” raccoglie alcune delle immagini delle edizioni del passato e le sintesi dei video di “backstage” raggruppati per decadi: un vero e proprio viaggio virtuale nell’evoluzione dell’estetica e del costume non solo attraverso lo sguardo dei fotografi più affermati del mondo, ma anche attraverso commenti che aiutano a inquadrare i vari periodi dal punto di vista storico-politico. Si possono già navigare online gli anni 60, 70, 80 e ripercorrere anche quelli più recenti, mentre gli anni 90 e 2000 saranno pubblicati a breve. Il lavoro di digitalizzazione di alcuni materiali e di ricostruzione storica sarà progressivamente completato con la consulenza artistica di Amedeo M. Turello, fotografo e collezionista che già in passato, insieme a Walter Guadagnini, aveva curato la mostra "Forma e Desiderio – The Cal, Collezione Pirelli", promossa dal Comune di Milano e organizzata da GAmm Giunti e Palazzo Reale, la sede che ha ospitato l’esposizione. Nell'area Icons, infine, si possono incontrare i protagonisti dell’arte, della cultura, dello spettacolo, della moda, dello sport e della musica. Tra questi Roberto Bolle, Candice Huffine, Tommy Hilfiger, Marc Newson, mentre altri ne seguiranno a breve.