Microsoft HoloLens, la moto ologramma

Maurizio Gissi
  • di Maurizio Gissi
La presentazione di Windows 10, nuovo sistema operativo di Microsoft, è stata teatro anche del lancio di Windows Holographic e Microsoft HoloLens. Si tratta di occhiali che attraverso la realtà aumentata permettono di interagire con ologrammi
  • Maurizio Gissi
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28 gennaio 2015

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La presentazione di Windows 10, nuovo sistema operativo di Microsoft, è stata teatro anche del lancio di Windows Holographic e Microsoft HoloLens. Si tratta di occhiali che attraverso la realtà aumentata permettono di interagire con ologrammi.

Microsoft è certa del fatto che il futuro della realtà aumentata passerà attraverso gli ologrammi. Il visore olografico HoloLens – una sorta di vero computer dotato di sensori e processore di ultima generazione e di una speciale unità di elaborazione olografica - è in grado di visualizzare contenuti in realtà aumentata nello spazio attorno a chi li indossa. Quello che sembra un grosso paio di occhiali permette quindi una diversa visione del futuro, interpretando i movimenti del corpo, degli occhi e eseguendo i comandi vocali in modo del tutto simile a quanto viene svolto da Kinect.  Per Microsoft è insomma importante lo sviluppo di applicazioni che possano superare i classici modi di interazione con un pc, tanto che in futuro mouse e tastiera potrebbero essere superati.

 

Il video realizzato per far comprendere le potenzialità della nuova tecnologia, che potete vedere qui sopra, fa alcuni esempi di applicazioni utili della realtà aumentata e fra questi un posto importante spetta alla possibilità di modificare o creare la forma e la struttura di una moto.
Durante la conferenza stampa di presentazione sono state eseguite alcune dimostrazioni, come l'assemblaggio di un drone a quattro motori impiegando HoloStudio. E' stato assemblato sfruttando il movimento delle mani nello spazio e selezionando gli strumenti necessari. Dopo di che il drone è stato realizzato da una stampante 3D.

HoloLens potrebbe trovare quindi applicazioni soprattutto al di fuori del gaming, usi professionali a misura di designer, architetti e anche – perché no – potrebbe rivelarsi utile per lezioni di guida virtuali.

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