La vera vittoria di Marco Simoncelli

La vera vittoria di Marco Simoncelli
Ippolito Fassati
  • di Ippolito Fassati
In un mondo in cui i principi non guidano più le nostre azioni, la scomparsa di Marco Simoncelli ha dato una scossa come nessuno mai avrebbe potuto fare
  • Ippolito Fassati
  • di Ippolito Fassati
28 ottobre 2011

Punti chiave


In questa lunga settimana, la cosa che ci ha colpito di più è che sia scomparso in maniera tragica e improvvisa un ragazzo così giovane, positivo e pieno di vita. Tutti proviamo a darci una motivazione.

«Troppo perfetto per stare in questo mondo» ha detto la fidanzata Kate.
«Perché così rimarrà sempre in tutti i nostri cuori» ha detto il dott. Costa.
«Perché quando una persona finisce la sua missione sulla terra viene richiamata al Cielo» ha affermato un amico di Kate e Marco.

Proviamo a capire meglio quest'ultima frase.
In un mondo in cui i principi non guidano più le nostre azioni, dove non c'è più rispetto per gli altri, dove il valore più grande, quello della famiglia, sulle cui basi si fonda molto del nostro vivere quotidiano, è quasi scomparso. Ebbene in questo mondo la scomparsa di Marco Simoncelli ha dato una scossa come nessuno mai avrebbe potuto fare.

La carriera, le vittorie, il carattere solare, la gioia di vivere, il rispetto per gli altri, i principi, i valori insegnati da una famiglia tanto unita e forte da destare l'ammirazione di tutti in questi giorni. E la scomparsa così tragica, improvvisa e mediaticamente sotto gli occhi del mondo intero. Forse erano tutte tappe che facevano parte di "un progetto precostituito" di cui Marco era il protagonista, per dire al mondo: sveglia! tornate ad amare i genitori, i figli i fratelli, gli amici. Gli altri.

Missione compiuta Sic!

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