MotoGP 2015. I 10 motivi che rendono imperdibile la 2ª metà del campionato

MotoGP 2015. I 10 motivi che rendono imperdibile la 2ª metà del campionato
Giovanni Zamagni
A metà campionato, vediamo quali delle nostre previsioni si sono avverate e quali spunti rilanciare per la seconda metà della stagione
30 luglio 2015

All’inizio della stagione, Moto.it aveva pubblicato un articolo dal titolo “I 10 MOTIVI CHE RENDONO IMPERDIBILE IL CAMPIONATO 2015”, con considerazioni e previsioni. A metà campionato, vediamo quali – per il momento – si sono avverate e quali no, riportando il titolo e alcune valutazioni scritte prima del via del mondiale.

 

1) MARC MARQUEZ: PUO’ VINCERLE TUTTE?

“Si parte con una certezza: il pilota da battere era e rimane Marc Marquez, campione del mondo nelle ultime due stagioni. Il suo inverno è stato come al solito impressionante: alla consueta velocità e determinazione si è aggiunta una maggiore maturità, con Marquez più attento e metodico rispetto al passato…”
 

Ecco una considerazione che entra di diritto nella rubrica “IO L’AVEVO DETTO”, perché completamente sbagliata e smentita fin dalla prima gara, con Marquez già protagonista di un errore alla prima curva e poi solo quinto al traguardo. Dato che mi piace provocare, rilancio: le potrebbe vincere tutte da qui alla fine del campionato?
 

 

2) VALENTINO ROSSI: IL DECIMO TITOLO NON E’ UTOPIA

“Tanti appassionati non chiedono altro: “Ce la farà Valentino a conquistare il decimo titolo?”. Una sfida difficilissima, ma non utopica per Rossi, che inizia la sua ventesima (!) stagione mondiale in grandissima forma fisica e psicologica, con una determinazione e una voglia che molti “ragazzini” di oggi neppure si sognano…”
 

Questa, invece, si sta avverando: a metà campionato, il fenomeno della Yamaha è in testa alla classifica e il decimo titolo è tutt’altro che un’utopia, ma un sogno che si può realizzare: Valentino è il favorito a conquistare il campionato e non solo perché ha 13 punti di vantaggio su Lorenzo e 65 su Marquez.

 

3) DUCATI: BEN TORNATA

“… Le premesse sono davvero entusiasmanti, con Andrea Dovizioso e Andrea Iannone protagonisti di cinque giorni di test – 3 in Malesia e 2 in Qatar – di altissimo livello e, per certi versi, inaspettati. In gara, si sa, sarà diverso e più difficile, ma ci sono i presupposti per vedere una Ducati costantemente in prima fila e in lotta per il podio in ogni gara…”


A parte le ultime tre gare di Barcellona, Assen e Sachsenring, nelle prime sei la Ducati è stata super competitiva, forse anche oltre le aspettative di inizio campionato. L’obiettivo rimane quello di vincere un GP: visto il livello degli avversari – moto e piloti - non sarà facile.
 


4) LORENZO: PUO’ ENTRARE NELLA STORIA

“Jorge Lorenzo può entrare nella storia come il pilota capace di battere tre “generazioni” di piloti: nel 2010 ha vinto sconfiggendo Valentino Rossi, nel 2012 ha conquistato il titolo contro Casey Stoner, adesso ha la possibilità di trionfare contro Marc Marquez…”


Secondo in campionato con quattro vittorie e cinque podi, il campione della Yamaha ha tutte le possibilità di battere la generazione Marquez dopo aver già sconfitto quella di Rossi e di Stoner.

 

5): PEDROSA: NUOVE MOTIVAZIONI

“… Aver cambiato capo tecnico e squadra dopo tanti anni gli ha dato nuove motivazioni: Dani deve tirare fuori tutto quello che ha, perché questo potrebbe veramente essere il suo ultimo contratto con la HRC…”.


In parte è ancora vero, ma, purtroppo, i problemi di inizio campionato al braccio destro, operato per l’ennesima volta dopo il GP del Qatar per sindrome compartimentale, hanno impedito al campione di esprimersi. Nelle ultime gare, Dani è tornato fortissimo, ma adesso si deve confermare nella seconda parte della stagione, con anche la possibilità di dare una concreta mano al compagno di squadra. Insomma, gira e rigira, il “robottino” è sempre fondamentale per la HRC…
 


6) CRUTCHLOW: L’ANNO DELLA VERITA’

“Per Cal Crutchlow può essere considerato come l’anno della verità: sia in Yamaha sia in Ducati (nella seconda parte della stagione) ha messo in mostra un buon potenziale, senza però mai entusiasmare veramente. Adesso che ha una Honda “buona” deve stare costantemente con i primi…”


L’anno della verità, purtroppo, sta dicendo che Crutchlow è un buon pilota, ma nulla più: fino adesso ha deluso le aspettative.

 

7) PETRUCCI: UNA BUONA OCCASIONE

“… Danilo Petrucci ha finalmente l’occasione per mettersi in mostra, anche se – è bene ricordarlo – la sua Ducati è la più “vecchia” e meno competitiva tra quelle in pista…”


Un po’ di alti e bassi, ma nel complesso, Danilo sta sfruttando l’occasione. E dal GP di Misano riceverà la GP14.2 come il compagno di squadra. Sta dimostrandosi pilota da MotoGP.
 


8) VINALES: UNA BELLA SCOMMESSA

“… Ci si aspetta molto dall’iridato Moto3 del 2013: al di là della moto, può essere il giovane più interessante della MotoGP…”


A metà campionato si può togliere il “può essere” dubitativo: Vinales è il giovane più interessante della MotoGP.

 

9) MOTO2: RABAT RIUSCIRA’ A RIPETERSI?

“… il campione del mondo Tito Rabat riuscirà a ripetere lo strepitoso 2014? Alex Marquez, opaco nei test invernali, sarà competitivo e velocissimo anche in Moto2? Sam Lowes, grande protagonista nei mesi scorsi, sarà altrettanto efficace anche in gara? Simone Corsi, Franco Morbidelli, Lorenzo Baldassarri saranno finalmente costantemente nelle prime posizioni?”.


Risposte. Rabat: no. Marquez: no. Lowes: sì, in parte. Corsi: no. Morbidelli: no, ma è in grande crescita. Baldassarri: no.

 

10): MOTO3: SI TORNA A PARLARE ITALIANO

“Nella cilindrata minore, la speranza è quella di vedere gli italiani protagonisti, dopo anni di dominio spagnolo: Romano Fenati, Enea Bastiani e Niccolò Antonelli hanno talento, esperienza, moto e squadra per potersi giocare il titolo…”
 

Una vittoria per Fenati, quattro podi per Bastianini, secondo in campionato, belle gare per Antonelli: i nostri piloti di punta della Moto3 si sono confermati bravi e talentuosi, ma non ancora pronti per giocarsi il titolo. Anche se Enea, per la verità, è secondo solo a un Danny Kent in formato “imbattibile”.

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