Nico Cereghini: “Storiche: le prime cinque”

Nico Cereghini: “Storiche: le prime cinque”
Nico Cereghini
  • di Nico Cereghini
Quando apro la sezione “Epoca” comincio a sognare. Le vecchie moto che mi fanno sospirare sono tante, provo a metterle in fila nel mio box immaginario. E aspetto le vostre prime cinque
  • Nico Cereghini
  • di Nico Cereghini
20 dicembre 2016

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Ciao a tutti! Tra le migliaia di inserzioni che compaiono sul nostro sito nel settore "Epoca", che apro regolarmente ogni due o tre giorni, ce ne sono molte che mi attraggono, ce ne sono diverse che mi scaldano, e qualcuna che proprio mi cattura. È bello passare ogni tanto da quelle parti, e lo raccomando anche a voi: pur senza cercare qualcosa di particolare, l'immaginazione vola. Mi attraggono molti annunci, come dicevo, e a scaldarmi sono i modelli che ho avuto tra le mani tanti anni fa, all'inizio della “carriera”; tipo la Gilera 98 Giubileo Extra, il Morini Corsaro 125, la Ducati SS 175, l’Aermacchi Ala Verde 250. L’articolo maschile o femminile, bisogna precisare, resta soggettivo.

Guardo e ingrandisco le fotografie, e già mi risuona nelle orecchie il canto dei loro motori, mi pare quasi di distinguere l'odore della vernice e di sentire la zigrinatura delle manopole sotto le dita. Tra queste moto, insomma, sono già in trepidazione, lo vedete anche voi, ma sono i modelli famosi a catturarmi davvero, sono quelli che hanno fatto la storia della moto e che a suo tempo rappresentavano l'oggetto dei miei desideri. Sogni, sarebbe più corretto dire, e assolutamente irrealizzabili per un ragazzo squattrinato: la BMW R69S e la BSA Spitfire MK III davanti a tutte.
 

La 650 inglese era per me bellezza pura, il concetto assoluto dell’Estetica, soprattutto nella versione USA con il piccolo serbatoio bianco e rosso; perché la versione Europa era più aggressiva, con quel gran serbatoio tutto rosso, ma la trovavo meno elegante. Al contrario, la BMW RS69S non mi entusiasmava per le forme, la sua linea mi sembrava austera e troppo tradizionale, eppure mi appariva come nessun'altra. Era l’efficienza fatta moto. La vedevo, nera con i filetti bianchi oppure bianca “alpen weiss” con i filetti neri (fatti a mano!), filare in autostrada a velocità incredibili e con un soffio allo scarico che pareva quasi irreale. Uno spettacolo, anche perché i suoi piloti, di sicuro professionisti abbienti, erano i soli equipaggiati impeccabilmente: neanche una manica che sbattesse all’aria, i caschi migliori, le giacche Barbour o Belstaff, le pregiatissime borse Krauser lucide e nere. Verificavo poi dai listini che la R69S costava quasi il doppio delle concorrenti inglesi, perché allora le BMW erano davvero carissime, roba per pochi milionari. Eppure, pur non avendola mai cavalcata, neanche da fermo sul cavalletto, ero convintissimo che la tedesca valesse tutti quei soldi fino all’ultima lira. Potenza e immagine del marchio fin da allora? Chissà. Di sicuro non ero il solo a pensarla così, e, del resto, per aggiudicarsene un esemplare, anche oggi servono almeno ventimila euro.


Quella bicilindrica 600 vorrei proprio averla nel box, potendomela permettere, per farci qualche rispettoso giretto la domenica mattina senza tirare le marce. Non sarebbe sola, nel box ideale delle vecchie glorie. Faccio la lista delle mie cinque vecchie moto preferite: BMW R69S al primo posto, dunque, poi BSA Spitfire MK III e la mia amatissima Laverda SFC 750 del ‘72, a pari merito sul secondo gradino del podio. Davvero non so decidermi: la prima era bellissima, però a guidarla forse mi deluderebbe; la seconda era un magnifico bombardone, pesante ma forse eccitante da guidare anche oggi. Al quarto posto (prima di arrivare a quelle monocilindriche piccole e medie che hanno fatto la mia storia) infilerei per forza la Kawasaki 500 Mach III, la fumosa ma esplosiva tre cilindri a due tempi. E infine le affiancherei la sibilante sei cilindri Honda CBX 1000, la nuda, al quinto posto. Questo per me, e forse per qualcun altro della mia generazione. E per voi? Sarebbe bello individuare le vecchie moto più desiderate tra i nostri lettori di ogni età. Sono le “maxi-moto” degli anni Settanta? Sono le 125 degli Ottanta e Novanta? Sono le prime grosse Enduro, o qualche Vespa? Tanto per sognare ancora un po’, come capita sempre gironzolando nella sezione Epoca. E auguri di Buon Natale a tutti voi!

Storiche - le prime 5