Milano avrà lo scooter sharing, dopo bici e auto condivise

Milano avrà lo scooter sharing, dopo bici e auto condivise
Maurizio Gissi
  • di Maurizio Gissi
Milano avrà lo scooter sharing, come Parigi e Barcellona, formando un trio di mezzi in condivisione assieme a bike sharing e car sharing. Prima di Expo 2015 e non per forza con mezzi elettrici
  • Maurizio Gissi
  • di Maurizio Gissi
29 agosto 2014

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«È un’idea affascinante perché non sarà un’iniziativa estemporanea: in questo modo a Milano qualsiasi tipo di mezzo di trasporto esistente sarà utilizzabile in condivisione» Queste le parole di Pierfrancesco Maran, assessore alla Mobilità e all'Ambiente del Comune di Milano, annunciando che a Milano ci sarà lo scooter sharing dopo che già sono attive nel capoluogo lombardo analoghe iniziative per biciclette e automobili.

A sollecitare il Comune è stata una richiesta formale di una società di servizi in condivisione e a cui se ne sono aggiunte altre. Palazzo marino ha deciso di operare nello stesso modo che ha favorito la diffusione del car sharing cittadino e quindi entro la fine dell'anno presenterà un piano di partecipazione a cui potranno aderire i soggetti interessati.
Il bike sharing ha a Milano quasi 28.000 abbonati e 3.600 biciclette a disposizione in oltre duecento punti cittadini. Il car sharing è iniziato dopo ma sta marciando velocemente, tanto che in città le vetture disponibili si stanno avvicinando alle duemila unità con Enjoy primo operatore e centomila iscritti.

Lo scooter "Motit" di Barcellona
Lo scooter "Motit" di Barcellona

Lo scooter sharing a Barcellona, chiamato Motit, è iniziato poco più di un anno fa con veicoli elettrici. La procedura è simile a quando accade con la auto da noi: una App sullo smartphone e basta un anticipo di 10 minuti per prenotare e fermare lo scooter richiesto, che si paga con la carta di credito registrata; il casco è vissato sotto il manubrio dello scooter.

Pierfrancesco Maran era intervenuto al Worldwide 2 Wheels Forum, organizzato lo scorso aprile a Milano dall'ANCMA, dicendo fra le altre cose: «Faremmo di più per la moto o la bici. Pochi anni fa a Milano c'erano 65 automobili ogni 100 abitanti. Ora siamo a 55 ma siamo ancora distanti dalle 30 di Parigi, Monaco o Barcellona. Lo spazio tolto alle automobili diventa quello del trasporto pubblico, delle moto, delle bici e del car sharing. L'area C va in quella direzione, favorisce il trasporto pubblico ma anche la moto». Naturalmente a Milano i motociclisti avrebbero ben altre necessità, vedi la manutenzione delle strade e i parcheggi, ma questa è un'operazione rivolta alla cittadinanza intera ed è comunque un'attenzione verso una qualità importante delle due ruote. A Barcellona si è partiti con 50 scooter ma con il progetto di raggiungere i 500 mezzi disponibili.

Come sottolinea l'Ancma, l'associazione dei costruttori italiani di settore in un suo recente comunicato, le 2 Ruote sono la soluzione per la mobilità sostenibile. In Italia il valore delle due ruote connesso al risparmio di tempo è stimabile in 2,5 miliardi di euro l'anno. Lo stesso valore tradotto in “giornate risparmiate” grazie all’esistenza di moto e bici, ammonta a 72,8 milioni di giorni. In virtù dell’utilizzo delle due ruote, in Italia si ottiene ogni anno un risparmio di emissioni 2,1 milioni di tonnellate di CO2.  

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