Libri per motociclisti: "Tourist Trophy. Vive chi rischia"

Libri per motociclisti: "Tourist Trophy. Vive chi rischia"
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L'emozione della corsa, Il rischio, l'adrenalina. Mario Donnini ci regala un nuovo must del motociclismo da corsa con l'ultimo libro sul Tourist Trophy
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26 giugno 2015

“La verità è che io iniziai a correre, fui stregato dalle competizioni perché c'era il pericolo. Mi affascinava. Non mi creava paura paralizzante, ma solo anticorpi per affrontarlo nel modo più razionale e competitivo”.

 

L'emozione della corsa, Il rischio, l'adrenalina. Mario Donnini ci regala un nuovo must del motociclismo da corsa con l'ultimo libro sul Tourist Trophy. Questo volume arriva per completare il primo, intitolato “Tourist Trophy. Muori o vivi davvero”, in cui il giornalista scavava a fondo nella gara motociclistica più antica di sempre: la più acclamata ma anche la più temuta al mondo. Per gli amanti del rischio nulla di più accattivante tra aneddoti, segreti, motivazioni, analisi e retroscena della leggendaria corsa dell'Isola di Man. Nessuno aveva approfondito allo stesso modo questa gara maledetta, e Donnini l'ha fatto anche con interventi diretti dei più grandi protagonisti.


Adesso, in occasione dei venti anni di militanza all'Isola di Man, Mario Donnini ha scritto un nuovo libro per gli amanti del pericolo su due ruote: “Tourist Trophy. Vive chi rischia” (Giorgio Nada Editore).


Ben 44 capitoli tra storie e curiosità scoperte lavorando dietro le quinte di una manifestazione tra le più importanti al mondo. Donnini ci racconta quindi la sua esperienza a metà tra l'impresa epica e la storia, in un libro da veri motociclisti.

 

«Seguo dal vivo il TT dal 1995, quindi da 20 anni - ci ha raccontato l'autore -. Questo è il mio quarto libro sulla corsa motociclistica più prestigiosa, antica e pericolosa del Motorsport. Gli altri tre, "Tourist Trophy-La corsa proibita", "Tourist Trophy-Muori o vivi davvero" e "Joey Dunlop-Il re del Tourist Trophy" sono andati a ruba tra i lettori. Questo tuttavia è quello all'interno del quale mi sono espresso più nell'intimo. Quello che sento più mio. Perché contiene racconti inediti di vita vissuta, storie respirate dall'interno a contatto con i campioni che rischiano a 280 km/h sfrecciando in moto tra pali e muri e allo stesso tempo storie di piloti qualunque e gente semplice. I capitoli sono 44 e ogni volta si cambia soggetto, muta la vicenda narrata, con la tensione narrativa di vicende che potrebbero da sole dar vita ad altrettanti romanzi, ma il bello è che sono tutte rigorosamente vere. Le ha scritte la realtà, nell'ambito del più autentico e puro spirito del motociclismo per duri e puri. Per questo sono molto contento del risultato e della fiducia che l'editore Giorgio Nada sta dando a questo filone di corse e di storie. Tutto ciò è molto bello».

 

Recensione a cura di: Maddalena Candeliere